undici

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Yoongi's pov

«Oppa sono passati cinque giorni, non dovresti mettere da parte i tuoi sentimenti ed andare a lavoro?»

Inha aveva ragione. Yoongi la vide appoggiare sul divano una tazza di caffè e poi lo guardò. Gli occhi scuri della sorella lo mettevano in soggezione, in primo luogo perché erano la copia di quelli materni e quindi era come se Yoongi si sentisse giudicato da sua madre invece che da quella peste di Inha, in secondo luogo gli pareva quasi che sua sorella stesse leggendo la sua anima e quella sensazione l'aveva provata solo con una persona. La stessa che lui aveva fatto piangere come non mai. Era tutto così doloroso, Yoongi non aveva mai provato una tale oppressione all'altezza del petto, non sapeva nemmeno se si trattasse di senso di colpa o se fosse semplicemente il suo cuore rotto.

«Non posso» Disse con tono arrochito. Inha sospirò, Yoongi era consapevole che sua sorella non volesse vederlo steso sul divano o sul letto - non che cambiasse qualcosa - incapace di prendere in mano la sua vita ed i suoi sentimenti. Da quando era accaduto il fatto erano ormai passati cinque giorni, e a Yoongi gli sembrava di essere tornato ai giorni successivi il funerale di sua madre. Dopotutto era accaduto qualcosa del genere: aveva perso un'altra persona cara, Jeon Jeongguk. Il quale si era mostrato per ciò che era veramente ovvero uno stronzo, Yoongi aveva sbagliato a fidarsi di un diciannovenne, eppure se avesse avuto la possibilità di tornare indietro era certo che non avrebbe evitato la sua assunzione. Dopotutto non poteva in alcun modo dimenticare i bei momenti che aveva passato con il castano, erano proprio tali ricordi che lo mandavano fuori di testa e che non gli permettevano di uscire. «Non vuoi, è diverso. Cerca di non mentire perfino a me Oppa»

Yoongi guardò la sorella. Inha aveva vent'anni, eppure era molto più matura di lui per tutto quello che riguardava la sfera sentimentale; oltre a quello Yoongi era veramente grato alla sorella poiché aveva saltato le sue lezioni per badare a lui ed il bianco sospettava che Inha - sotto la sua scorza da giocherellona - fosse preoccupata per lui a livelli esponenziali. E l'editore sospettava che uno dei motivi fosse il suo passato, Inha aveva paura e Yoongi lo comprendeva; persino lui aveva pensato di star per ricadere in quel tunnel buio. Tuttavia non sarebbe successo, aveva fatto una promessa ad Inha e non aveva intenzione di infrangerla.

«Dovresti andare all'università Inha» La mora lo guardò negli occhi e Yoongi comprese che fosse determinata a restare al suo fianco, cosa che il più grande non voleva assolutamente. Perché mai le sue stupide pene d'amore dovevano compromettere il percorso universitario della sorella? Era una cosa che non avrebbe mai e poi mai tollerato. «Inha non mi do fuoco, non preoccuparti» Disse lui sarcastico, la battuta però fece diventare ancora più seria la ragazza, poi inaspettatamente la vide annuire. Yoongi si stupì dato che conosceva la testardaggine della sorella, la stessa che possedeva lui. «Va bene, tanto di te si occuperà un'altra persona» Il bianco guardò perplesso la più piccola, non capendo perché ad un tratto fosse passata dall'essere seria fare la maliziosa. Yoongi la osservò mentre prendeva la sua borsa e le chiavi della sua macchina.

«Guarda il cellulare. Ci vediamo quando avrai sbollito la rabbia nei miei confronti» Yoongi sempre più confuso, prese il proprio cellulare, sperando che sua sorella non avesse combinato una delle sue ma quando vide lo schermo per poco non bestemmiò, si voltò a sinistra ma non vide più quella strega.

Yoongi era senza parole. Mai si sarebbe aspettato un tradimento da parte di sua sorella. Doveva essere impazzita. Aveva passato cinque giorni di puro Inferno a causa di quel ragazzino, aveva pianto come se fosse stato un bambino piccolo e si era fatto consolare da Inha, di certo non si sarebbe mai aspettato che la mora lo prendesse in contropiede facendo una cosa del genere. Ma soprattutto con quale logica aveva scritto quella risposta al castano? Pensava che avrebbero risolto i loro problemi? Certo che no, dato che il problema era Jeongguk e poi i sentimenti che lo stesso Yoongi provava nei suoi confronti, sentimenti che sarebbero spariti difficilmente. Mandare Jeon Jeongguk in casa sua era una dichiarazione di morte, per questo Inha era scappata via a gambe levate. Yoongi non poteva crederci sul serio, si appoggiò allo schienale del divano, pensando che tra l'altro erano quasi le undici. Avrebbe voluto odiare la sorella ma era consapevole che era qualcosa di impossibile, come sarebbe stato impossibile negare l'accesso del suo appartamento al volto di Jeongguk.

𝕐𝕠𝕦'𝕣𝕖 𝕞𝕪 𝕗𝕒𝕧𝕠𝕦𝕣𝕚𝕥𝕖 𝕓𝕠𝕠𝕜 | kookgaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora