3. Tu hai il monopolio del mio cuore, Ferrero

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Dimitri

"Non è come pensi" le parole mi escono ancora prima che io possa collegare il cervello alla bocca. 

"Una frase più scontata non la potevi dire?" si alza in piedi mentre il cellulare smette di suonare.

"Dobbiamo parlarne qui?" le chiedo. 

Non mi sembra il caso di litigare davanti alla sua famiglia; perché so benissimo che la lite è alle porte, anzi, abbiamo già imboccato quella strada.

"Potete andare in casa" si intromette sua nonna dolcemente, mentre lo sguardo di Chloe è carico d'odio nei miei confronti. 

"Grazie" dice secca lei, senza mai spostare lo sguardo dal mio, come se aspettasse che spostandolo per primo fosse una mia ammissione di colpa. 

"Cammina allora" le dico dato che sta ferma impalata. 

"Ti calmi intanto, perché non sei tu quello che dovrebbe essere arrabbiato" puntualizza facendomi irritare. 

"Non dovresti essere arrabbiata neanche te" scrollo le spalle mentre percorriamo i tre scalini del portico ed entriamo in cucina. 

"Non dovrei essere arrabbiata?" spalanca le braccia infuriata. 

Pessima scelta Dimitri, sai che più le dici una cosa peggio lei fa. 

"No Chloe" sospiro passandomi le mani, frustrato, sul viso.

"Giusto" utilizza il tono sarcastico "Perché mai dovrei essere arrabbiata se Arianna Grimaldi, la tua ex ragazza, ti chiama, così a random, di domenica pomeriggio dopo quasi un anno che non la vediamo" 

Digrigno i denti, perché sta consumando a velocità della luce la mia pazienza "Chloe" dico solo.

"Chloe cosa?" mi urla contro.

"Posso parlare o come sempre devi arrivare alle tue conclusioni del cazzo?" mi sto arrabbiando anche io ora. 

"Sai cosa, non mi interessa" scrolla le spalle "Richiamala pure, io me ne torno a mangiare il dolce" fa un giro di cento-ottanta gradi su stessa pronta a tornare in giardino, ma le blocco il polso costringendola a tornare a guardare me. 

"Ti odio profondamente quando fai così" sibilo con gli occhi ridotti a due fessure. 

"Non c'è problema Dimitri" mi batte una mano sulla spalla "Perché ti odio anche io" mi mostra il suo miglior sorriso finto prima di liberarsi dalla mia presa "Finiamola qui"

"Chloe" urlo richiamando anche l'attenzione della sua famiglia e la maledico mentalmente per questa sua scenata. 

"Non ho voglia di parlarti Dimitri" esclama piatta tornando a sedersi di fianco a suo fratello, lasciandomi come un idiota sotto al portico secondario di casa dei suoi nonni. 

Giovanni mi guarda confuso ed io spalanco le braccia per fargli capire che non ho neanche potuto spiegarmi e lui sospira annuendo. Poi si tocca la tempia, mi indica la mia ragazza e poi mima galà ed io sospiro capendo dove vuole andare a parare: il discorso che mi fece la mattina prima del Galà di beneficenza.

Il destino siamo noi (sospesa per ora)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora