L'ultima volta che t'ho visto stavi appoggiato al muretto di una casa estiva qualsiasi. M'aspettavi col viso imbronciato e le braccia conserte. I tuoi ricci pieni di pensieri più ingarbugliati del solito. Ti eri svegliato da poco. Si vedeva.
Io, seduta sul mio motorino tutto nero, pensavo solo di dover finire la mia sigaretta il più velocemente possibile.
Faceva un freddo cane ed io volevo solamente ritornarmene a casa.
Ci guardammo a lungo da lontano prima che m'avvicinassi a te.
Poggiai il mio viso sul tuo petto.
M'abbracciasti.
Un abbraccio eterno che ancora sento oggi ogni volta che per sbaglio passo davanti al muretto di quella casa estiva qualunque.
L'hanno ridipinta sai?
Hanno aggiustato il cancellino e la finestra. Hanno messo delle piante davanti all'ingresso. Hanno cambiato gli interni.
Ti sarebbe piaciuta tanto.
Ma quella sera ti staccasti dall'abbraccio e te ne andasti.
Mi salutasti solo con un piccolo bacio sulla fronte. E sparisti bel buio della spiaggia.
Avessi saputo che quello sarebbe stato l'ultimo giorno nostro, t'avrei stretto più forte, t'avrei baciato di più.
Inutilmente.
Te ne saresti andato comunque. Mi avresti comunque lasciata sola ad aspettarti.
Al buio.
Su quello stra maledetto muretto. Col freddo che mi gelava le ossa.
T'aspettai per due ore che mi sembrarono ottanta.
Non arrivasti.
Me ne andai.
Se solo avessi aspettato un po' di più.
Se solo fossi venuta a cercarti.
E quando fa freddo come quella sera che te ne sei andato, scendo ad aspettarti.
Come se m'avessi appena lasciata.
Come se non fosse già passato un anno.
Come se t'avessi baciato poco fa.
Ma il tuo sapore non lo sento più da tanto ormai e non posso tornare più a prenderti.
Non posso salvarti.
Maledetta.
Continuo a ripetermi.
Non t'avrei dovuto lasciare.
Ma l'ho fatto.
Maledetta.
Continuo a ripetermi.
Maledetta.
E alla fine ci sono andata sai?
Al concerto dico.
E perdonami se ci sono andata senza di te.
E perdonami se mi son divertita.
Perdonami se mi è piaciuto tantissimo.
Ummonte mi è piaciuto.
Forse quasi quanto a te piaceva sentirmi dire ''ummonte''.
C'era così tanta gente. Gli spalti totalmente pieni. Il parterre era una massa di persone che non vedevano l'ora di cantare e sgolarsi tutti assieme.
Anche con me.
Ed anche con te, se ci fossi stato.
E alla fine l'hanno cantata ''Il tuo maglione mio'', sai?
E alla fine l'ho scritta quella canzone che dice Tommaso, sai?
Parla proprio di me, di te, del tutto e della droga.
Di come c'eri e poi te ne sei andato. Di tutto quello che mi hai lasciato e di tutto quello che ti sei portato via con te.
Di come ci sono andata sotto un'altra volta..
Per te, per le droghe.
Di quanto ci sto male ancora oggi.
Che non ci sei.
E non sono felice come mi volevi sai?
Senza di te è tutto uno schifo.
Non mi diverte niente, passo intere giornate in casa ad aspettarti, pensarti, sognarti.
Tutti i giorni ripeto a me stessa che è l'ora di lasciare andare il ricordo che ho di te.
Ma non mi va di cancellarti per sempre anche dai miei pensieri.
T'hanno già tolto la vita, mi sembra ingiusto cancellarti anche dalla mia testa.