Ciao Morty.
Oggi Hermione mi ha risposto alla lettera che le ho mandato qualche giorno fa. Mi ha chiesto di incontrarci.
Nel frattempo io e Potter stiamo ancora insieme. Vive qui, ed è magnifico.
Stiamo sempre a prenderci in giro. Lui cucina, io lavo i piatti. <<Potter, adoro la tua mano. In cucina, è ovvio. Potrei assumerti come mio chef personale.>> gli ho detto una volta. Lui si era messo a ridere e mi ha risposto che sarebbe stata una buona idea, almeno fino a quando le cose con la sua fidanzata non si fossero sistemate o fino a quando non sarebbe diventato un bravo Auror.
Hermione non sa nulla di Potter. Non gliel'ho menzionato nemmeno nella lettera. Però le ho detto che ci sono delle novità per le quali non deve arrabbiarsi. Ha bussato alla mia porta il pomeriggio.
<<Draco, mi è arrivata questa da parte di Ginny. La puoi leggere tu? Non ho il coraggio di leggere. Se è brutta la notizia, almeno tu provi a darmela con una sottile dolcezza.>>. Lui mi considera dolce. Infatti gli ho risposto: <<Te la leggo io, va bene. Ma prima, Potter, tu mi consideri "dolce"?>>.
<<No,>> aveva risposto. <<Solo che tu con me, un po' lo sei. Insomma, da quando sto qui, sei un perfetto padrone di casa. Non mi fai sentire un peso. Mi piace stare qui. Ma me ne andrò appena troverò casa. Promesso.>>. Ha un talento innato per spezzarmi il cuore. Non ho resistito. Gliel'ho dovuto dire. Dopo giorni che è qui, non riesco a tenermi dentro le cose. Va bene, io le dico a te. Però non cambia molto la situazione. Scrivo sulle pagine di un quaderno con antica rilegatura che, pur essendo magico, non mi dà alcuna risposta.
<<Potter... Harry,>> ho detto correggendomi. <<A me piace averti qui. Non mi sento solo e non mi annoio. Io posso capire che magari ti senti un peso o pensi che la tua presenza, a casa mia, ti faccia sentire come se io preferirei non averti qui, ma ti sbagli. Averti qui, poterti vedere tutti i giorni, in qualunque situazione, mi sta dando la possibilità di conoscerti per davvero...>>
<<Ti prego, ti prego dimmi che hai cambiato idea nei miei confronti.>> aveva detto speranzoso. Gli si erano rattristati gli occhi.
<<Leggo la lettera, è meglio.>>.
<<No, me lo devi dire.>>.
<<Se te lo dico, te ne vai e non voglio.>> gli ho detto nervoso.
<<Tu... tu mi ami ancora? Oh Gesù, sembra così egocentrico...>> aveva detto seccato alla fine.
<<No, non ti amo ancora. O almeno, non come prima. Ti amo di più ed è per questo che non voglio che te ne vada e soprattutto che tu non lo sapessi. Potter, io ti devo dire una cosa per la quale mi sento dannatamente in colpa. Voglio che tu lo sappia prima che arrivi Hermione.>>
Il suo volto si era scurito di colpo. Quanto avrei voluto essere nella sua testa per sapere a cosa stava pensando. <<Il giorno dopo che abbiamo fatto quel pic nic al parco, avevo qualcosa che non andava. Stavo bene, sì, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Come quadno esci di casa ma hai la sensazione di aver dimenticato qualcosa ma non sai cosa e non lo saprai mai... così ho chiesto ad Hermione di tornare indietro nel tempo per cambiare me stesso. Volevo che il bambino che ero capisse che un giorno sarei stato talmente male da evitare e scansare qualsiasi cosa fosse ingeribile. Volevo aiutarlo a capire che le cose, per lui sarebbero andate male e volevo che avesse qualcuno accanto o che non si comportasse male, almeno con te. Io ho parlato con la piccola Hermione perché capisse il me da bambino, fin da subito e lei ha provato a distruggere il mio ego e la mia autostima per farmi abbassare. Ci siamo riusciti e ho il terrore che, cambiando Me ed Hermione, questo possa aver danneggiato la tua storia con Ginny. Harry...>>. Gli ho raccontato tutto d'un fiato. Avevo davvero il terrore di aver fatto un casino.
<<Guardami.>> mi aveva detto interrompendomi.
<<Non ci riesco. Non posso.>> gli avevo risposto con la testa china. Avevo le lacrime agli occhi. Non volevo guardarlo perché non volevo vederlo arrabbiato con me, non perché stessi per piangere.
<<Ti prego guardami.>> mi ha detto in tono supplicante. Così ho alzato la testa e l'ho guardato a fatica. Una lacrima ha rigato la mia guancia. <<Non piangere. Sono venuto qui, a piangere da te per i miei problemi pur sapendo che tu ne hai diversi. Me, tua madre, la diffidenza che hanno al San Mungo nei tuoi confronti... mi sono comportato da egoista e mi scuso per questo. Tu da quando sei nostro amico, non hai fatto altro che mettere da parte tutto ciò che eri. Hai sofferto per farti accettare e questo mi sembra abbastanza. Dovevi fare pur qualcosa per non soffrire così tanto.>> non riuscivo ad ascoltare quelle parole mentre lo guardavo. Così ha richiamato la mia attenzione <<Guardami ho detto, per favore>>. I miei occhi non volevano fa smettere di piovere. MI stavo odiando. <<Ti sei ammalato per farti accettare, mi sembra piuttosto normale che tu abbia voluto prevenire tutto. Sai una cosa? Al diavolo Ginny. Dammi questa lettera. La brucio e la lascio. Se mi ha detto di no, non mi ama come avrei voluto che mi amasse. Non mi ama quanto te.>>. Mi ha strappato la lettera dalle mani e l'ha gettata nel fuoco. Mi sono lanciato sul bordo del caminetto perché essendo acceso con la magia avrebbe fatto esplodere quel tipo di carta. Prima che scoppiasse ho letto le parole dell'ultima riga. "Scusami Harry, ma non ti amo più. Non posso sposarti, restiamo amici. A noi le nostre vite." <<Che stronza. Con una lettera voleva lasciarlo. Questo è il coraggio che i grifondoro hanno? A me pare più vigliaccheria...>> avevo detto ad alta voce. Era un pensiero e tale doveva restare. Di colpo la carta è esplosa.
<<Cosa? Mi stava lasciando?>>
<<Scusa Harry, non dovevo... ho pensato ad alta voce.>>
<<Draco? Posso restare qui? Per tipo, sempre? Ti aiuterò in tutto...>>
<<Ma scherzi vero? E io che non vedevo l'ora che tu te ne andassi.>> ho detto sorridendo con ancora gli occhi bagnati.
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I NEED TO NOT SUFFER ANYMORE - DRARRY
FanfictionDraco sta male. Hermione gli regala un diario sul quale scriverà tutto quello che gli succede. Chissà se questo lo aiuterà.