Mi guardò come si guarda il mare l’ultimo giorno di vacanza.
Come se fosse arrivato settembre anche per noi.
S’avvicinó a me, lentamente.
Mi prese il viso fra le mani e mi baciò.
Piano.
Le sue labbra sulle mie.
La sua lingua che si faceva strada nella mia bocca.
Un groviglio di lingue.
Poi all’improvviso mi lasciò andare.
Delicatamente.
Se ne andò senza dirmi più niente.
Senza mai voltarsi.