6 - 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑒𝑟𝑟𝑜𝑟𝑒 : 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑟𝑙𝑜

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Erano passati giorni da quella notte e Chuuya non era più riuscito a dormire tranquillo.

Gli sembrava così strano, si sentiva completo, come se avesse trovato qualcosa che aveva perso da tempo.

Ogni volta che incrociava dazai o uscivano per una missione si ritrovava sempre in situazioni imbarazzanti, che finivano sempre con le mani di Dazai sul suo culo e le labbra di Chuuya su quelle sottili e morbide del castano.

Di certo avevano una grandissima intesa sessuale.

E questo stava facendo impazzire Chuuya, non riusciva più a trattarlo male, ogni volta che lo vedeva gli saliva un groppo in gola e finiva per immaginarlo senza vestiti.

E irrimediabilmente finiva per strapparglieli di dosso.

Il rosso si lasciò scappare un urlo che soffocò contro il cuscino mentre iniziò a sbattere le gambe sul materasso.

Era stressato e nervoso, non voleva continuare a provare quel desiderio ne confronti del castano.

Stava diventando pazzo  per colpa sua, dio, quanto lo odiava.

Ma alla fine, come tutte le altre notti alla fine crollò addormentato.

Quella mattina Chuuya era chiaramente di malumore, anche per questo Dazai fece attenzione a non stargli troppo fra i piedi camminando dietro di lui e osservando la sua figura di spalle.

Quel ragazzo lo stava facendo impazzire, lo trattava continuamente male, gli lanciava occhiatacce, e adesso invece di prenderlo a insulti lo spingeva nel primo bagno che avevano intorno e si inginocchiava per succhiargli il cazzo.

Era certo che avesse preso i sopressori dopo quella notte, anche perchè non aveva più sentito quel odore travolgente ed eccitante, eppure Chuuya sembrava proprio una puttanella.

Il pensiero lo fece ridere, e questo attirò l'attenzione di Chuuya che con uno sguardo a dir poco alterato scrutò il più alto

<<si può sapere che hai da ridere!?>> sbottò incrociando le braccia al petto in attesa di una risposta

<<niente niente, pensavo che deve proprio piacerti il mio cazzo>> alzò le spalle Dazai mentre espresse a voce alta il sui pensiero, cercando però di non offenderlo, cosa che a quanto pare non gli riuscì visto come la bocca del rosso si spalancò sconvolta, richiuse la bocca pochi secondi dopo arrossittigliando lo sguardo glaciale

<<puoi stare certo che dopo questa ti toccherò il cazzo solo per tagliartelo>> sibilò senza mezzi termini prima di tornare a dargli la schiena stizzito e proseguire borbottando vari insulti verso il castano che rimase dietro di lui.

Quando si fermarono davanti al luogo in cui mori gli aveva chiesto di andare si guardarono e entrarono uscendo di lì solo dopo diverse ore, chuuya completamente annoiato e Dazai tranquillo, le mani in tasca e il solito sguardo senza emozioni.

<<faremo rapporto domani, io vado a casa>> brontolò il rosso salutando distrattamente il castano mentre iniziò a camminare, aveva un passo lento, un po' perché era stanco, un po' perché voleva vedere che avrebbe fatto Dazai, o meglio, voleva che lo fermasse, o che lo seguisse.

Voleva stare ancora un po' con lui, anche se non voleva ammetterlo.

Ma quando Chiuya si girò per vedere se almeno lo stava guardando scoprì che il castano era già andato via.

<<tch...stronzo>> borbottò forma di rigirarsi e riprendere a camminare andando a casa, questa volta con passo spedito.

Come aveva fatto a finire davanti alla porta di casa di Dazai? Adesso il cretino ubriaco che era andato a casa sua era lui.

𝑖𝑙𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛 𝑜𝑓 𝑙𝑜𝑣𝑒 ˢᵒᵘᵏᵒᵏᵘDove le storie prendono vita. Scoprilo ora