Capitolo 12

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Era da un po' che siè svegliato in quel letto, il loro odore dovunque a circondarli. Èrimasto un bel po disteso tra le lenzuola a concentrarsi solo sullesensazioni che il proprio corpo gli da e a pensare alla situazione.Le violenze subite prima dell'arrivo di Connor sono come un terribileincubo che riappare ogni volta che gli occhi si chiudono, ma ilCalore dei loro odori intorno lo rilassa. Sa che dovrà farci i contiprima o poi ma per ora preferisce fingere che siano solo quello:incubi e non ricordi. Con addosso solo abiti dell'altro ha iniziato aesplorare il piccolo appartamento in cui si trova: una zona giornotra sala e cucina, camera da letto e bagno. Confortevole nonostantetutto, permettendogli di dimenticarsi che oltre la porta ci sonopersone pronte a fargli di tutto. Indosso una t shirt e un paio dipantaloni della tuta troppo lunghi e grandi. Piedi nudi e capellifatti su in una ordinata treccia. In quel momento si trova aprepararsi da mangiare, sentendo la fame nei suoi morsi artigliare lostomaco. Qualcosa di semplice composto da caffè latte e pancake.Quando sente la toppa girare della porta nemmeno ci pensa che nonpotrebbe essere il proprietario dell'alloggio

<Quel coglionepensava che non c'era una chiave di ricambio?> eppure la voce chesubito si sente è sprezzante. L'albino quando si gira a fronteggiarel'intruso è al di qua dell'isola che divide idealmente la zonapranzo dal resto della stanza. In mano un coltello, il primo che hatrovato sul piano vicino ai fornelli. Lo sguardo spalancato. Non unrumore. Un lieve tremore che ne attraversa il corpo. Momenti di stasidove i due si fronteggiano, mentre l'intruso pare sorpreso e infineun sorriso divertito e per niente bello gli appare sul volto <Guardache devi imparare a fare la puttana, non la moglie> lo schernisce,chiudendo la porta con un tonfo e avvicinandosi lento <Il Capovoleva vedere come stavi. Sai dopo le nostre cure di ieri sera noncredevo di trovarti bello arzillo in piedi. Gli Omega sono davverofantastici. Ti sei fatto scopare in ogni modo possibile e invece orasei qui che cucini. Mi sa che Connor non è così tanto Alphadopotutto > vicino a quella barriera architettonica che li tienidivisi.

<Stai zitto evattene! Vattene altrimenti ti apro come un tacchino chiaro?>glielo sibila in faccia l'albino, minacciandolo e cercando di nonsembrare spaventato. In realtà il respiro è sin troppo veloce e lemani tremano.

<Oh come seicombattivo. Che carino> una finta voce dolce. Sorride l'uomo einclina il capo. Infine scatta <Ma lo sappiamo chi finirà apertotra un po'> tono sibilato, sadico. Movimenti veloci, con ilmafioso che cerca di afferrare il braccio del ragazzo e lui cheemette un urlo strozzato. Si muove e l'urlo ora che riempiel'ambiente è di natura differente. Sangue che gocciola a terra e ilmafioso che si tiene il braccio <Brutto stronzo. Te lo giuro tifottero' tanto forte da vederti sanguinare> se prima giocava oranon lo fa più.

L'unica cosa che gliviene da fare al giovane Omega è scappare. Un singhiozzo e ilcoltello finisce a terra, correndo veloce verso l'ingresso. Unanimale braccato e terrorizzato, non più lucido abbastanza dacercare di tergiversare. Un qualcosa che viene lanciato e lui cade aterre con un tonfo pesante. Un verso di dolore nel battere la testacontro il pavimento. Stordito. Rannicchiato nel cercare diproteggersi inutilmente e il caldo del proprio sangue che bagna ilvolto. Non vede nulla per alcuni secondi, sentendo solo un pulsarealla testa fortissimo e infine delle mani trascinarlo indietro egirarlo a pancia in giù <N-no..ti prego non di nuovo....lasciami>un singhiozzo nel cercare di scalciare. La chioma viene afferrata eil capo sbattuto violentemente a terra. Buio. Nausea e sangue. Rumoridi pantaloni che vengono aperti e mani crudeli che abbassano la tutaquel tanto che basta. Sa cosa aspettarsi. Sa quanto farà male e saràumiliante perché la propria natura lo aiuterà a rendere lo stupropiù piacevole, eppure non avviene. Niente. Solo rumori quasiovattati e qualcosa che cade per terra.

<Alex...cazzoAlex ti prego apri gli occhi. Sono qui. Sono qui ok? Ti supplicoresta sveglio. Ora ti porto via> una voce lontana che conosce,preoccupata. Mani premurose che lo girano e sollevano, tamponando laferita sulla fronte. Il suo odore. Apre gli occhi e mugugna.Singhiozza. Cerca di aggrapparsi a lui ma non ci riesce.

<Uccidimi. Tiprego fallo. Prima che vengano, ti prego> singhiozza disperato einfine si gira di colpo e vomita per terra. La vista offuscata dalpianto che mette a fuoco un manichino scomposto a terra. No. Uncadavere. Sangue ovunque. La gola aperta e un'espressione stupita. Ipantaloni aperti a mostrare cosa stava chiaramente per fare.

<Ora zitto. Devifingere di essere morto ok? Ti porto fuori da qui. Andrà tutto bene>così lucido pare il mafioso, mentre solleva il giovane albino tra lesue braccia, coprendo con la giacca. La decisione è presa. Non sitorna indietro. Poche cose realmente importanti in un borsone mentresi chiude a chiave l'appartamento, sapendo di avere solo qualche oradi vantaggio. La cosa più preziosa è colui che giace svenuto tra lesue braccia.

L'ErroreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora