Chapter 11

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Chapter 11

Villa Wood.

Charles ed io avevamo provato ad andare in quella stanza che poteva darci delle ripsoste, ma ogni volta che ci avvicinavamo accadeva qualcosa. Una volta pure Anna ci aveva scoperti a gironzolare negli intorni, il suo sguardo si era fatto più serio e teso, ma aveva sorriso debolmente. Qualcuno aveva fatto la "spia", immaginate chi. La povera nonna di Charles aveva sbattuto in faccia le verità ad Anna, e lei non aveva battuto ciglio. Si era limitata ad annuire semplicemente davanti a tutti, una sera a cena, mentre io servivo la minestra calda. Charles aveva quasi temuto il peggio per la sua salute, soffocandosi. Io per poco non avevo gettato a terra la minestra, e Diana invece si era accigliata ed era scappata via. Tutto a causa di una bugia! Non volevo che accadesse nulla di simile, ma se volevamo scoprire qualcosa di più sul mio passato e quello di Diana dovevamo tentare il tutto e per tutto, anche mettere in scena una storia d'amore falsa. Mrs Cassia era d'accordo, e forse così avremmo avuto più possibilità di riuscita. L'unica cosa che mi dispiaceva tanto era la reazione di Diana. Sapevo benissimo che lei amava Mark tanto da odiare Charles, ed era lui che voleva al mio fianco. Volevo davvero dirle la verità, senza ottenere da parte sua rabbia e delusione, ma stavo facendo questo per lei, perché Anna Wood nascondeva un segreto atroce.

《Rose, c'è un ragazzo che ti cerca. Dice di chiamarsi Mark.》Mrs Cassia mi fece svegliare dal mio stato di dormiveglia momentaneo, attirando la mia attenzione. Mark era qui, ed erano settimane che non lo vedevo. Il mio stomaco si chiuse e iniziai ad essere ansiosa.

《Okay, vado subito.》risposi, lasciando andare i piatti che stavo lavando. Erano cambiate parecchie cose in questi giorni. Da quando Anna aveva scoperta della mia "finta" relazione con suo figlio, aveva appesantito i lavori, trasformandomi da cameriera ad aiuto cuoco, aiuto donna delle pulizie e giardiniera. La sua bontà iniziale si stava evolvendo, piano piano. Speravo solo che non ci avvicinasse alla crudeltà.

《Ti sta aspettando in giardino.》m'informò, facendomi l'occhiolino. Mark di certo non passava inosservato. I suoi occhi color argento erano davvero molto magnetici, e soprattutto erano puri. Un colore totalmente intenso e uniforme. Mi aveva aiutata spesso in questi mesi con la piccola Diana, mostrandosi un ottimo amico. Il suo animo era bello, pulito. Stava diventando un vero uomo, non di quelli che si vedevano in giro, quelli maschilisti ed egoisti. No, Mark era gentile e dolce. Lo era sempre stato.

Attraversai il corridoio e giunsi sul retro. La porta era già aperta, e potei intravedere Mark di spalle che mi stava aspettando. Portava dei pantaloni scuri, e una camicia bianca, tipico suo. Quando sentì i miei passi si voltò, con un sorriso enorme sul viso. Quasi corse verso di me e mi abbracciò, facendomi fluttuare in aria.

《Rosemary, mi sei mancata così tanto!》esultò felicemente. Era davvero molto emozionato e si notava dal colore delle sue guance rosse.

《Mark, come hai fatto a trovarmi?》domandai, curiosa. Lui sorrise dolcemente, cercando di nascondere tutto il suo entusiasmo. Vederlo qui, di fronte a me, era davvero meraviglioso. Mi era davvero mancato un amico come lui.

《Mio padre mi ha detto dove stavi, ed io ho trovato un modo per raggiungerti. Infatti ho solo pochi minuti, perché devo ripartire. Volevo solo vedere come stavi.》

《Sto bene, Diana è felice.》L'unica cosa importante, proprio lei. Mia sorella Diana.

《E tu? Sei felice?》Felice. Non era una parola che stava all'interno del mio vocabolario. Nonostante tutto però, potevo dire di aver raggiunto la..

《Serenità, Mark. Ho trovato la mia serenità in questo posto. Soprattutto perché ora devo preoccuparmi di meno cose. Felice è una parola enorme, piano piano la raggiungerò.》poteva essere una risposta soddisfacente alla domanda "Sei felice?" ?

《Potremmo raggiungerla insieme.》fece un passo verso di me, sfiorandomi il braccio con la sua mano. Abbassai lo sguardo al nostro piccolo legame fisico, e ci pensai su. 《Non sono venuto qui solo per vederti, Rosemary. Voglio dirti che un giorno, molto presto, vi porterò via da qui. Sarò io a sostenervi. È una promessa.》la dolcezza con cui sussurrò queste parole mi fece sperare in noi. Aveva chiaramente detto di volermi..o forse ci aveva girato un po' intorno. La sua timidezza lo rendeva così..Mark. Il suo gesto era stato il regalo più bello che mi avessero mai fatto.

Vidi il suo volto avvicinarsi al mio, lentamente. Stava per baciarmi..quando..

《Ehm, scusatemi. Rosemary, avrei bisogno del mio spuntino.》Charles. I suoi occhi erano puntati sui miei. Aveva la mascella serrata e l'espressione dura, come se fosse arrabbiato. Mark si scostò immediatamente da me, rompendo la magia creatasi.

《Certo, Mr. Charles, vado a prenderlo subito.》lo informai, imbarazzata.

《Okay, allora io vado. Ciao Rose!》Mark sorrise, mandandomi un bacio a volo. Poi superò Charles, e i loro sguardi fecero scintille. Quei due si odiavano. Quando Mark fu abbastanza lontano da non poterci sentire, Charles si avvicinò pericolosamente a me.

《Rose, usa quel cervello qualche volta! E se qualcuno avesse visto quel contatto così intimo con quel ragazzo? Sei in casa mia, e dovresti essere la mia fidanzata. Per fortuna sono arrivato in tempo.》Il suo disappunto era evidente, ed aveva pure ragione a rimproverarmi! Dove avevo la testa? Stavo facendo saltare il nostro piano per un bacio con Mark. Diana era più importante dell'amore. Potevo benissimo passare in secondo piano e non essere egoista, la mia vita doveva essere rimandata. E anche Mark.

《Scusami, Charles..io..》provai a parlare..

《Non giustificarti. So che vuoi aiutare tua sorella, ma devi stare attenta. Sei fortunata che mia madre non sia in casa, e spera solo che le altre cameriere non ti abbiano vista e non faranno la spia. O sono guai.》Aveva ragione, mi ero davvero comportata da stupida, lasciando che i sentimenti prendessero il sopravvento.

《Mi dispiace, Charles.》mi scusai, vergognata.

《Ora per questa tua bravata domani sera dovrò organizzare la nostra festa di fidanzamento per presentarti ufficialmente alla società. L'ho rimandata per molto tempo, ma mia madre fa pressione e ha già mandato gli inviti.》sospirò, frustrato.

《Okay, come vuoi.》dissi, rassegnata.

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