Capitolo 1

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«Ragazze, sbrigatevi o farete tardi!» gridò Sabine dal piano inferiore.

Georgette si strofinò gli occhi socchiusi, il viaggio da New York a Parigi l'aveva distrutta e alle nove e mezza era andata subito a letto. Questa sarebbe stata la giornata più importante di tutte, visto che era il primo giorno di scuola nella sua città.

Si mise seduta, prese il cellulare dal comò, vide che erano le 7:55 e sua cugina ancora stava dormendo. «MARI E' TARDISSIMO!» un urlo le uscì dalla bocca, scattò in piedi e iniziò a frugare nell'armadio che avevano sistemato il giorno precedente. L'altra ragazza aprì gli occhi e quando vide l'orario, volò letteralmente al piano di sotto dove si trovava l'altra ragazza. Iniziò a farfugliare, in maniera intraducibile, sul fatto che lei, Ladybug, avesse fatto le ore piccole per aver combattuto un akumatizzato.

Georgette era una ragazza con gli occhi azzurri come quelli di Marinette, i capelli di un castano chiaro di cui le arrivavano all'altezza delle scapole e la frangetta che le scendeva fino alle sopracciglia. Ella indossava un maglioncino color cipria a collo alto, una giacchetta grigia e un paio di jeans bianchi con dei stivaletti neri, prese lo zaino che si era portata dalla grande mela e corse al piano sottostante seguita a ruota dalla cugina.

Entrambe presero un croissant dal vassoio disposto sul tavolo in cucina, salutarono i due adulti e uscirono dall'abitazione.

«Mari, muoviti!» le gridò ansiosa mentre correvano verso la scuola a due passi dalla casa della corvina e quest'ultima, maldestra com'era, si perse degli appunti per strada che li dovette raccogliere ad ogni passo che faceva.

"Io non ho parole..." si disse la castana con una mano in faccia vedendo sua cugina alle prese con le pagine.

«Dai sbrigati!» continuò prendendo gli ultimi fogli ancora sul marciapiede, corsero sfrenatamente dentro la scuola dove suonò in tempo la campanella e il portone si chiuse alle loro spalle. «Fiú... Ce l'abbiamo fatta per un pelo...» replicò con sollievo la ragazza newyorkese.

«Scusami, sono un disastro...» si scusò l'altra e sua cugina riprendendosi dall'affanno, le appoggiò una mano sulla spalla sorridendole. «Tranquilla, ma ora dobbiamo entrare in classe che la professoressa ci farà una lavata di testa...» immaginandosi già la scenata. «...Ah, che barba!»

Le due giovani proseguirono in direzione della classe, bussarono alla porta ed entrarono temendo il peggio. Appena varcata la soglia, Marinette si chinò dinanzi alla signorina Bustier chiedendo scusa mortificata e Georgette rimase perplessa dall'atteggiamento di sua cugina. «Emh...Mari, cosa stai facen-» sussurrò verso di lei ma venne interrotta dalla docente che sgridò la figlia del fornaio. «E' la ventesima volta in questo mese... Marinette, mi dispiace, ma sei in punizione per una settimana. Dovrai rimanere con me dopo le lezioni per ben tre ore»

La corvina sbuffò amareggiata, perché sapeva fin dall'inizio che non avrebbe portato a termine questa punizione se qualche akumatizzato fosse apparso in città e perciò arrendendosi, che doveva compiere fino in fondo il suo dovere da Ladybug, filò al suo posto vicino alla sua migliore amica Alya.

«Tu invece devi essere Georgette, la nuova arrivata giusto?» continuò la signorina Bustier, accogliendola con un caldo sorriso e facendole cenno di presentarsi.

«Sì, sono io» rispose decisa e si girò verso i suoi nuovi compagni salutandoli. «Ciao a tutti, io sono Georgette Lefebvre e spero che presto diventeremo buoni amici!» tutti quanti stavano per risponderle e presentandosi a loro volta, ma vennero fermati da una voce stridula al primo banco.

«Sì certo come no. Io non faccio amicizia con una nullità come te, chiaro?» rispose Chloé Bourgeois alzandosi dal posto, masticando con nonchalance un chewingum e scoppiò il palloncino proprio davanti a lei.

Triple Amour, Doble Masque | Miraculous |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora