Capitolo I: Un Nuovo Studente

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"Ragazzi, oggi è qui insieme a voi un nuovo studente: si chiama Akira Oizume". Fu con queste parole che tutto iniziò. La mia nuova vita come studente della Yuuei... e mentre il professore Aizawa, ovvero il famoso eroe Eraser Head parlava, io vagavo nei miei sogni, ripercorrendo il mio passato...

La mia Unicità si manifestò a sei anni. Mio padre iniziava a temere che non ne possedessi nessuna, quando, il giorno prima di iniziare le  elementari, una piccola esplosione viola partì dalla mia mano, e il pavimento si ritrovò bagnato. Mio padre era al settimo cielo: anche suo figlio poteva essere un eroe! Quando provò a pulire, si accorse che dove quel liquido aveva toccato il pavimento, il legno che lo componeva si era leggermente corroso e distrutto. Mio padre era così fiero e felice che decise che dovevamo assolutamente trasferirci in Giappone dall'America. Il tempo passò, e io compii 14 anni. Purtroppo mi sono iscritto alla Yuuei con qualche settimana di ritardo, poco dopo che la classe 1A venisse attaccata dai villain... e sono finito proprio in quella classe!

A riportarmi alla realtà furono le parole di Aizawa: "Akira, ti ho detto di andare a sederti!" "S-Sì! S-S-Subito!" Ero un sacco in ansia. E ora dove mi siedo!?!  Pensai. Ero nervosissimo. Vidi un ragazzo dall'aspetto abbastanza strano: la parte destra dei suoi capelli era bianca, mentre quella sinistra era rossa. Aveva il segno di un'ustione sotto l'occhio sinistro. Centrerà con la sua Unicità? MI chiesi. Aveva uno sguardo freddo e indifferente. Non trovai altri posti liberi, per cui mi sedetti vicino a lui. Facemmo un'ora di matematica e un'altra di inglese, e mi accorsi che ogni nostro prof. era un famoso eroe. All'intervallo, in mensa, mi sedetti a un tavolo da solo. Non avevo amici... chissà se ne avrei mai avuto qualcuno. Ero lì a fare pensieri pessimisti, quando vidi un gruppo di tre persone avvicinarsi. Cosa faccio? Domandai a me stesso. Si avvicinarono ancora, e mi accorsi che erano due ragazzi e una ragazza. Il ragazzo più avanti aveva i capelli spettinati verdi, l'altro era più alto e aveva uno sguardo attentissimo. La ragazza, invece, aveva occhi marroni e rotondi e capelli castani che gli scendevano fino alle spalle. "Ciao". Mi disse il ragazzo più basso. "Io mi chiamo Midoriya Izuku". Poi indicò il ragazzo alto. "Lui è Iida Tenya," e infine la ragazza. "Lei è Ochaco Uraraka. Tu devi essere Akira Oizume." Annuii freneticamente, al solo pensiero che avrei avuto tre nuovi amici in una volta sola. "Possiamo sederci?" Chiese Izuku. Annuii ancora. Chiacchierai con loro, gli spiegai in che consisteva la mia unicità, poi lo chiesi a Izuku, al quale una goccia di sudore scese dalla guancia quando mi rispose: "B-Bé, u-un s-s-semplice p-potenziamento". Non capii perché aveva risposto in quel modo, ma lasciai stare. Tutta sembrava tranquillo, fino a quando non sentimmo una voce gridare: "La volete smettere? Guardate che vi ammazzo!" A gridare era stato un ragazzo con i capelli biondo cenere e gli occhi scarlatti. Si rivolgeva a un ragazzo basso con i capelli viola e a uno con i capelli gialli. Izuku strinse i pugni quando lo vide. "Bakugo..." Disse. "Lo conosci?" Gli chiesi. "Sì, è un delinquente fin dall'infanzia". Rispose. Scoprii poco dopo che i ragazzi a cui aveva gridato si chiamavano Minoru Mineta e Denki Kaminari. "S-scusa..." Gli disse subito Mineta. Ma Kaminari, invece, non mollò: "Io non ti chiederò scusa, Bakugo. Smettila con questo tuo atteggiamento". Allora accadde l'impensabile: il ragazzo biondo che aveva gridato si lanciò su quello basso e delle fiamme gli spuntavano dalla mano, mentre gridava: "Crepate!"Mineta urlò, mentre Kaminari si lanciava contro Bakugo gridando: "Scarica Indiscriminata da 500.000 volt!" Un'enorme scarica si abbatté su Bakugo, ma non riuscì ad avere la meglio sul pugno infuocato del ragazzo. Kaminari finì steso supino. Si alzò faticosamente. "Scarica Indiscriminata da 1.300.000 volt!" Stavolta la scarica era forte all'incirca il triplo di quella precedente, e Bakugo urlò per il dolore. All'ora il ragazzo basso, Mineta, lanciò una palla dei suoi capelli che colpì Bakugo ai piedi impedendogli di scappare. "Brutti bastardi!" Gridava il ragazzo intrappolato. "Crepate! Crepate! Crepate!" Io non sapevo che fare, ero nel panico! Il ragazzo si liberò dalla sfera che lo imprigionava e fece un'altra serie di attacchi velocissimi. Fu allora che decisi, e feci una mossa che segnò il mio destino: con le lacrime agli occhi, mi lanciai su Bakugo. "Lasciali stare!" Gridai, mentre Uraraka, Iida e Izuku mi urlavano: "Fermo!" Ma era troppo tardi. Un colpo velenoso partì alla massima potenza, e prese Bakugo di sorpresa. Il ragazzo si girò verso di me. "Akira..." Sussurrò. "...non metterti contro di me!" Il suo pugno infuocato partì verso di me. Come avevo potuto essere così sciocco! Ma, proprio all'ultimo, una benda impedì a Bakugo di finite il colpo. "Che cos-" Disse, ma una voce ci precedette: "Siete in un mare di guai". Ci girammo, e dietro di noi c'era il prof. Aizawa.

My hero academia: La storia di un eroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora