Ricordo che in quei gelidi mesi, quando ancora non lo conoscevo cercavo di evitarlo quando lo vedevo gironzolare per le strade, perché l'unica cosa che riusciva a fare era combinare guai...
~~~~•~~~~•~~~~•~~~~•~~~~•
Ufff!! Di nuovo questa maledetta sveglia, è sempre la solita storia; io sono dolcemente avvolta nelle calorose mani di Molfeo ma vengo interrotta da questo suono fastidioso che mi riporta al mondo reale.
Spensi la sveglia e mi riaddormentai ,dormirò ancora per dieci minuti poi mi preparerò per uscire e andare all'università.
Mi dissi.~~~~•~~~~•~~~~•
Alzai la testa dal cuscino, era ancora una volta insalivato; guardai l'orario indicato dalle lancette della sveglia e
"Oh mer**!" Erano le dieci,come avevo fatto a dormire per così tanto tempo!?
Solitamente faccio fatica ad addormentarmi, dormo massimo cinque o quattro ore a notte.Comunque non era poi così importante, l'università che frequentavo era uno di quegli istituti in cui non era necessario presentarsi a lezione, l'importante era fare gli esami di fine anno.
Infondo non avevo fatto tantissime assenze apparte quando dovevo andare a qualche lavoro parte-time, quando avevo visite mediche e il mese in cui ero stata all'ospedale malata.
Era orribile stare chiusi nelle stesse quattro pareti bianche per un arco di tempo molto lungo in cui ero obbligata a starmene sdraiata, sola, con i miei pensieri.
Potevo solo osservare il mondo intorno a me che continuava ad andare avanti come se niente fosse, mentre io rimanevo un' ombra insignificante, senza alcun tipo di valore, di cui nessuno ricorda l'esistenza.
Come fossi un fantasma.
Anche se non era poi diverso dalla vita di tutti i giorni, chiusa nelle pareti di casa mia spesso soffocanti.
In ospedale vi erano altr* ragazz* di giovane età, la differenza è che loro avevano un sacco di amici e familiari che venivano a trovarli ogni giorno.
Io no.
Io sono sola.
Sono nata sola e morirò da sola.
Questo credevo.
Ancora sul letto mi girai su un fianco, guardai all'esterno e....
Il balcone era del tutto ricoperto da uno spesso velo bianco, doveva aver nevicato tutta la notte.
Mi alzai di scatto, misi le pantofole ed usci.
Il panorama era bellissimo, il terreno e gli alberi erano completamente ricoperti di neve, riuscivo a percepire un'odore di pulito, di leggero che suscitava tranquillità nel mio cuore.
Appena rientrai in casa percepii il cambio di temperatura.
Per tutta la settimana decisi di non presentarmi a lezione.
Mi stanno riaffiorando in mente tanti ricordi,
come quando mi divertivo a creare pupazzi di neve con mia nonna .
Ormai erano quasi tre anni che non c'era più ,era l'unica che mi aveva amato davvero.
Con lei non ho trascorso molto tempo,
ma abbastanza per considerarla l'unica persona importante della mia vita.
Dopo aver indossato una larga felpa rossa e dei leggings neri ,mi sistemai i capelli che avevano le sembianze del nido di un uccello .
Presi un capellino color bianco ,una sciarpa del medesimo colore, un grande cappoto, degli stivaletti e li indossai per poi incamminarmi verso il solito bar.
Non c'è niente di meglio di godermi una cioccolata calda guardando la neve che si posa delicatamente al suolo.
Ero abbastanza serena quel giorno, niente preoccupazioni, andava tutto per il meglio.
Arrivai davanti all' Anteiku, tirai la porta ma non si apriva allora ci riprovai ripetute volte ma senza successo, finché il ragazzo carota ridacchiano mi indicò che dovevo spingere. *Che bella figura di merda *
Un po' imbarazzata entrai, sorrisi, dissi buongiorno e mi sedetti ad un tavolo da cui potevo ammirare il panorama.
Ero concentrata a guardare fuori, vedendo gli alberi spogli venire decorati da un dolce velluto bianco finché l'affascinante cameriere si avvicinò e mi disse < Le piace molto la neve non è vero? "Le due cose più belle, l'amore e la neve, che fanno sì che si guardi il mondo con occhi di nuovi puri" l'ha detto...>
sempre guardando fuori gli risposi
< Charles Finch, l'ha detto lui.
Quale essere umano degno di essere chiamato tale, non ama questo incantevole velo bianco? A me piace tantissimo, mi ricorda... dei bei momenti. La neve che ricopre tutto di bianco con il suo abbraccio avvolge dolcemente la tristezza, con il suo tocco decora gentilmente la gioia mentre silenziosamente continua a cadere" è una frase di...> non mi fece terminare la frase e continuò dicendo <Di Boys B >.
È una delle prime conversazioni piacevoli che ho con qualcuno da anni, non parlo quasi con nessuno cerco di evitare tutti essendo una persona diffidente non mi fido di nessuno.
