Semilacinquecentoventunesumo giorno- quarantuno giorni prima (parte 2)

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Dopo vari sguardi confusi da parte dei miei fratelli e qualche risposta negata o rimandata ci troviamo tutti seduti sotto un meraviglioso gazebo in legno di faggio.

Il gelsomino si arrampica gentilmente su di essa donandogli un effetto più natura e pacifico.
Le aste superiori sono ricoperte da luci bianche per esterno che tra qualche ora saranno molto utili ma, per ora, l'unica cosa che riesco a guardare è il sole che lentamente si nasconde dietro il mare.

Nonostante il panorama mozzafiato il fastidio che sto provando in questo momento prende il sopravventi.

Fra tutte le persone su quest'isola dovevo trovare l'unica che non sopporto?!

Come se non bastasse Juan, o così mi sembra che si chiami, continua a guardarmi ghignando.

Sta forse aspettando una mia reazione?
Bene, perché non l'avrà, sopratutto non davanti ai miei.

"Quindi Noa?" Domanda gentilemte Clio.

Oh no, non ho ascoltato una parola di quella che mi ha chiesto...

Tutta colpa di quello.

"Scusami non ho capito puoi ripetere?" Chiedo sembrando di cercare di essere il più educata possibile.

Non è da me distrarsi in questo modo sopratutto quando ho acche fare con gente che non conosco.

La ragazza non sembra minimamente sorpresa da ciò e accenna un lieve sorriso mentre il fratello ridacchia.

Devo avere pazienza...
Non posso vedere alla rabbia in altra volta.
Lui sta aspettando solo questo, non vincerà.

"Ti ho chiesto cosa hai intenzione di fare dopo l'estate"

Ah si potevo immaginarlo...

"Non lo so ancora, qualcosa riguardante la scrittura sicuramente...
Lettere moderne forse." Rispondo prima di perdermi di nuovo nei miei pensieri.

Ho sempre avuto una grande passione per la scrittura, l'idea di riuscire a esprimere me stessa con le mie parole mi fa sentire estremamente potente.
Scrivere ciò che provo mi ha sempre aiutata a capire chi sono.
Io saper scrivere è sicuramente il dono migliore che la natura mi ha dato.

"Mamma posso farti una domanda"
Ah ma quindi sa fare qualcos'altro oltre ad insultare, ghignare e ridere...

"Certo tesoro,dimmi"

Blanca volge la testa verso il figlio incuriosita.
Immagino che non sia abituata a questo gene d'intervento da parta sua.
Mi sembra uno che sta sempre nel suo.
I suoi famigliari al contrario sembrano tutti così socievoli e allegri...
Non riesco proprio a capire da chi abbia preso.

"Mi puoi dare una definizione di educazione, sai mi è stato detto che a quanto pare mi sfugge."

Rischio di strozzarmi con il pesce che ho nel piatto.
Non posso credere che abbia davvero messo in atto la mia provocazione!

                          *
"Tu pensi veramente che se tu ci avessi provato con me ci sarei stata? Ahaha ti piacerebbe carino.
Ti ho risposto per una semplice cosa chiamata educazione e se non sai cosa sia chiedilo alla tua mammina stasera perché sicuramente non sarò io a spiegartelo."
                         *

Tutti sembrano confusi a parte me ovviamente.
I suoi occhi corrono velocemente nei miei ed è come se mi stessero urlando 'capito cosa succede a sfidarmi?'

Idiota.

"Oddio Blanca, cosa gli hai messo nel piatto stasera? Pane e sarcasmo?"Esclama il padre cercando di smorzare la strana situazione che si stava andando a creare.

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