attendendo il treno

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Finalmente un po’ di frescura, il treno partirà alle 19:00 e ho mezza giornata da perdere, maledette prenotazioni on line, devo aver cliccato male il rientro ed ora sono in un hotel a bere un caffè senza saper cos’altro fare. Il mio telefono è scarico e non ho nemmeno per caricarlo, come si dice 'le disgrazie non vengono mai sole': mai in vita mia esco senza la sicurezza del caricabatteria, soprattutto se sono fuori per lavoro, mai tranne oggi, la giornata delle scocciature. Accendo il portatile, almeno posso lavorare un po’.

Il bar è deserto, saranno tutti al mare a quest’ora, e pensare che il meteo dava pioggia, mai previsione è stata meno azzeccata: 35 gradi all’ombra e un sole che soffoca appena si mette il naso fuori.

Ecco qualcuno, la porta a vetri si apre, ma non ho voglia di alzare la testa dal pc, di tavoli ce ne sono a bizzeffe, che non mi venissero a scocciare qui.

Apro le mail. 64 messaggi non letti, 5 sono mail di Marta, sbuffo e le elimino senza leggerle. Che vada al diavolo, lei e il suo broncio per la vacanza rimandata, il lavoro è lavoro, non che mi sia divertito a venire fin qui a partecipare a questa riunione improvvisata. Mi sale un improvviso sorriso gongolante alle labbra pensando alle centinaia di chiamate che avrà fatto e alla rabbia nel sentire la segreteria telefonica. Dopotutto non tutti i mali vengono per nuocere.

Sono stanco di lei, da troppo tempo, assuefatto ai suoi capricci infantili, al suo pretendere senza dare.

Un impulso improvviso mi fa alzare lo sguardo, mi sento osservato.

La ragazza al tavolo di fronte mi guarda attraverso lenti lievemente appannate di occhiali dalla spessa montatura, sorrido, è un po’ buffa e alquanto infantile nell’abbigliamento.

Abbassa immediatamente lo sguardo e la vedo arrossire in un modo che pensavo esistesse solo nei cartoni animati.

La osservo aspettando che alzi lo sguardo,divertito, ma lei non lo fa, sembra intenta nella lettura, osservo le sue mani che torcono il bordo di una pagina, stropicciandola. È deliziosamente in imbarazzo e continuo a sorridere divertito, dimenticando Marta, il cellulare scarico e il treno da attendere.

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