Questo mondo è pieno di persone che indossano maschere, no, non mi riferisco solo ai ghoul, ma anche a tutti gli altri che nascondo loro stessi come li struzzi sotto al sabbia.
La realtà è che anch'io sono una di loro, mi lascio semplicemente trasportare dagli avvenimenti senza andare mai contro corrente.
A quel punto mi voltai incrociando un amichevole e perfetto sorriso che con voce passionale mi chiese < Beh, adesso che lei è riuscita ad aprire la porta e che abbiamo sperimentato il livello culturale l'uno dell'altro, mi dica cosa vuole che le offra signorina? > sorrisi e dissi < Puoi chiamarmi Wendy, vorrei ordinare una cioccolata calda, grazie >.
Mentre ero immersa nei miei pensieri sentivo i rumori di sottofondo, la campanella della porta quando si apriva , le persone che chiacchieravano, il rumore della macchina di caffè e poi fui distratta dalla cameriera dai capelli viola che mi portò la mia deliziosa cioccolata da un aspetto invitante.
Questa cameriera ha un viso davvero bellissimo e particolare, volevo essere come lei.
Presi la tazza calda e iniziai a berne un sorso quando alzando gli occhi vidi che davanti a me vi era lui, oh no ancora lui. Il ragazzino dai capelli bianchi.
Distolsi subito lo sguardo per evitare di incrociare il suo ma poi mi accorsi che si stava alzando e stava saltellando verso il mio tavolo.
Cercavo di non guardarlo ma esso, di cui non ero sicura di sapere il nome, facendo finta di niente si sedette alla sedia di fronte a me e sorridendo con la sua voce acuta mi disse
< Ciaoo!Hai visto che c'è la neve ?> no guarda non me ne ero accorta... cercai di sembrare gentile e risposi < Sí, ho visto...> lui ancora sorridendo disse < Sai stavo guardando quei bambini , ma non capisco perché uno di loro si nasconde, da chi scappa? > mi voltai verso l'esterno per guardare i bambini di cui parlava, era una domanda talmente sciocca, anche uno della sua età poteva capire il perché, ma gli spiegai lo stesso io motivo < Stanno giocando a lanciarsi palle di neve e quindi lui si nasconde> rimase per un po' a fissarli perplesso poi alzando il dito indice disse < Ahh! Stanno giocando ! Come i bambini che vanno sullo slittino, ah si, si, adesso ho capito>.
Mi voltai verso il ragazzino e solo allora vidi che stava bevendo la mia cioccolata calda, ma, ma, perché?
Con uno sguardo irritato gli dissi < Perché bevi dalla mia tazza? Non potevi ordinarne un'altra?> lui stava ancora osservando i bambini poi si voltò lentamente e fece una faccia confusa.
Allungò le braccia per ridarmi la tazza ma gli cadde e la mia cioccolata si rovesciò tutta sui miei vestiti e per terra.
< Ma che fai?! Non puoi stare fermo e non combinare disastri per una volta > gli dissi mentre cercavo di pulirmi con un panno che il ragazzo carota mi portò.
Il moccioso se ne stava seduto calmo e ancora con sguardo spaesato e confuso, come se non riuscisse a capire cosa stesse succedendo, poi si alzò, mi prese per mano e iniziò a correre velocissimo verso l'uscita cerchai di fermarlo dicendo che dovevo pagare il conto ma il cameriere salutandoci disse che offriva lui.
In un baleno mi ritrovai ai piedi di una collina dove dei bambini si stavano divertendo giocando.
Stavo gelando perché la mia giacca era rimasta al bar, avevo il fiatone, respiravo appena perciò mi sedetti a terra per la stanchezza ,lui invece non sembrava minimamente affaticato.
Mi guardò sorridendo e poi disse < Daiii! Resisti finché non arriviamo in cima>
Gli diedi la mano così che mi aiutasse ad alzarmi invece lui mi prese, mi caricò in schiena e sfrecciò velocissimo mentre il vento mi accarezzava il volto e piccoli fiocchi di neve si posavano sui suoi capelli, che avevano un delizioso profumo.
Quando arrivammo in cima mi lasciò sprofondare sulla neve, corse via per poi ritornare con uno slittino in mano, lo guardai e poi gli dissi con voce esausta
< Dove lo hai preso ?> lui sembrava molto felice e sorridendo rispose <Era lì e perciò l'ho preso, che c'è di male ?>. Dimmi che non l'hai rubato?!
In quel momento una ragazza si avvicinò e mi disse < Scusi, suo figlio a preso lo slittino del mio fratellino >.
Non sapevo cosa rispondere rimasi immobile, ero senza fiato per la corsa, ma sembro così vecchia? Il ragazzino dagli occhi color fuoco storse il naso e rispose alla signora < Ehh?! Guardi che io sono anche più grande di lei > più grande di me ? Ma cosa pensava che avessi 11 anni?!
< Guarda che io ho 19 anni...> dissi per fargli capire che aveva frainteso.
Lui mi guardò e poi disse < Ah sì, allora hai la mia stessa età, >, aspetta, cosa, no, sta scherzando vero ?
