Victoria stava seduta su un muretto ai piedi del parco, piegata sulle ginocchia che tentava invano di soffocare le lacrime. Era notte e l'aria fredda della città le entrava dentro le ossa dandole i brividi. Teneva le mani con i palmi aperti sopra le ginocchia, le tremavano e non riusciva a muoverle perché erano immobilizzate dal freddo.
Non riusciva a muoversi. Sarebbe dovuta tornare a casa chiamando un taxi perché a quell'ora non c'erano più autobus o corse della metro, ma stava lì ferma scossa dai singhiozzi di un pianto che non riusciva a frenare. Provava una tristezza e una delusione viscerali che la angosciavano a tal punto da non farla pensare lucidamente. Giaceva quasi sul ciglio della strada e di lì non riusciva ad alzarsi.
Era quello il punto in cui lui l'aveva lasciata. L'aveva fatta scendere dalla macchina dandole della puttana e sputandole addosso frasi sconclusionate su quanto la odiasse e non la volesse più vedere da quell'istante.
Da quel preciso istante, perché aveva frenato in mezzo alla strada ed era sceso dalla macchina sbattendo lo sportello e facendo il giro per aprire quello di lei, afferrandola dal braccio noncurante delle sue lacrime e trascinandola fuori con violenza. L'aveva lasciata lì ed era sfrecciato via. E lei in preda a un pianto che in quel momento era diventato disperato, si era allontanata dalla strada per sedersi sul muretto di fronte.
E stava lì a piangere da minuti interminabili che si stavano trasformando in ore.Si sentiva ingannata. Aveva passato anni con una persona che la tradiva e le mentiva; che non la rispettava, che la usava per i suoi scopi, che l'aveva umiliata molteplici volte. Che aveva calpestato e offeso il suo perdono in nome di una falsa virilità che lo facevano sentire potente.
Quel dolore però era scaldato da una piccola luce. Fu quella luce che le fece muovere le mani infreddolite per prendere il cellulare e chiamare l'unica persona a cui riusciva a pensare in quel momento.
Lui non rispose subito. Victoria lo immaginava occupato da qualche impegno, intrattenuto da chissà quante persone in quella sera di venerdì. E non avrebbe voluto disturbarlo. Non avrebbe voluto coinvolgerlo e farsi vedere così distrutta. Ma riusciva a pensare solo a lui in quel momento; mentre cercava di calmarsi in un pianto che era riscoppiato di nuovo nel sentire la sua voce che rispondeva al telefono.
Come immaginava, lui era circondato da tante persone; c'era musica in sottofondo e un forte vocio. Il suo tono era allegro, ma non appena si era accorto che lei piangeva, si fece profondamente serio. Le chiese cosa fosse successo ma lei non riusciva a parlare. Solo quando ormai divorato dalla preoccupazione le aveva detto di respirare e dirgli dove fosse, lei era riuscita a mormorare la strada in cui si trovava. Lui le aveva detto che sarebbe arrivato subito e aveva chiuso la chiamata.
Lei aspettò dieci minuti che sembravano un'eternità. Aspettava con la mente assente, come se fosse stata sul punto di svuotarsi. Aveva smesso di singhiozzare ma stava piangendo e tremava per il freddo e per il nervosismo.Sentì il suono di una frenata brusca vicino a lei. Ci fu un secondo in cui una morsa allo stomaco l'aveva attanagliata per paura che potesse essere un estraneo che aveva brutte intenzioni. Rumore di uno sportello che viene sbattuto, dei passi.
Lui chinato su di lei con le mani sulle sue braccia. Sulla pelle ghiacciata, anche attraverso il maglione, il tocco di lui emanava un calore straordinario.
Baekhyun le carezzò la guancia e le sollevò il viso. Lei aprì gli occhi a fatica, tanto erano gonfi e le facevano male. Vedeva il viso di lui sfocato dalle lacrime.
La prese delicatamente dai gomiti, esercitando una lieve pressione come a volerle dare forza per alzarsi e al contempo farle capire che non era obbligata a reggersi in piedi. Lui l'avrebbe portata in braccio, se fosse stato necessario. Se lei non si fosse voluta muovere da quel muretto scomodo sul quale sedeva rannicchiata e infreddolita, lui sarebbe rimasto con lei cercando di proteggerla dal freddo come poteva.Baekhyun le voleva bene, in modo sincero. Si era affezionato in poco tempo a quella ragazza, che da meno tempo di quanto gli sembrasse colorava le sue giornate. L'amicizia tra loro due era nata in un modo atipico. Si erano conosciuti grazie a degli amici in comune a serate perlopiù in discoteca; Baekhyun si era accorto subito di lei, ma non l'aveva mai avvicinata. Quando i suoi sguardi sulla ragazza erano ormai evidenti gli dissero che era fidanzata, e non senza una punta di delusione lui aveva smesso di posarle, quando poteva, lo sguardo addosso. Non aveva di certo intenzione di avere a che fare con un cuore già occupato; le sue intenzioni quando la pensava erano tutt'altro che serie e avere a che fare con una fidanzata significavano rogne, e lui non ne voleva. Il sesso, in fin dei conti, non richiede più che una sufficiente attrazione fisica. Non ci avrebbe messo molto a flirtare con un'altra ragazza.
La cosa che però di certo non si aspettava, era che lei dopo poco gli mandasse un messaggio. Vedo che hai smesso di fissarmi. E' perché finalmente hai scattato una foto?
Baekhyun era scoppiato a ridere. La sfacciataggine di lei e il modo schietto con cui l'aveva approcciato lo fecero ridere di cuore, e man mano che messaggiavano stuzzicandosi a vicenda, lui si era semplicemente affezionato a lei. Al suo modo sincero di parlargli semplicemente perché "aveva voglia di essere sua amica". Come una bimba che ti chiede se vuoi giocare insieme a lei; senza secondi fini, senza ragione. Di lì avevano cominciato piano piano a raccontarsi e a parlare di tutto, fino a che le conversazioni non sono più state solo divertenti, ma quelle di due persone che contano l'una sull'altra quando qualcosa non va.
Era la prima volta che Baekhyun la vedeva piangere, e non gli piaceva. Non gli piaceva doverla portare fino allo sportello e doverla coprire col suo cappotto per riscaldare il suo corpo infreddolito. Non gli piaceva perché immaginava perché lei fosse in quello stato.
Più che non piacergli, era incazzato nero. Mise in moto la macchina e sfrecciò via da quel pezzo di strada schiacciando quasi al massimo l'acceleratore.
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HOLA
I'm back after 84 years
I titoli di questa storia sono i titoli delle canzoni con cui ho scritto il capitoli, quindi se volete capire meglio le vibe con cui ho partorito la narrazione potete ascoltarle e farmi sapere
sparisco, come al solito ringrazio e mi raccomando fatemi sapere sempre che ne pensate
Vvb, Veronica
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If I got you // Baekhyun
Fanfiction"Ti farei godere in modi che non conosci nemmeno, ti farei raggiungere il picco di un piacere che nessuno ti ha mai fatto toccare fino a che non conoscerai più nessun nome se non il mio. [...] Sarai mia?"