Capitolo uno - parte terza

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C'è una sensazione di inquietudine nel petto di Harry. È una sensazione che sta provando da un'ora o più e non pensa abbia nulla a che fare con la taverna buia e squallida dove stanno portando avanti i loro affari.
Non capisce cosa lo turba fino a quando non intravede un ciuffo familiare di capelli castani. In quel momento, capisce esattamente perché sente quella strana sensazione nel petto da quando è sceso dalla nave.
"Mi stai prendendo in giro," sussurra, socchiudendo gli occhi nell'oscurità e scrutando la stanza, cercando di assicurarsi che la sua vista non lo stia traendo in inganno.
"Sta più che bene, amico." Dice Zayn impaziente. "Non gli succederà nulla con tutti noi presenti. Se deve scendere dalla nave, questo è il posto migliore per lui."
Harry concentra la sua attenzione sul bicchiere di birra che tiene tra le mani. "Non mi piace tutto questo."
"Beh, è un peccato che non ti piaccia." Insiste Zayn. "Le tue uniche opzioni sono lasciarlo libero qualche ora oppure trascinarlo nuovamente sulla nave. E se lo porti di nuovo sulla nave non riusciremo ad ottenere ciò per cui siamo venuti."
"Okay." Acconsente Harry, bevendo un lungo sorso di birra. "Bene, facciamola finita velocemente."
Zayn si alza dal tavolo piccolo e sgangherato e si dirige verso il bar. Lui lo segue, resistendo all'impulso di guardarsi alle spalle per assicurarsi che Louis sia ancora all'interno del pub. È un bisogno totalmente inutile - le luci nella stanza, la risata fragorosa che percepisce mentre cammina, l'odore meraviglioso emanato dall'omega, gli permettono di individuare esattamente dove si trova Louis senza aver nemmeno bisogno di cercarlo.
Il suo cervello sta provando a fargli capire che tutto ciò significa qualcosa, ma lui continua imperterrito ad ignorarlo.
Le persone che sono venute per incontrarli li stanno aspettando vicino al bancone del bar, trasandate e sporche, proprio come lui in quel preciso momento. Anche Zayn non è del tutto presentabile, sporco di olio ovunque e con i capelli spettinati. Sono il tipo di persone che Harry è abituato ad incontrare - pirati. Presumibilmente, pirati che rispettano il codice.
Harry non si fida di loro.
In questo momento fa molta fatica a fidarsi di qualcuno. Ha avuto difficoltà a fidarsi di chiunque non sia un membro del suo equipaggio, dopo il tradimento sulla The Tide, ma questo è diverso. Ogni profumo non familiare gli appare come una minaccia, e distoglie la sua attenzione non solo dal compito che deve portare a termine, ma anche da Louis che, nel bel mezzo di tutto quel casino, potrebbe finire nei guai.
"Miles." Saluta Zayn, sistemandosi su uno sgabello mentre Harry si guarda intorno, valutando la situazione.
"Zayn," saluta il tizio di nome Miles, gli occhi puntati su Harry. "Parli al posto del tuo Capitano, adesso?"
Zayn sbuffa, togliendosi una sigaretta da dietro l'orecchio e mettendosela in bocca. "Ho sempre parlato per lui, amico. Dove sei stato negli ultimi cinque anni?"
Harry si sistema su uno sgabello, costringendosi a concentrarsi sulla conversazione. Il fatto che Louis sia presente non dovrebbe distrarlo così tanto. Starà bene, ci sono almeno dieci membri dell'equipaggio in giro per la taverna. Anche se stanno bevendo e giocando e sicuramente la loro attenzione non è focalizzata sull'omega, sanno che devono tenerlo al sicuro a tutti i costi. Principalmente perché non vogliono essere uccisi sulla forca per aver permesso che accadesse qualcosa di brutto al principe. Questa è l'unica ragione.
"Sì, sì," dice Miles, alzando gli occhi al cielo. "Hai qualcosa per me oppure no?"
"Ho una mezza idea di rifilarti un pugno in quella faccia di cazzo che ti ritrovi." Mormora Zayn, dandogli una gomitata nelle costole. "Hai capito, Capitano?"
"Capito cosa?" Domanda Harry velocemente, spostando l'attenzione ai diretti interessati. "Oh si, si. Ce l'ho con me." Quindi tira fuori una piccola borsa di stoffa dalla tasca, spingendola sul bancone.
Miles la prende, la apre e comincia a contare. Gli ci vuole molto più tempo del previsto, o forse è Harry che si sente estremamente in ansia nel dare le spalle al resto dei clienti della taverna. Potrebbe succedere di tutto mentre non sta tenendo sotto controllo la situazione.
"Ne mancano." Dice Miles, lasciando cadere la borsa sul bancone dopo aver finito di contare.
Okay, ora l'attenzione di Harry è effettivamente rivolta alle persone di fronte a lui. "Non ne mancano." Odia essere truffato quando si tratta di soldi che ha guadagnato duramente.
"Il prezzo è aumentato. Sai, l'inflazione..." insiste Miles.
Harry raddrizza la schiena, appoggiando il braccio sul bancone e fissando l'uomo. Miles si agita a disagio, evitando il suo sguardo. Ha chiaramente paura, bene. "Il prezzo è sempre quello, non può cambiare," dice. "Non pagheremo di più. Tutto questo oro vale a malapena quello che mi stai dando, dovrei pagarti di meno, non di più." Spiega Harry con tono serio e risoluto.
