8 ✷ Tu sei forte

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«Kacchan, vieni da me.»

Deku mi guarda sempre con quell’espressione serena.

«Ci sto provando Deku, ma il bastardo fantasma è come scomparso, non riusciamo a trovarlo.»

Il verde scuote la testa. «Vieni da me, chiedi ad All Might… lui sa dove sono.»

Gli lancio un occhiata confusa. «Che cazzo…?»

«Tu fallo, Kacchan… per favore. Potresti capire qualcosa di più.»

Detto questo scompare come le altre volte.

.

Rispetto agli altri sogni questo è stato decisamente il più corto e il più strano.
Tuttavia inizio a pensare che non si tratta solo della mia fantasia. Credo che l’anima di Deku riesca, in qualche modo, a mettersi a contatto con me attraverso i sogni.
Anche se mi sembra una grandissima cazzata.

«All Might…» mormoro ottenendo l’attenzione dell’ex numero uno.
Dopo essermi svegliato sono subito andato da lui e quest’ultimo mi ha invitato a fare colazione insieme, anche se io non sono andato per quello… ma solo perché Deku me l’ha detto in sogno.

Che stronzata, giuro che adesso mi alzo e me ne vado.

«Dimmi, giovane Bakugou.»

«… dov’è Deku?»
Ma perché gliel’ho chiesto?!

«Intendi il suo corpo? È in una stanza un po’ isolata qui alla U.A… lo vuoi vedere?»

Schiocco la lingua sul palato e annuisco bruscamente.
All Might fa un sorrisetto. «Bene, allora andiamo.» afferma finendo la sua fetta di toast.

Il sensei mi porta in un posto che non avevo mai visto da quando sono qui. Attraversiamo qualche corridoio e finalmente si ferma davanti a una porta.
Mi lancia uno sguardo prima di aprirla e di varcare la soglia. Io prendo un respiro profondo ed entro  dopo di lui.

La stanza è molto semplice, ma sembra quasi un laboratorio di quegli scienziati pazzi che si vedono nei film. È piena di computer e altre macchine varie.
Al centro vi è un lettino bianco e sopra c’è Deku.
Ha gli occhi chiusi e un espressione tranquilla. Le ferite e i graffi che aveva sono stati curati, probabilmente da Recovery Girl, e indossa solo i pantaloni del suo costume da hero, sul petto e le braccia ha dei fili che lo collegano alle macchine.
Sembra quasi in stato vegetativo… e in parte credo sia così.

«Vi… lascio soli» dice All Might, uscendo, ma prima di chiudere la porta dice: «Tra tre minuti il suo cuore dovrebbe avere una pulsazione… io ti aspetto qui fuori.»

Rimango, quindi, solo con Deku. C’è un silenzio quasi surreale qui dentro, l’unico rumore è qualche “bip” da parte dei macchinari.
Le gambe mi tremano, ma mi avvicino a lui. Titubante gli prendo la mano destra, quella piena di cicatrici, constatando che è ancora calda.

«Scusa Deku.» sussurro, consapevole che non può sentirmi. «È colpa mia… ma ti prometto che farò qualsiasi cosa per riportarti indietro. Tu… cerca solo di resistere, okay?»

Sorrido leggermente e gli metto la mano col palmo aperto sul cuore. Tra un po’ dovrebbe battere, giusto?
«È già passata una settimana… ma so che puoi resistere… sei sempre stato forte di spirito… io l’ho sempre saputo e ho sempre avuto paura di questa tua forza… e mi dispiace.» ridacchio. «Cazzo, che robe schifosamente smielate mi fai dire.»

Dopo un po’ sento un palpito e l’elettrocardiografo vicino a me mostra il tipico tracciato verde, accompagnato da un bip.
A sentire ciò il mio cuore fa una capriola. È la prova fisica che c’è una speranza.

Stringo il pugno. «Ti riporterò qui, Izuku, costi quel che costi.»

➤ 𝐖𝐇𝐀𝐓 𝐘𝐎𝐔 𝐀𝐋𝐖𝐀𝐘𝐒 𝐖𝐀𝐍𝐓𝐄𝐃 • » 𝘉𝘢𝘬𝘶𝘥𝘦𝘬𝘶 . . .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora