Six- You're handsome too.

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Yaku's pov.
Mentre aspetto l' autobus che mi riporterà a casa tiro fuori dallo zaino una mela, rimanenza del pranzo che mi sono stranamente ricordato ed inizio a mangiarla pensando alla divertente scena di oggi in cui Kenma e Kuroo hanno annunciato agli altri ragazzi della squadra che si stavano frequentando.

Mi esce una risatina involontaria a pensare a Yamamoto che alla notizia scivola su un pallone e cade di faccia.

I freni dell' autobus azzurro mi distolgono dai miei pensieri e mi fanno gettare il torsolo della mela in un cestino accanto alla panchina accanto alla fermata, per poi salire nell' autobus azzurro e salutare l' autista.

-Addirittura due minuti in anticipo...-

-Valeria. Mi chiamo Valeria. E non è mica colpa mia se questa città è così trafficata-

L' autista sorride.

-E poi da dove vengo io venti minuti di ritardo, se non di più sono la norma.-

Sorrido poi vedendo Lev seduto infondo all' autobus lo saluto alzando un braccio e sorridendo e lo raggiungo, sedendomi accanto a lui e poggiando la borsa di palestra a terra tra i miei piedi.

-Allegro oggi piccoletto?-

Mi scompiglia leggermente i capelli. Sbuffo e lo guardo di sottecchi.

-Prima di vederti sicuramente-

Lev scoppia a ridere, tenendosi la pancia con le braccia al che sorrido anche io, sistemandomi i capelli, guardandomi nello schermo del cellullare.

-Lo so che in fondo mi vuoi bene-

Faccio un mezzo sorriso, guardandolo poi fisso negl' occhi e distogliendolo poco dopo arrossendo sulle gote.

-Forse...-

Lev mormora un aw, ma si ferma subito dopo il mio sguardo glaciale, senza però smettere di sorridere come un idiota.

-Quindi... perché così allegro oggi?-

-Uno della mia squadra è caduto di faccia quando ha saputo che Kenma e Kuroo si erano fidanzati.-

-Yaku! Sei perfido!-

Alla faccia tra lo scioccato e l' allibito di Lev inizio a ridere, subito seguito dal più piccolo.

Figuriamoci se quel ragazzo non trovava una motivazione per ridere.

Non è un clown. E' l' intero circo.

-Non si è fatto nulla non fare tanto lo scioccato! La sua faccia era impagabile.-

Inizio a ridere, guardando poi Lev fisso negl' occhi e sorridendo, guardandolo ridere per una stronzata tale. è davvero adorabile.

Mi giro di scatto dall' altro l' sto, arrossendo per i pensieri appena fatti e facendo un grosso sbadiglio, dovuto alle poche ore di sonno che sto accumulando in questi giorni. Essendo gli ultimi giorni prima degl' esami finali sto studiando come un matto e con la palestra che mi occupa gran parte del pomeriggio non è semplice riuscire anche a dormire.

-Hey piccoletto ha sonno? Perché non dormi un po'?-

Mi rigiro verso Lev, strofinandomi gli occhi e così facendo gonfiando le guance in un gesto infantile.

-Sicuro?-

Lev mi sorride, pizzicandomi le guance, già rosse di loro.

-Stai morendo di sonno, dormire una mezz' oretta di sicuro male non ti fa-

Annuisco piano per poi girarmi verso di lui e tirare su le gambe, sbadigliando e chiudendo gli occhi, cadendo subito nel mondo dei sogni.

Mi svegliano poco dopo delle leggere carezze tra i capelli e non apro gli occhi, essendo ancora mezzo addormentato e standomi godendo le leggere coccole.

Sorrido involontariamente lasciandomi cullare dalle dolci carezze delle mani del ragazzo dagl'occhi smeraldo.

-Sì che sei proprio bellissimo piccoletto...-

Sono sicuro di essere arrossito di botto, ma tengo ancora gli occhi siggilati, non volendo far capire a Lev che ho sentito le sue parole, mentre man mano mi riaddormento sullo scomodo sedile dell' autobus azzurro.

Che poi perchè azzurro? Che razza di colore è per un autobus?

Sento una frenata del bus e un urlo da parte di Valeria che mi chiama, per scendere dall'autobus.

Quindi apro gli occhi, stropicciandoli con le mani chiuse a pugno e sbaragliando, tutto sotto lo sguardo attento e leggermente sorridente di Lev.

-Allora a domani piccoletto-

Gli sorrido annuendo, poi mi alzo, dirigendomi verso la portiera.

Ma prima di uscire mi blocco, non girandomi nemmeno per ebitaredi fargli notare il mio rossore e rivolgendo queste parole al grigio.

-Grazie per il complimento... e per le carezze. Non sei male nemmeno tu, Lev-

Detto questo scendo dall'autobus, che subito riparte, dove poi girandomi vedo un Lev con la bocca aperta e completamente rosso in viso.

Ridacchio ed entro in casa, salutando mia madre ed andando al piano di sopra, posando la cartella per terra e stendendomi sul letto, con il viso rivolto verso il soffitto bianco.

Inizio a sorridere come un cretino, arrossendo poi di botto e portandomi con un gemito il cuscino sulla faccia, iniziando a rotolare in giro, fino a cadere dal letto.

Non mi puo' piacere lo spilungone!

Stringimi forte. {Yakulev}.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora