Capitolo 6: Emozioni.

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Il poliziotto mi portò in questura, non davo risposte alle loro domande quindi non avevano idea di dove portarmi.
Rimasi seduta su una panchina con una cioccolata calda in mano, ad osservare una bacheca di avvisi davanti a me.
Vedevo gli agenti che passavano e si fermavano a fare un'occhiata, alcuni staccavano un foglietto.
Cercai di immaginare cosa ci fosse scritto su quel pezzo di carta.
"Ora vuoi dirci da dove vieni cara?" mi disse un'agente avvicinandosi a me.
"Space valley"
"Space Valley? Sono un gruppo di ragazzi che segue mio figlio su YouTube, non ci badare Samanta" disse un suo collega dalla sua scrivania dall'altro lato della stanza.
La poliziotta gli fece gesto con la mano di tacere "Ti piacciono come gruppo?"
"Loro amici"
"Sei sicura di quello che stai dicendo?"
"Samanta, non è possibile, lasciala parlare, stiamo cercando ora se ha precedenti con il nominativo che ci ha dato, magari qualche centro la sta cercando"
"Non pazza"
"Io ti credo cara, però a volte alcune fan sono un pò esagerate, non possiamo chiamare uno dei membri senza prima essere sicuri che tu non voglia solo incontrarli, capisci?"
"Io capisco, ma io conosco loro, Nelson preoccupato, cerca me"
La poliziotta sospirò, si alzò "Va bene, ora guardiamo cosa possiamo fare"

Passarono altri minuti interminabili. Nessuno sapeva dirmi nulla, effettivamente io non esistevo, non era possibile che ci fossero dati su di me.
Dovevo trovare alla svelta un modo per andarmene.
Ad un tratto si spalancò la porta della questura ed entrò di corsa un ragazzo con ancora il casco in testa.
Se lo tolse e lo riconobbi subito.
"Sto cercando una ragazza, alta più o meno così, occhi dorati, bella, castana"
"Cesu"
Il ragazzo si girò di colpo, mi guardò, gli servì un attimo per mettermi a fuoco.
"Oh santo cielo, Ketra, finalmente ti ho trovata.." mi corse incontro e mi abbracció.
Mi sentivo in colpa. Rischiavo di metterli nei casini.
"È una tua amica?" chiese la poliziotta di prima.
"Sisi, è mia cugina, è americana, per questo parla un pò male" la poliziotta sembrava non avere idea dell'accaduto.
Si avvicinò anche il poliziotto di prima.
"Sei degli space Valley?" Cesu lo guardò perplesso.
"Si.."
"Io detto loro che voi amici" Cesu mi guardò e mi mise un braccio intorno alle spalle "Si, lei è nostra amica, possiamo andare?"
Il poliziotto lo prese da parte, ma non abbastanza lontano da non farmi sentire.
"Ascoltami ragazzo, l'abbiamo trovata in stato confusionale, stavamo per portarla in ospedale perché non c'è traccia di alcun fascicolo su di lei, niente.."
"Ha lasciato i documenti a casa, è un pò sbadata, ieri abbiamo festeggiato un pò troppo e magari era uscita a prendere una boccata d'aria e si è persa"
"Però spero tu capisca, una cosa del genere è pericolosa, non deve più accadere, io la lascio andare, sembra una brava ragazza, ma non voglio più vedere né lei, né voi"
"Assolutamente agente, non si creerà più una situazione tale"
"Posso chiederti un ultimo favore?"
Cesu sembrava confuso
"Mio figlio vi adora, riesci a farmi un autografo?" lo vidi un pò spiazzato, prese un foglio e lasciò una firma.
"Grazie Cesare, devo anche chiederti di compilare questo modulo sulla sicurezza, è una specie di delega per il rilascio della tua amica"
Cesu sospirò e si mise a scrivere.
Qualche minuto dopo eravamo fuori
"Tu arrabbiato?"
"No, assolutamente, io no, Nelson invece.." mi morsi il labbro.
Arrivammo di fronte ad un biciclo grande e pieno di ferraglia.
"sei mai salita su una moto?"
"Moto?"
"Ok, immaginavo" mi passó un casco.
Seguì le sue istruzioni e salì dietro di lui.
In mezz'ora eravamo davanti allo studio di registrazione.
Feci per andare avanti ma Cesu mi prese per il braccio.
"Ascolta Ketra.."
"Dimmi"
"Nelson è felice di aiutarti, davvero tanto, però.." osservai Cesu, lui mi guardava come se nei miei occhi dovesse trovare la risposta.
".. È mio amico Ketra, io gli voglio bene, si è preoccupato tanto e si è sentito responsabile"
"Non è lui, io scappata perché non voglio pesare"
"Ma non sei un peso, assolutamente, ti vogliamo tutti bene, hai una storia interessantissima alle spalle e siamo più che felici di mantenere il tuo segreto, ma così rendi tutto complicato"
"Lo so, per questo meglio andare via prima possibile"
"In realtà il problema più grande sarà proprio la tua partenza"
"Perché?"
"Niente, tu però fai attenzione e parla tranquillamente con tutti, anche con Nelson se vuoi, lo vedi molto più spesso"
"Grazie Cesu"
"Lo dicevo che pazza come sei ti saresti fatta arrestare"
Ridacchió e entrammo nello studio.
"L'ho recuperata, allora? Chi mi fa un grande applauso?"
Nic e Tonno si avvicinarono e mi abbracciarono "Ma te lo immagini se ti avesse presa il governo?"
"Fra, te sei proprio convinto di essere in un film eh" rispose Nic.
"Io tutto bene, viva e vegeta"
Si avvicinò Dario "Te l'ho detto che devi fare attenzione, cara"
Frank lasciò giù il basso "Per fortuna non ti è successo nulla".
"Dov'è Nelson?" chiesi.
"Non è venuto, ha detto che voleva cercarla per la città" Cesu si picchió una mano sulla fronte.
Lo guardai confusa.
"Dov'è?" mi rivolsi a lui.
"Non credo gli farà piacere che lo raggiunga" mi rispose Cesu.
"Vengo con te" dissi.
"Sei sicura?"
"Si"
Ripartimmo in moto poco dopo. Arrivammo in un edificio antico, da dentro si sentiva della musica.
Cesu deglutì, sembrava agitato.
"Si arrabbierà ancora di più" canticchió.
"Dove siamo?"
"Nel suo posto segreto"
Entrammo.
Davanti a noi c'era un salone con alcuni strumenti e un ragazzo dietro una parete stava intonando qualche strana melodia.
La sua voce era incredibilmente dolce e vivace.

Arriverenze, Nelson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora