cap 2

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Dopo essersi rivestito piegò il completo per poi portarlo in cassa.

La commessa iniziò a fissarlo scettica continuando a guardare Chloé.

Ebbene sì, in tanti erano a pensarla allo stesso modo: capelli colorati, unghie dipinte, orecchini. Un tipo così insieme alla figlia del sindaco di Parigi e della famosa regina della moda...un vero scandalo.

Chiuse gli occhi e sorrise avvicinandosi all'orecchio della sua amata.

«ti aspetto fuori»

Non voleva sentirsi ancora una volta giudicato solo per il suo aspetto. Tutto basato su misere apparenze e comportamenti falsi, era veramente triste il mondo.

Lei fece spallucce mentre lui usciva dal negozio mettendo le mani dentro le tasche per non raffreddarsi. Alzò lo sguardo al cielo scuro nel quale si intravedevano i piccoli fiocchetti di neve illuminati dai lampioni. Alla fine era stata una bella giornata, la mattina erano andati a far colazione con una bella cioccolata calda e brioche, avevano pattinato un po' e girato in qualche negozio. Non avrebbe potuto chiedere di meglio. Con l'università e la band non riuscivano a passare tanto tempo insieme e questo gli dispiaceva un po'. I suoi pensieri però vennero interrotti dallo scampanellio della porta.

«Non capisco ancora il perché tu sia uscito»

«Lascia perdere» lei non poteva capire, era sempre perfetta, tutti la rispettavano.

Lo guardò dolcemente «Lo sai» disse in modo mellifluo guardando il parco di fronte. « non devi più pensare di venire giudicato dall'aspetto, quella commessa può solo sognarsi di trovarne uno così gentile e premuroso...oltre che bello...» le guance cominciarono ad imporporarsi, non era abituata a fare complimenti, per lo più al suo ragazzo, ma l'aveva aiutata così tanto in passato. Grazie a lui era riuscita a scoprire nuovi lati di se stessa e ad aver imparato ad apprezzare anche le cose più piccole.

Luka sorrise affettuoso «Allora non mi odi» lui era stato l'unico a saper guardare veramente nella sua anima. Semplicemente non aveva mai ricevuto l'affetto e l'amore di cui aveva bisogno, doveva risultare superiore agli altri solo per farsi vedere dalla madre che la ignorava costantemente e questo la struggeva.

«Stupido»

Era così felice in quel momento che iniziò a canticchiare, forse aveva trovato la loro melodia? Chi lo sa, tutto era così mutevole a volte, doveva semplicemente abbandonarsi e vivere il presente tornando al succo della questione.

«Quindi cosa prendiamo?»

«Lo chiedi a me?»

«Beh si»

«Io gli prenderei anche un orologio 24k, ma tu non me lo lasceresti fare»

«Non sono i soldi l'importante, è anche l'anniversario del loro fidanzamento»

«Sisi va bene»

Luka sbuffò sorridendo, era ancora difficile il rapporto tra lei e Marinette e il dover farle un regalo non la attraeva così tanto. Mentre discutevano sul da farsi cominciò ad avvertire la sensazione di essere seguito. Si girò di scatto fermandosi in mezzo strada attirando la curiosità della sua compagna.

«Che succede?»

«Niente...» rispose scettico, ma non del tutto convinto.

Dopo aver dato uno sguardo in giro pensò di essersi sbagliato, così cercò di ignorare quell'orribile sensazione continuando a discutere sul regalo da prendere. Si rese conto però che non avrebbe potuto far finta di nulla e il metterla in pericolo era fuori discussione. Si girò mettendosi davanti a Chloé per farle da scudo in caso fosse stato un malcapitato

«CHI C'È?» urlò facendo rimbombare la voce in tutta la strada quasi deserta.

«Pensi ci stiano seguendo?»

Lui annuì continuando a guardarsi intorno.

Improvvisamente un cane iniziò ad abbagliare ad un cassonetto e una banana gigante si presentò ai loro occhi spaventata.

Passarono secondi interminabili. Luka non poteva credere ai suoi occhi. Erano seguiti da una banana?

La banana si guardò intorno con ansia urlando «Stay peachy!» dopo di che scappò girando per una viuzza.
Ancora confuso e incredulo decise di seguirlo.

«Chloé stai qui, lo seguo»

Luka iniziò a correre fino a raggiungerlo, avrebbe potuto anche trasformarsi, ci avrebbe messo sicuramente meno tempo, ma Ladybug l'avrebbe sicuramente sgridato se l'avesse scoperto « devi usarlo per un bene superiore non per i tuoi comodi»

«HEI FERMATI!»

Per quale caspita di motivo una banana avrebbe dovuto pedinarli?

Cercò di velocizzare il passo nonostante il fiatone e il freddo. Quella banana era più agile di quanto pensasse, riusciva a schivare con destrezza i vari cassonetti. Per una casualità o colpo di fortuna inciampò spiaccicandosi al suolo. Luka riuscì a bloccargli un braccio, tenendolo poi fermo con le gambe però la banana riuscì a liberarsi e iniziò a girare su se stessa spaventata agitando le braccia freneticamente.

Luka preso da un moto d'ira anche perché aveva rovinato la loro serata, lo prese per i fianchi fino a portarlo da Chloé.

Lei lo stava aspettando dove l'aveva lasciata con le braccia incrociate e la borsa appoggiata su un piede.

«Cosa credi che dovrei farci?»

«Non lo so sei tu Queen bee»

«Ridicolo! Assolutamente ridicolo! Si da il caso che anche tu sia un supereroe»

«Eh va bene...quindi che facciamo? Lo portiamo dalla polizia?»

La banana iniziò a dimenarsi per poter fuggire. Non poteva essere scoperto, non lì!

«Beh almeno vediamo se conosciamo chi si nasconde sotto questo orribile costume»

«Un po' alla Scooby-doo?»

«Chi?»

«Lascia perdere»

Prese la cerniera e iniziò ad abbassarla fino a toglierli il costume

Camicia bianca, maglia nera, jeans.

I due spalancarono gli occhi, per quale motivo li stava seguendo?

«A-adrien?!»

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