Epilogo

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"Ho come la sensazione che questa cosa finirà male," dice Harry, resistendo alla tentazione di liberarsi di quei vestiti. È incredibilmente accaldato, bloccato in quel materiale rigido e duro che costa molto più di quanto dovrebbe.
Louis alza un sopracciglio, infilandosi una giacca di velluto, facendosela scivolare sulle spalle in modo sinuoso. "Perché? Hai intenzione di sfidarlo per il trono?"
"Cristo, no," risponde subito il riccio, aiutando Louis con la giacca. Ma per lui ogni scusa è buona per accarezzare e passare le mani sulle spalle del suo omega.
"Bene, quindi pensa solo alle tue maniere e ricorda le cose che ti ho detto," dice Louis con impazienza, allontanandosi dalle mani di Harry per esaminare i suoi capelli allo specchio, allungando la mano per sistemare una ciocca vagante.
"Sì, perché questo di sicuro cambierà il fatto che tuo padre vuole uccidermi," mormora Harry aspro, flettendo le dita dei piedi nelle scarpe che indossa. Come ogni altra cosa che è attualmente sul suo corpo, sono strette e gli pizzicano la pelle. Onestamente, non ha idea di come Louis potesse essere a suo agio vestito così tutti i giorni.
Esteticamente però, è una storia completamente diversa. Per Louis, almeno. La bellezza dei vestiti non compenserà mai il disagio che prova Harry indossandoli, ma Louis è di una bellezza devastante. Non è la prima volta che vede Louis vestito come un re – costringe sempre Harry a comprargli cose carine ed eleganti di cui non ha bisogno – ma per la maggior parte del tempo si veste come il resto dell'equipaggio di Harry, per conforto e per stare comodo.
Sembra davvero a suo agio in quell'abbigliamento. Sembra proprio che ci sia nato, che quei vestiti siano stati cuciti perfettamente addosso a lui.
Forse Harry deciderà di comprargli dei vestiti più eleganti. Ma dovrà indossarli solo quando saranno soli, al riparo da occhi indiscreti, soltanto per lui. In nessun modo le persone riuscirebbero a distogliere lo sguardo da Louis se restasse vestito così tutto il tempo. E già normalmente guardano il suo omega fin troppe volte per i gusti di Harry.
"Mi hai messo a letto dopo avermi rapito, tecnicamente," sottolinea Louis, con i capelli al loro posto. Non alza lo sguardo per incontrare quello di Harry allo specchio.
Questa è probabilmente una buona cosa. Gli occhi di Harry sono attualmente fissi sul sedere di Louis - il taglio dei suoi pantaloni è divino, e quella non è una parola che usa di solito.
"Non ti abbiamo mai rapito," risponde Harry, attraversando la stanza e facendo scorrere leggermente le dita dietro il collo di Louis.
"Sì, lo hai fatto," dice Louis, alzando gli occhi al cielo. "E poi mi hai tenuto con te fino a quando l'esercito di mio padre non ti ha raggiunto. Non c'è davvero modo di far rigirare questa cosa a tuo favore in un modo che non gli faccia venir voglia di ucciderti almeno un po'."
Harry potrebbe controbattere a quelle parole. Invece, preme le nocche contro la parte posteriore del collo di Louis, osservando attraverso lo specchio il modo in cui i suoi occhi azzurri svolazzano, socchiudendosi appena. "E ti chiedi anche perché sono preoccupato?"
C'è l'ombra di un sorriso compiaciuto sul viso del principe mentre si appoggia al petto di Harry. "Forse faresti meglio a non dirgli che mi hai sposato senza il suo permesso, allora."
Come se avesse intenzione di farlo. Harry intende non avere mai quella conversazione con il padre di Louis. O con sua madre. O qualcuno della sua famiglia. Sarebbe una mossa incredibilmente stupida. Non importa cosa abbia detto il Re, Harry è abbastanza sicuro che quella cosa gli avrebbe procurato una brutta fine, e cioè avere la testa staccata dal collo.
"Intendo assolutamente evitare quell'argomento il più a lungo possibile," dice Harry, stringendo di nuovo il collo di Louis. I ricordi del loro matrimonio - se quello poteva essere chiamato un matrimonio - gli passano per la mente. Erano brilli e sovraeccitati, ed non era stato un vero e proprio matrimonio, ma più una dichiarazione di amore eterno, ma avevano un certificato nascosto nel retro della scrivania di Harry sulla nave. È un'unione legale e vincolante.
Almeno in Argentina.
"Buona decisione," dice Louis, appoggiandosi a lui per un altro minuto prima che si allontani. "Sei pronto?"
"Per la morte? No. Per la cena? Credo."
Louis alza gli occhi al cielo e schiaffeggia piano Harry sul braccio prima di iniziare ad avviarsi verso la porta, facendo strada. Harry deve fare un respiro profondo prima di poterlo seguire, ma pensa che sia comprensibile.
Dopotutto, è un pirata, non un nobile. Sedersi per cenare con il re d'Inghilterra e la famiglia reale non è esattamente uno dei suoi passatempi.

Swim In The Smoke (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora