Capitolo 1

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Ed eccoci qui. Nella depandance di Liam, ultimo giorno di vacanze estive. È come tradizione lo passiamo nel laghetto di Diamanti. Gli abbiamo dato noi questo nome, in pratica il fondale è ricoperto di piccole gemme trasparenti, e noi abbiamo sempre pensato fossero diamanti.
"Allora ragazze, siete pronte?" Urla Louis dal soggiorno.
"Si arriviamo!" Risponde Jade.
Noi ragazze ci trovavamo nella nostra stanza, ci stavamo mettendo i costumi. E come ben si sa, noi donne siamo lunghe nel prepararci, solo che quella volta ci eravamo perse in chiacchere. Stavamo escogitando un piano per fare uno scherzo ai ragazzi.
"Quindi ragazze, va bene? Al mio 'gigino' scateniamo l'inferno!" Disse Jesy.
"No, aspetta, perché 'gigino'?" Risposi io con un tono divertito.
"Perché mi piace la parola gigino. GIGINO. GI-GI-NO. Ti dà per caso fastidio la parola GIGINO?" Rispose aprendo la porta della camera.
"Eccoci, siamo pronte!" Disse Jade annunciando il nostro ingresso in salotto.
Così ci avviammo verso il laghetto, non distava molto da casa, e di solito durante il tragitto ci fermavamo perché vedavamo degli scoiattoli, oppure fingevamo di essere delle spie alla ricerca dell'assassino che si nascondeva tra gli alberi e i cespugli..
Oggi era il mio turno, dovevo essere io l'assassino, ma evidentemente eravamo tutti presi dal trascorrere al meglio il nostro ultimo giorno di vacanze che ce ne dimenticammo.
Arrivammo dopo una manciata di minuti, parlando del più e del meno.
Appoggiammo le nostre cose per terra, ci spogliammo, e come al solito c'era la gara del 'chi arriva ultimo'. Questa volta toccò a Liam, stranamente, e sicuramente l'aveva fatto per qualche motivo a noi oscuro. È la punizione era quella di fare la lapdance nel locale dove saremmo andati stasera. Dalla faccia che fece si vide chiaramente che si era pentito di essere arrivato ultimo, infatti insisteva a farci cambiare punizione, ma invano, ovviamente.
Far un bagno in quel laghetto era fantastico. Era come se ti depurasse da tutto, ti portasse via i problemi, la tristezza, la malinconia. Qualsiasi cosa. Era stupendo, l'acqua fredda, i pesciolini che si avvicinavano e appena ti muovevi scappavano. Il rumore della cascata, gli uccellini che cantano, i raggi di sole che attraversavano le foglie verdi, che mi ricordavano gli occhi di Harry.
Eccolo li, ancora lui nella mia testa, non riuscivo a non dimenticarmi di lui. Io non ho mai voluto innamorarmi, ma ogni volta che i miei occhi incrociavano i suoi, dentro di succedeva una totale confusione che non saprei neanche come spiegarlo. E poi vederlo senza maglietta, era qualcosa di davvero 'wow'. Il mio cuore ogni volta saltava un colpo e accelerava sempre di più, fino a farmi pensare che sarebbe potuto scappare dal mio petto e raggiungere il suo, senza lasciarlo mai più. Per non parlare delle numerose farfalle che avevo nel mio stomaco, avevo un intero allevamento di farfalle dentro di me. Ma nessuno sapeva di questa mia cotta, nessuno, nemmeno loro sapevano che Harry mi piaceva.
Eravamo tutti in acqua, ci eravamo già tuffati dalla cima della cascata tutti quanti almeno una volta, ora era il turno dei ragazzi. Stavano per salire, e mentre loro non ci vedevano Jesy disse 'gigino', anzi lo urlò. E io non potevo fare a meno di ridere. Così io e Jade ci avvicinammo ai nostri vestiti, prese quelli dei ragazzi e corse in acqua, mentre io avevo preso i nostri, messi nella borsa e nascosta tra i cespugli li vicino. E anche io raggiunsi le ragazze.
"Il piano sta continuando bene, vediamo come va a finire." Disse a bassa voce Jade.
"Dividiamoci i vestitie sparpagliamoli qua e là per il laghetto." Ci ordinpò Jesy, prendendo la sua parte di vestiti non ancora bagnati.
Eravamo divise, abbastanza lontane l'una dall'altra. In quel momento vedemmo i ragazzi in cima alla cascata. Noi tre avevamo il braccio alzato con i vestiti in mano.
Ci hanno viste.
"GIGINO!" Urlò Jesy!
E fu così che i vestiti dei ragazzi finirono in acqua, e loro lassù a bocca aperta, Zayn diede il vio ai tuffi, mentre saltava urlò " Bastarde! ". Noi continuavamo a ridere e anche gli altri ragazzi si tuffarono urlando parole a caso. Ci vennero incontro spruzzandoci l'acqua, e iniziamo la nostra guerra di spruzzi e schizzi.

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