𝐇𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐌𝐘 𝐎𝐋𝐃 𝐅𝐑𝐈𝐄𝐍𝐃-

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Possibile che ogni volta, ogni santa volta che usciva, Lora si doveva ritrovare in mezzo a risse -causate rigorosamente da lei per futili motivi- oppure discussioni talmente pesanti, da finire quasi, per l'appunto, in una rissa?
Si. Difatti, era per questo motivo che si ritrovava nella cabina del cancelliere Jaha, ne aveva combinata un'altra delle sue.
«avanti Karan, la ascolto.» aveva detto il cancelliere sedendosi sulla sedia proprio avanti a lei, accavallando le gambe sotto la scrivania della sua cabina, Lora stava facendo scena muta, non voleva parlare, pur di evitare un altro richiamo per disturbo alla quiete, aggressione a pubblico ufficiale, e tante altre cose che non ci importano minimamente.
Era una ragazza tranquilla, dopo tutto, doveva solo evitare di impazzire, controllare la rabbia, stare lontana dalla gente che potrebbe spingerla oltre, stare lontana dalla gente e basta.
«signorina Karan, mi ascolti.» disse ancora una volta il cancelliere, la rossa alzò lo sguardo. «è una brava ragazza, l'ho vista nascere, non voglio che lei faccia qualcosa di cui potrebbe pentirsi. Perché lo fa?» la ragazza abbassò lo sguardo, sospirando appena per poi storcere la bocca di lato «mi ha infastidita.» rispose solo, secca.
Non voleva dirla proprio tutta, che era andata in biblioteca per prendere un libro, ed aveva avuto un insolito scontro con Bellamy Blake, non voleva metterlo nei guai, anche se, non si era comportato nel migliore dei modi.

Passò la mano sul sensore, e lasciò che la porta scorrevole, si aprì scorrendo verso destra, per poi sparire nelle pareti di metallo.
Era la prima volta che usciva dopo mesi, dopo l'ultima "chiacchierata" con il cancelliere Jaha, si era ripromessa di mantenere la calma, di non fare più casini, ma forse, tenerla chiusa dentro una stanza dalle pareti di metallo, per mesi e mesi, non era uno dei modi migliori per farle contenere la rabbia, anzi, forse era peggio.
Chissà cosa sarebbe successo se un giorno, tutta la rabbia che aveva accumulato -anche se non voleva ammetterlo- avrebbe influito sul comportamento di Lora, sarebbe stato un bel casino.
L'aria era stranamente diversa, molto inaspettato, ormai quella stanza aveva preso l'odore di chiuso, di libri e di gelsomino, come il profumo della ragazza. Mentre i corridoi dell'Arca odoravano come di ospedale, di disinfettante e gomma, forse perché proprio vicino alla sua stanza, a qualche porta di distanza, distava l'infermeria. Si poteva sentire il risuono dei passi pesanti, dei scarponi di gomma delle guardie, con le loro giacche di stoffa e gomma, si poteva quasi udire lo scricchiolio dei loro movimenti, era quasi come la prima volta.
Man mano che andava avanti, a passo quasi insicuro, cominciava a ricordarsi della gente che abitava sull'Arca, cominciava a riconoscere le voci. La prima che riconobbe, nonché la prima che udì, fu la voce di Jasper Jordan, «non ho intenzione di pulire lo schifo che hai combinato tu, Monty.» risuonava nel corridoio rimbombando un paio di volte nel condotto uditivo di Lora, le spuntò un leggero sorriso riconoscendo subito la voce, quando ancora era in grado o di uscire, passava molto tempo con Jasper e Monty, erano come i tre moschettieri, se non fosse che dopo l'accaduto, erano come scomparsi, o forse era solo una sua impressione.

«Jasper.» il ragazzo alto dalle labbra grandi si girò, restò per qualche secondo a guardare la ragazza dai capelli rossi, giusto il tempo di realizzare che una delle sue più care amiche, sparita per una buona manciata di mesi, era proprio davanti a lui.
«Karan.» la guardò con uno sguardo serio, poi, vedendo la reazione della ragazza, che aveva subito rilassato le sopracciglia quasi rattristata, scoccò un sorriso ed aprì le braccia per invitarla a chiudersi tra di esse «fatti abbracciare rossa del mio cuore!»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 01, 2020 ⏰

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