Tutto quel denaro per un po' di cibo, alcune armi e un mucchio di barili. Potrebbe ottenere scorte più economiche altrove, ma ha fatto un patto con quest'uomo e non può tirarsi indietro. Ne va del suo onore da pirata.
Per non parlare del fatto che ad Harry non piace il modo in cui i bravi venditori lo guardano quando tenta di fare affari con loro, leggermente spaventati e senza alcun desiderio di essere lì insieme ad un pirata. Preferisce di gran lunga fare affari con i suoi simili, è molto più facile e divertente.
"Bene." Dice Miles, rassegnato, ed Harry sta per dire qualcosa su quanto sia ridicolo il tentativo dell'uomo di aumentare i prezzi delle sue merci, quando all'improvviso sente la leggera voce di Louis in sottofondo diventare più acuta fin quasi ad urlare.
Il riccio si muove ancora prima di rendersene conto, rovesciando lo sgabello mentre segue il suono della voce di Louis, completamente in preda al panico.
Vede l'omega in un angolo isolato del locale, in piedi contro ad un muro, mentre fissa spaventato un ragazzo di fronte a lui.
C'è un alfa di fronte al ragazzo. All'improvviso, Harry sente la pelle accaldarsi, come se il sangue gli stesse ribollendo nelle vene. Si muove velocemente tra la folla di persone, cercando di raggiungere Louis prima che accada qualcosa, prima che venga riconosciuto come il principe.
Quante cazzo di volte dovrà dire ancora che non è sicuro per Louis lasciare la nave? Devono aspettare che sia morto per capire la gravità della situazione? Non hanno bisogno di un principe omega morto sulla coscienza.
Una volta che si è avvicinato abbastanza per sentire le parole di Louis, resta immobile sul posto.
"Non mi interessi." Dice Louis con tono sprezzante, dando una leggera spinta sulla spalla del ragazzo. "Mi piacciono gli alfa con più cervello e meno muscoli, ma grazie lo stesso. E, a giudicare dal modo in cui ti stai comportando in questo momento, non penso che saresti stato molto gentile nei miei confronti."
È serio? Louis non può essere serio.
Tuttavia, si sta davvero chinando sotto al braccio dell'alfa di fronte a lui per allontanarsi.
O almeno, è quello che sta provando a fare. Harry lo guarda per un secondo, inorridito dalla situazione, mentre il ragazzo afferra velocemente la spalla di Louis, facendolo fermare. "Mi stai rifutando, bellezza?"
Cosa cazzo sta succedendo? Non può star per accadere sul serio. Non è possibile che un omega venga trattato in questo modo ignobile.
Louis sospira profondamente. "Per favore, togli le mani dal mio corpo."
"Che cosa hai intenzione di fare, picc-" inizia a dire l'altro, ma Harry si sta già muovendo. Sta correndo in mezzo alla folla, pronto a salvare Louis da quella terribile situazione. Userà la forza, se necessario.
Se non fosse per il fatto che Louis sembra calmo e tranquillo, per niente preoccupato. Harry nota qualcosa d'argento luccicare tra le sue mani e poi, all'improvviso, sia l'omega che il ragazzo sono riversi sul pavimento. Louis è in ginocchio e sta tenendo l'alfa bloccato per terra, la punta affilata del coltello premuta sulla gola dell'altro.
"Vuoi riprovarci?" Domanda Louis, affondando il ginocchio nell'inguine dell'uomo. "Ultima possibilità."
Harry si ferma di nuovo a pochi passi di distanza, incredulo di fronte a alla scena che si sta svolgendo dinanzi a lui.
"Scusa," balbetta il ragazzo sotto il corpo di Louis. "Scusa, scusa, non intendevo-"
"No," risponde con calma Louis. "Le persone come te sono feccia." Avvicina ancora di più il coltello alla gola del ragazzo, non permettendogli di parlare ulteriormente.
L'adrenalina che ha iniziato a fluire attraverso il corpo di Harry nel momento in cui ha annusato l'odore di Louis all'interno del locale non diminuisce, anzi aumenta notevolmente. Senza fiato, guarda Louis schiaffeggiare il ragazzo con la mano libera, intimandogli un "Dammi tutti i suoi che hai con te."
Harry sbatte le palpebre, incredulo, mentre l'alfa cerca i soldi all'interno delle tasche dei pantaloni. Subito dopo li passa a Louis, il quale si alza velocemente in piedi senza nemmeno guardarsi alle spalle per assicurarsi che l'altro ragazzo non si sia alzato a sua volta per tendergli un agguato. L'omega si dirige verso la porta del pub, tenendo i soldi in una mano e il coltello nell'altra.
È come se tutti, tranne Louis, fossero congelati sul posto. L'intera stanza è tranquilla e silenziosa, fino a quando Louis non lancia uno sguardo impaziente alle sue spalle ed esclama "Vuoi venire?"
Harry non è nemmeno sicuro di essere colui al quale Louis si sta rivolgendo, ma lo segue ugualmente fuori dal locale fino ad arrivare alla nave, sentendosi ancora leggermente stordito per quello che è appena successo.
Il resto dell'equipaggio li segue senza dire una parola. Harry non sa ancora se tutto ciò sia positivo o negativo.








Swim In The Smoke (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora