Chapter 15

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Chapter 15

Era tutto cambiato da quando Charles aveva ufficializzato il nostro fidanzamento. Non ero più una cameriera e non dovevo più servire il tavolo e le persone che sedavano intorno, perché ero io ad essere seduta insieme a loro. Anna Wood era al centro, come al solito. Alla sua destra sedeva Charles, e alla sua sinistra la piccola Diana. Il suo sorriso era raggiante, e vedevo in lei la felicità che si rispecchiava magnificamente sul mio volto. Non ero più certa che questa fosse una falsa, ma volevo credere che lo fosse davvero. Dall'altro capo dell'enorme tavolo stava il nonno di Charles e la moglie Carla alla destra. Ed io? Immaginate un po', ero accanto a Charles, nervosa e a disagio perché non conoscevo l'uso delle buone maniere e avevo paura di commettere qualche mossa sbagliata. E poi anche la presenza del mio "immaginario" fidanzato non mi faceva stare tranquilla. Dopo quel bacio così..così irreale la notte scorsa, sentivo che qualcosa tra noi stava cambiando. Non era più una semplice amicizia per scoprire i segreti di Anna, era qualcosa di molto più grande che io non riuscivo neppure ad immaginare. Avevo pure pensato (Stupidamente) che fosse stato tutto un sogno, il bacio. Ma poi sfioravo le mie labbra e sentivo il suo sapore, il calore della sua bocca, e allora sorridevo. Non mi aspettavo nulla da lui, in cuor mio sapevo di dover chiarire, parlare di tutta questa storia e smetterla di fantasticare su un ipotetico futuro con Charles.

Diana sarebbe stata felice. Avrebbe vissuto con me e non con Anna, che la stava facendo allontanare da me ogni giorno sempre di più. Avrei avuto un marito, una persona che mi amava e che si sarebbe presa cura di me, di Diana e dei nostri figli, più avanti, col tempo. Sarebbe tornato dal lavoro e avrei preparato il pranzo e la cena per lui, poi ci saremmo amati e avremmo dormito l'uno tra le braccia dell'altro. E così fino alla fine, fino a quando non avrei avuto dei nipoti e mi sarei occupata anche di loro.

L'avevo riassunto in poche lettere, ma la mia mente viaggiava velocemente, senza che io me ne accorgessi. Avevo solo bisogno di amore, quello che mi avevano sottratto in tutti i giorni della mia vita. Una casa e una famiglia. Non chiedevo tanto. Oh, e la persona giusta! Mark poteva essere un marito esemplare, e sapevo benissimo che mi avrebbe ama fino all'eterno, ma ciò che cercavo non era dentro i suoi occhi color argento. Quando mi specchiavo dentro l'azzurro degli occhi di Charles, era lì dentro che vedevo il mondo. Quindi non mi domandavo più se fossi o meno innamorata di lui. Lo ero, senza mezzi termini. E ora lo sapevo bene, perché quel bacio aveva scosso in me emozioni così forti che neppure il bacio di Mark era riuscito a provocarmi. Libertà. Ecco cosa sentivo quando baciavo Charles, libertà. La libertà di amare ed essere amata, senza pregiudizi.

Charles mi strinse la mano per tutto il tempo, tenendola bene in mostra davanti agli occhi della madre e di tutto il resto. Benedetta e Sophia erano molto irritate e ogni volta che entravano in sala, riuscivo a percepire tutto l'odio che avevano nei miei confronti. Non potevo biasimarle...ero al tavolo con gente ricca e una famiglia stimata da tutti, a Londra. Oh, e soprattutto ero la fidanzata di Charles, il ché le rendeva ancora più velenose.

《Dovrei portare Rosemary dalla mia sarta, oggi. Ha bisogno di abiti rigorosi ed eleganti, adatti per una signora.》Fu Carla a parlare. L'idea che mi stesse trattando come una vera nipote, mi faceva gioire. Mi sentivo amata tra queste quattro mura, come non mai.

