Capitolo 3

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Marco
Ci staccammo da quel bacio, io ero preso dal senso di colpa perché non era giusto quello che avevo fatto. Lei non era lucida e non avrei dovuto approfittare del suo stato per baciarla, dall'altro lato però era lei che mi aveva provocato.
Non era giusto neanche nei confronti di Luca, sapevo benissimo quanto fossero innamorati, eppure non ero riuscito a fermarmi. Decisi di riaccompagnarla velocemente in albergo, senza dirle neanche una parola, tanto il giorno dopo sicuramente non avrebbe ricordato nulla.

Ale
<<buonanotte Ale>> mi disse, e se ne andò, lasciandomi sola in quell'albergo. Salii nella mia camera e, appena entrata, mi tuffai sul letto. Ero distrutta dopo una giornata piena di emozioni. In poco tempo mi addormentai.
Mi svegliai la mattina successiva con un forte mal di testa, mi ero addormentata senza neanche cambiarmi e struccarmi. Mi recai in bagno per una doccia rigenerante, davvero non ricordavo come ci ero arrivata in camera la sera prima. Di quella serata ricordavo tutto fino alle chiacchierate con Giacomo e Marta, poi il vuoto totale. Il mio pensiero si rivolse subito a Marco, speravo vivamente che fossi tornata in albergo con Giacomo, altrimenti mi sarei dovuta sotterrare per la vergogna. Mi sentivo confusa come non mai. Uscii dalla doccia, velocemente mi vestii e scesi per fare colazione. Al solito tavolo trovai Giacomo e tutti gli altri.
Giacomo: << alla fine quindi sei arrivata sana e salva in albergo, vedo>>
<< ma dai scemo, se mi hai accompagnata tu! >> speravo con tutto il mio cuore che stesse scherzando
<< ehm..in realtà no, sei tornata con Marco, non ricordi?>>
Oddio...credo di essere diventata bordeaux nel preciso istante in cui il mio migliore amico finì di pronunciare quelle parole.
<< Ale che ti prende? >>
<< come mai mi ha riaccompagnata lui? Non ricordo nulla>>
<< perché volevate farvi una passeggiata a piedi fino all'albergo per parlare un po', visto che oggi pomeriggio partiremo per Roma>>
<< giusto...va bene dai mangiamo, sto morendo di fame>>
Giacomo rideva, io invece ero terrorizzata dalla paura di aver combinato qualcosa con Marco. Erano le 9, era strano che non mi avesse già chiamata.
Finito di fare colazione, decisi di chiamare Marco, dovevo assolutamente capire se era andato tutto normalmente. Non so da cosa derivava questa paura, probabilmente avevo paura dei miei stessi sentimenti, del fatto che lui mi piacesse, dei suoi occhi color cioccolato che mi facevano rabbrividire ogni volta.

Marco
Mi svegliai con la suoneria del mio cellulare, lessi il display : era lei!
Con la voce ancora impastata dal sonno risposi:
<< buongiorno Ale, ti sei ripresa da ieri? >>
<< Marco ma stavi dormendo? Scusami, se vuoi ti richiamo dopo>>
<< no tranquilla, è già tardi, devo andare in studio fra poco, non posso permettermi di dormire così tanto>>
<< volevo chiederti se possiamo vederci oggi, alle 6 del pomeriggio dovrei tornare a Roma, e vorrei parlarti prima>>
Esitai un attimo, non riuscivo a capire la sua freddezza.
<< s-sì Ale, ma è successo qualcosa? >>
<< no nulla Marco, stà tranquillo, volevo solo salutarti >>
<< d'accordo, tra mezz'ora ti passo a prendere dall'albergo >>
<< ok Marco, a dopo >>
<< a dopo >>
Era strana, non avevamo mai fatto una telefonata così seria, forse ricordava quello che era successo la sera prima e voleva chiarire una volta per tutte? Mi convinsi di sì e cominciai a prepararmi, pensando anche a cosa dirle.

Ale
Dopo poco più di mezz'ora arrivò. Lo vidi entrare e il cuore cominciò a battere più forte nel mio petto, non capivo cosa mi stava succedendo. Gli corsi incontro, mi abbracciò e uscimmo dall' hotel.
<< ascolta Ale, so che probabilmente sei arrabbiata per ieri sera, tu non hai colpe, sono io che ho sbagliato, sono un cretino, se puoi dimenticati di quello che è successo, puoi stare tranquilla che non si ripeterà >>
Mi arrivò il cuore in gola, cosa era successo? Cosa?
<< di cosa parli Marco? >>
<< come di cosa parlo?! Di quel bacio involontario di ieri sera >>
<< Marco, io devo dirti una cosa...non posso continuare così>>
Avendo capito ormai cosa era successo la sera prima decisi di dirgli quello che io provavo per lui, ero riuscita ad accettare i miei sentimenti, un amico non ti fa venire i brividi dietro la schiena ogni volta che ti guarda.
Allo stesso tempo però avevo paura, paura che la nostra amicizia potesse finire.

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