Io non pensavo! Insomma non credevo che avesse 19 anni.
La signora ci stava guardando confusa. Sembravamo due ignoranti maleducati, poi Suzuya disse < Io io voglio fare solo dei giri , è così bello! Insomma lo vorrei moltooo> poi a bassa voce continuò < lo vorreii ma il signor Shinohara mi ha detto che non posso prendere quello che non è mio >
Vorrebbe rubarlo? Ma chi diamine è sto tizio, e poi chi è Shinohara?! Come ho fatto a finire qua con lui? Pensai.
La ragazza rimase un po' perplessa e poi acconsenti, probabilmente per non sembrare maleducata.
Sembrava molto felice, posizionò lo slittino e poi disse < Questo è per scusarmi per prima >
Beh è già un inizio scusarsi ma non volevo scendere con lo slittino, anzi cercavo il momento giusto per scappare via, perciò gli dissi < Non fa niente, fai solo tu dei giri > lui mi guardò stranito, ma poi sorridendo salì sullo slittino e fece un salto talmente enorme che temevo cadesse.
Nel mentre pensavo a come avevo fatto a trascinarmi in questa situazione, insomma è uno sconosciuto ma a me sembra più uno stolker.
Ovunque andavo vi era lui, era strano, no ?Scendeva dalla collina con i capelli scompigliati, che si mimetizzavano con la neve, correndo risaliva in cima mi guardava sorridendo e dopodiché riascendeva.
Continuò per un po', altro che 2-3 giri, sembrava un bambino che vedeva la neve per la prima volta, si stava divertendo da matti io nel mentre mi ero seduta a terra.
Stavo disegnando con il dito delle forme sulla neve finché non alzai lo sguardo per vedere dov'era il ragazzo ma non lo trovavo, beh forse se n'era andato via.
Decisi di andarmene anch'io ma quando mi alzai sentì un tonfo alla schiena e in un attimo mi trovai sopra allo slittino, con le esili braccia di Juuzou che mi avvolgevano, mi strinsi forte sulle sue maniche e il cappellino mi volò via. Quando arrivammo ai piedi della collina lui frenò talmente velocemente che entrambi finimmo sulla neve. Lui si alzò e mi guardò, sembrava confuso o pensieroso, forse pensava mi arrabbiassi.
Ero sdraiata sulla neve con i capelli in disordine, < Hahahhahha> iniziai a ridere e con me anche lui.
Mi veniva voglia di prenderlo e seppellirlo sotto la neve ma in fondo devo ammettere che mi ero divertita.
Ci alzammo poi Juuzou mi guardò sorridendo e mi convinse a seguirlo.
Avevo già capito dove stava andando, mi portò al carrello dove si vendeva zucchero filato e mi disse che me ne dava uno per farsi perdonare. Mentre il signore preparava la neve rosa e zuccherata Juuzou lo guardava attento e incuriosito, con l'acquolina in bocca.
Lo osservavo, ha un volto strano, strano ma con qualcosa di attraente, sembra che veda tutto come per la prima volta.
Quando ebbe in mano lo zucchero filato lo osservava, lo annusò e dopodiché gli diede un morso enorme e si allontanò saltellando.
Seriamente? Ma non doveva pagare lui per scusarsi?
Beh c'era da aspettarselo, ormai mi stavo quasi abituando ai suoi comportamenti anomali.
Feci finta di niente e pagai io, non era poi così rilevante.
Presi lo slittino e lo restituì alla signora, il cappellino che mi era caduto e mi incamminai verso casa.
*Per oggi basta avventure mi dissi
Mentre me ne andavo però udí una voce lontana
< CIAO WENDY! A DOMANIII !!>
Mi voltai e dall'altra parte vidi juuzou che sventolava la mano al cielo.
Alzai anch'io la mano, imbarazzata perché tutti ci fissavano.Arrivai a casa, mi sdraiai sul divano senza togliermi nemmeno li stivali, stavo gelando, non sentivo più la punta del naso.
Stavo per addormentarmi ma di scatto mi alzai sorpresa
<ASPETTA UN ATTIMO !
COME DIAMINE FACEVA A SAPERE IL MIO NOME?!
E IN CHE SENSO A DOMANI?! >~•~•~•~•~•~•~•~•~•~~•~•~•~•~•~
ANGOLO DI UNA SCRITTRICE INCAPACE
Ci tenevo a dire che non sono abile con la grammatica, quindi essendo un capitolo lungo sarà pieno di errori, scusate.
Detto questo, spero che il capitolo anche se lungo vi sia piaciuto, se avete richieste particolari chiedetemi tutto nei commenti. Grazie e alla prossima!
-Wendy
STAI LEGGENDO
"DANGEROUS"
FanfictionNella incantevole capitale del Giappone invasa da ghoul, una timida,introversa ragazza,appassionata di lettura e affetta da una grave malattia incontra Juuzou Suzuya un ragazzo particolare . Tra i due nasce un forte legame che guarisce i loro cuor...