《Sì, è un'ottima idea. L'avrei portata io stessa, deve vestirsi in modo adeguato ora che fa parte della famiglia.》Anna mi sorrise, ma non leggevo felicità nei suoi occhi. C'era sempre quel dubbio che mi tormentava. Lei sapeva.

《Voglio accompagnarvi. Spero che me lo permetterai, nonna.》rispose Charles, cordiale. Lei scosse la testa.

《Quando sarà tua moglie potrai farlo, ma dobbiamo mantenere integra la sua purezza, Charles. Non possiamo permetterci pettegolezzi assurdi.》Oh, no! Volevo Charles con me, non mi piaceva restare sola con Carla, cioè era piacevole la sua compagnia, ma avevo paura che potesse indagare a fondo e scoprire la nostra copertura, se c'era ancora.

《Hai ragione, nonna. Vi lascerò andare da sole, ma attenderò con ansia il vostro ritorno mentre mi occupo dei vini.》Charles si alzò dalla sedia, e si abbassò subito dopo per lasciare un bacio tenero sulla mia fronte. Sorrise poco dopo, e mi lasciò in attesa di chissà cosa...forse mi aspettavo che mi dasse un bacio, uno vero? Na, la mia fervida immaginazione mi stava giocando brutti scherzi.

Quando Carla si alzò dal tavolo, lo feci anche io, salutando cordialmente tutti e mandando un bacio alla mia sorellina. Ero piuttosto nervosa e spaventata. Avevo vissuto così tanto in strada che ora..ora non riuscivo neppure ad uscire di casa e fare quattro passi a piedi. Seguii Carla, fino a quando non fummo arrivati alla piccola bottega della sarta. Era accogliente e calorosa, l'ambiente poi ti metteva a tuo agio. Una signora di statura piccola ed esile spuntò fuori da un armadio grandissimo, con il metro intorno al collo e gli occhiali che la faceva sembrare ancora più anziana di quel che era. Certo, doveva avere i suoi anni e le sue esperienze vissute, ma sentivo il suo spirito, giovane e ribelle.

《Oh Carla!》esclamò quando ci vide. Lei e la nonna di Charles si abbracciarono come vecchie amiche e risero gioiosamente.

《Betty, tesoro. Ti ho portato qualcuno di molto speciale!》Carla si voltò verso di me, indicandomi. Betty, dal canto suo, si avvicinò e mi ispezionò per bene, facendo il giro di tutto il mio corpo.

《Che bella ragazza!》Arrossii al commento di Betty, mentre Carla annuiva in accordo. I capelli biondi della sarta le cadevano a pennello sulle spalle piccole, e gli occhi marroni non smettevano ancora di fissarmi.

《È la fidanzata del piccolo Charles!》Un brivido attraverso la mia schiena quando disse quelle parole. La fidanzata di Charles. Ero emozionata e addolorata allo stesso tempo. Per quanto io adorassi Carla, non volevo proprio darle un dispiacere.

《Il piccolo Charles sta crescendo, mia cara vecchia amica. Mi ricordo ancora quando sceglieva le stoffe migliori per la madre, e devo dire che il buon gusto non l'ha ancora abbandonato. Questa ragazza è troppo graziosa.》Betty si avvicinò, sfiorandomi i fianchi con le sue piccole manine esperte. 《Ho l'abito giusto, Carla. Anzi, potrei davvero donarle tutti i miei vestiti migliori.》

《Speravo lo dicessi. Rosemary ha bisogno di un nuovo guardaroba.》Betty sembrò stordita al suono del mio nome, e si allontanò di scatto.

《Il suo nome è..è Rosemary?》chiese, agitata.

《Sì, Betty. Rosemary Mayer.》Betty deglutì a fatica, mentre il suo respiro si fece sempre più affannoso. 《C'è qualcosa che non va? Ti senti bene, Betty.》 Lei annuì prontamente, sorridendo. Asciugò una lacrima che le rigò il viso e poi venne verso di me, prendendo la mia mano destra tra le sue.

《Bentornata Lady Mayer.》e mi lasciò un bacio delicato sulle nocche, mentre io, sconvolta, cercavo di capire perché mi avesse chiamato così.

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