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Stamattina per poco non sentivo la sveglia. Mi sono dovuta preparare a gran velocità.

Ho sistemato i miei capelli in una treccia. È pratica, quando non hai tempo di asciugarteli.

La hall dell'ingresso è piena come sempre, così mando un saluto a Lisa che è già immersa nel lavoro.

Una volta in ufficio, inizio a tirar fuori le cose, quando Gabriel mi chiama.

Gabriel:" Buongiorno, Alyssia"

Alyssia:"Buongiorno, Gabriel!"

Gabriel annuisce con uno dei suoi sorrisoni, per poi passarmi un documento.

Gabriel:"Potresti portare questo a Mark? Non ho il tempo per farmi da segretario..."

Ah, perché evidentemente io ce l'ho!

Tra Gabriel e Mark è sempre stata un po' complicata. A Gabriel non piace prendere ordini, men che meno da Mark!

Alyssia:"Ehm...sì ok, se ti è d'aiuto."

So quanto è impegnato. Gabriel mi mette la mano su una spalla, strizzandomi l'occhio.

Gabriel:"Grazie. Sapevo di poter contare su di te. È all'ultimo piano."

Alyssia:"All'ultimo piano? Quello del signor Carter?"

Gabriel:"Sì, esatto. Devi solo salire e lasciarlo a Mark."

Devo ammettere che la curiosità ha la meglio su di me. Non che la ragione sia esaltante, ma avrò finalmente l'opportunità di conoscere il tanto chiacchierato big boss dell'ultimo piano...

Alyssia:"Ok. Vado subito."

Gabriel:"Grazie, Alyssia. Sei la migliore!"

Gabriel è davvero gentile, dispensa sempre sorrisi e incoraggiamenti. Matt dice sia un manipolatore, ma credo che il termine sia un po' esagerato.

Lo osservo tornare al suo ufficio, per poi fermarsi al cubicolo di una collega a controllare qualcosa sul suo schermo.

Matt salta fuori, trasportando la sua attrezzatura da motociclista. Mi guarda con un sorrisone.

Matt:"Buongiorno, angelo! Dove vai così di fretta?"

Alyssia:"Mi dirigo a incontrare il grande capo in persona, il signor Carter! Si faccia da parte, signore!"

Matt:"Eh?"

Matt mi fissa, come se avessi appena detto qualcosa di incredibile.

Alyssia:"Scemo! Devo portare questi documenti a Mark, all'ultimo piano..."

Matt:"Davvero...? Poi devi raccontarmi tutto! Sono sicuro che lassù il pavimento è in marmo e le porte in oro massiccio!"

Scoppio a ridere di fronte all'espressione trasognante di Matt.

Alyssia:"Già. E si dice che, quando tossisce, gli escano diamanti dal didietro..."

Matt:"Argh, questa non la sapevo!"

Sorrido a Matt divertita, per poi allontanarmi verso l'ascensore.

Non appena raggiungo l'ultimo piano, e le porte si aprono sull'ala d'ingresso, mi sfugge uno 'wow' dalle labbra.

Niente oro e diamanti, ma la sala è enorme e molto luminosa. Tutto è in vetro, e il pavimento risplende come se qualcuno avesse passato la notte a lucidarlo.

Di fronte a me, un'enorme cornice riporta a caratteri cubitali il nome della compagnia. Come a ricordare ai visitatori dove si trovino.

Alla reception, alcuni sedile di pelle bianca sono piazzati di fronte a una spaziosa scrivania.

Non mi lascio impressionare troppo e mi incammino con determinazione verso una giovane donna, seduta dietro la scrivania.

Alyssia:"Buongiorno...Mi scusi, sto cercando il signore Leviels."

La segretaria sembra assorta i  ciò che sta facendo... o completamente indifferente alla mia presenza.

Alla fine, pronuncia poche parole.

Segretaria:"In fondo al corridoio. Terza porta a sinistra."

Alyssia:"Ehm...ok, grazie"

Mi guarda a malapena mentre mi allontano dalla sua scrivania.

Busso leggermente alla porta di vetro con la targhetta "Sala riunioni".

Aspetto pazientemente il permesso di entrare. Quando una voce me lo concede, entro lentamente nella grande stanza.

Mark mi osserva. Sembra sorpreso di vedere me. Un altro uomo è seduto al lato opposto del grande tavolo alla forma ovale, concentrato sul suo telefono.

Alyssia:"Chiedo scusa per l'intrusione... il signor Simons mi ha chiesto di portarle questi documenti."

Mark:"Oh... Grazie, signorina Smith."

Quando l'altro uomo sposta lo sguardo su di me, è come se ricevessi uno schiaffi monumentale in faccia. Un colpo violento al cuore. Il tempi si ferma.

La mie dita si tendono. Mi sento rapita, affascinata delle iridi grigie di colui che mi guarda dritta negli occhi.

C'è qualcosa di particolare in lui. Intimidatorio, ma gentile. Qualcosa che incute rispetto e soggezione.

Mi chiedo chi sia quest'uomo... È un po' troppo giovane per avere una posizione di responsabile, ma di certo non è un dipendente o un tirocinante.

Mark:" Signorina? I documenti, per favore...?"

La voce di Mark mi risveglia dal torpore. Gli vedo allungare una mano per prendere il file. Di colpo, mi ricordo perché mi ritrovo qui.

Riprenditi, Alyssia!!!

Alyssia:"Oh..certo. Scusi"

Non oso riguardare verso l'altro uomo, temendo di perdere il mio contegno, così fisso lo schermo del proiettore, sul retro della stanza.

Sta mostrando il menù di una cena di beneficenza, senza dubbio sponsorizzata dall'azienda.

La cosa assurda è che non riesco a fare a meno di esaminare la scelta dei piatti.

C'è uno sbaglio assolutamente ovvio, un chiaro errore, un'offesa al buon gusto! Come se il cervello avesse deciso di ignorare ogni barriera, mi permetto di dichiarare ad alta voce:

Alyssia:"Servire delle ostriche con un Saumur-Champigny rosso non ha senso!"

Mi pento immediatamente di averlo detto!

Che diavolo sto facendo?!

Mark mi fissa, senza parole. E io sono sorpresa quanto lui!

Alyssia:"Ehm...vi prego, scusatemi... Non vi disturbo ulteriormente"

Improvvisamente, sento di essere molto interessata alle mie scarpe.

Mentre guardo giù, vergognandomi, l'uomo che mi intimidisce parla.

Is it love? - Ryan CarterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora