Discorso con il re

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Angar decise di tornare al suo villaggio, sperando di ricevere buone notizie dai sopravvissuti...e, accusato di aver aumentato le probabilità che gli orchi ri-attaccassero il villaggio, il vecchio Danny lo insultò, due donne si lamentarono con Angar sul fatto che avrebbero pagato le guardie, fra tutti gli insulti se ne stava lì, a guardare, ma fra tutte le facce ne vide una in particolare...quella del suo adottivo padre, no, non era deluso, era più...dispiacuto, gli tornarono in mente le parole di Dem-ku, lui resistette e voltò a tutti le spalle -mi scuso per avervi donato la vita- disse prima di ripartire, per chissà dove...oh, giusto, andò dal re (umano) Tundrus, al castello: -altolà, questa zona è vietata!- disse una guardia, beh, insomma, le guardie lì erano molto, emm....monotone (?), un elmo di ferro a forma di sfera, con buchi per la bocca,per il naso e per gli occhi, armature in parte cuoio arancione e ferro, che fra l'altro quest'ultimo era sopra al cuore, dei pantaloni di cuoio verde, e semplici stivali ai piedi, insomma nulla di speciale, rozze guardie, stavano già progettando di cambiarle, ma...comunque Angar la ignorò, entrando, più infuriato che altro, non tratteneva l'ira funesta (cit), con il non forte ma fastidioso rumore delle porte aprirsi, il re non esitò a chiudere la mappa che stava attentamente studiando, la mappa poggiava su un tavolo di ciliego di buona fattura, con qualche graffio, il re precedente a Tundrus possedeva già allora quel tavolo, e giravano voci che quel tavolo veniva usato per infilzare crudelmente un pugnale nella mano di o uno schiavo o il primo sfortunato che passava di lì, insomma il vecchio re Tuhum non era il modello di re che tutti desideravano, riprendendo la storia...le guardie appostate a righe ai lati opposti della stanza abbassarono le alabarde per far in modo che Angar non passasse, esso si guardò attorno, sentendosi minacciato dalle alabarde.
A quel punto il Re chiese: -chi siete voi per presentarti davanti al cospetto di suà maestà Daniele Tundrus Jeremia IV?-
scusate per l'ulteriore interruzione, ma dovete sapere che il re era moooolto narcisista, aveva più di trenta canzoni in suo onore... -qualcuno che se non darete delle truppe di difesa al villaggio attaccato poco tempo fa vi taglierà personalmente la gola- rispose in malumore Angar, che come si è visto non brillava di intelligenza in quel momento, fidatevi, era la rabbia.
-che villaggio? Sa, non è che viene preso di mira solo un villaggio- rispose Daniele, ignorando quasi la minaccia -il villaggio di Sardè- rispose Angar, già più calmo di prima, -alzate le alabarde, non farà nulla- il re ordinò senza alcun tipo di dubbio nelle sue parole, le guardie, obbligate, lo fecero, così che Angar potesse passare, e così fece -allora signor...- -Angar...- -allora, signor Angar, Sardè ha detto? Si, ricordo quella città, sa, ci abitava mio cugino mai conosciuto, comunque, non avrà nemmeno l'1% dei guadagni del regno, è inutile quel villaggio, non servirebbe a nulla aiutarlo, mi spiace- -se tu non darai ordine di mandare delle guardie, sarò costretto ad ucciderti- disse Angar sguainando la spada, ichè fece agitare le guardie che si fermarono subito con un gesto della mano del re -se lo ritiene necessario lo faccia- -ci pensi, uccidermi cosa ti farà ottenere? l'assassino del re non lo succede, l'assassino del re viene portato nella stanza delle torture a soffrire, ci pensi- potrà anche essere stato vanitoso e narcisista, ma con le parole ci sapeva fare, è da temere un soggetto del genere, Angar capì l'inutilità della cosa, e, abbassando la spada, tirò fuori dalla bocca tre semplici parole: grazie, mio sire, e detto quello si dirisse verso l'uscita, dove fin da prima c'era la guardia fuori dalla porta che osservava, e allora Angar uscì.
Tundrus, assicurato che Angar fosse uscito e che le sue guardie fossero in pausa cena ebbe un ospite molto speciale, -allora, Tundrus, come va?- -bene, avete appiccato il fuoco ad Ruttha-fuh?- -certamente sire, non avrei più messo artiglio in questo castello in caso contrario- -sei sempre utile-.
Angar tornò al villaggio, vedendo tutti i superstiti che cercavano in qualche modo di ricostruire con ciò che era rimasto, -guardate, il bastardo!- il vecchio danny era sempre agitato, per fortuna sarebbe morto di crep...allora, tornò da suo "padre" e raccontò l'avvenuto, come ovviamente non saprete suo padre era muto, senza il dono della parola, forse era anche per quello che Angar non parlava molto, nessuno glielo aveva mai insegnato veramente, dopo un po' di discussione arrivo Millanta, una giovane donna del villaggio, per annunciare la cena, pane secco e acqua, solo lei, il padre di Angar e Fistoreo (un pappagallo, insomma, meglio di niente) capivano che Angar ciò che faceva lo faceva per il bene di tutti, quindi, tutti, tranquillamente, mangiarono il pasto, sperando che non fosse l'ultimo. L'indomani Angar decise la sua partenza verso la VERA vendetta, non si guardò nemmeno indietro, ma suo padre lo guardava, lì, triste nel vedere quella rabbia che reclamava sangue, Angar sapeva bene il suo primo obbiettivo, il vice generale Rtum-Hus.

La leggenda di Angar l'immortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora