Jeongguk’s pov
Jeongguk osservò il volto di Yoongi, incapace di allontanare il proprio sguardo dalla pelle nivea e probabilmente morbida dell’editore, il giovane di Busan avrebbe potuto sembrare assorto agli occhi altrui ma non lo era; egli era totalmente ipnotizzato dalla figura esile e seducente del suo datore di lavoro. Era come se qualcuno lo avesse maledetto con qualche sortilegio e la cosa stava destabilizzando il diaciannovenne, il quale non aveva mai provato una sensazione del genere, nonostante avesse avuto diverse infatuazioni. Ma con Min Yoongi era diversa ogni cosa.
Quello che più disturbava Jeongguk era il comportamento atipico del suo capo. Come poteva fare finta di nulla? Jeongguk non sarebbe mai riuscito a rimanere controllato quanto Yoongi, lo stagista si chiese anche se la calma di Yoongi fosse solamente apparente ma ovviamente non trovò alcuna risposta al suo quesito.
Gli occhi scuri di Jeongguk si posarono poi sulle grandi mani pallide di Yoongi che scrivevano velocemente sul computer, il suo datore di lavoro era totalmente assorbito dagli argomenti della conferenza tanto da non essersi accorto dello sguardo di Jeongguk.
Il diciannovenne fece fatica a distogliere lo sguardo da quelle mani che erano state lo strumento di piacere di Yoongi. Jeongguk si leccò le labbra improvvisamente secche. Yoongi era un bravo attore ma non poteva fingere per sempre, dopotutto ogni maschera aveva delle crepe, pensò Jeongguk prima di allontanare il suo sguardo dal direttore.
Jeongguk sapeva che Yoongi aveva paura di affrontare la realtà, era normale; anche Jeongguk temeva i suoi sentimenti. Era qualcosa di umano e proprio per quello Jeongguk non capiva perchè il più grande si ostinasse a celare ogni sua sensazione.
«Moccioso c’è qualche problema?» Jeongguk non sopportava sentirsi chiamato moccioso da lui, dalla stessa persona che si era masturbata pensando a lui, un moccioso. L’ipocrisia di Yoongi lo infastidiva come non mai. Già il fatto che fingesse rendeva Jeongguk non ben disposto nei suoi confronti, se poi Yoongi si permetteva di chiamarlo in quel modo era certo che sarebbe scoppiato come un qualasiasi vulcano.
Sei tu il problema. Avrebbe voluto urlargli in faccia, con la speranza che forse in quel modo Yoongi avrebbe potuto rivelare le varie sfumature delle sue emozioni. Il comportamento di Yoongi lo avrebbe portato ad una crisi nervosa, Jeongguk ne era sicuro.
«Yoongi-ssi abbiamo altri impegni?» Jeongguk gongolò nel vedere della sorpresa negli occhi dell’editore. Jeongguk sperava con tutto il suo cuore che Yoongi non facesse il reticente almeno quella volta, il diciannovenne lo vide grattarsi l’orecchio destro e quello fu il chiaro segno che Yoongi era a disagio. Jeongguk non distolse lo sguardo da Yoongi e con soddisfazione fu il suo capo a cedere, deviando la traiettoria del suo.
«Non abbiamo nessun programma ma c’è un posto in cui devo andare» Jeongguk sospettava che si trattasse di una biblioteca o di una libreria, gli ambienti prediletti da Min Yoongi. Jeongguk però non aveva alcuna voglia di arrendersi al volere di quell’uomo orgoglioso.
«Ci recheremo in quel luogo dopo, prima mi farà vedere questa città direttore» Jeongguk sorrise gentile a Yoongi, il quale fu incapace di opporsi al suo volere. Jeongguk sperava nel profondo del suo cuore che potesse creare dei bei ricordi di Seoul grazie a Yoongi, Jeongguk sperava che l’editore mettesse da parte la propria maschera, almeno per quel pomeriggio.
«Va bene, sarò la tua guida ma tu dovrai tacere ed evitare di fare domande inopportune e irrilevanti. Ah, cambiamoci prima, non andrò in giro con questo completo» Jeongguk avrebbe voluto mettersi a ridere, probabilmente non sarebbe cambiato mai.
«Va bene direttore»
«Puoi chiamarmi hyung in orario non lavorativo» Jeongguk sgranò gli occhi, incredulo ed allibito per via delle parole che erano appena uscite dalla bocca del direttore della Miin-Chaek. Min Yoongi gli aveva appena concesso l’onore di chiamarlo hyung? Era una data da segnare nel calendario, assolutamente.
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𝕐𝕠𝕦'𝕣𝕖 𝕞𝕪 𝕗𝕒𝕧𝕠𝕦𝕣𝕚𝕥𝕖 𝕓𝕠𝕠𝕜 | kookga
FanfictionMin Yoongi, amante della lettura e dei libri, è il direttore di una casa editrice di libri a Daegu, la Miin-chaek, attualmente in cerca di nuovo personale. Manda così una richiesta a tutte le scuole superiori con indirizzo classico del paese, invita...