Capitolo 1

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«Buongiorno!!» apro gli occhi, Syria si è messa a saltare sul mio letto.
«Ma che ti è preso?» sorrido.
«Oggi è il nostro ultimo giorno assieme» mi rivolge Victoria.
Già.. il mio ultimo giorno in questo orfanotrofio.. a pensarci mi vien da piangere. So che dovrei essere felice, ma qui ho conosciuto un sacco di persone a cui voglio troppo bene, lo sapevo benissimo che prima o poi avrei dovuto dirgli addio, un giorno molto lontano però, e invece, sarà proprio oggi.
«Abbiamo promesso che non avremmo pianto, ricordate?» Syria si siede accanto a me, e Victoria la segue.
«Hai ragione» non voglio certo che l'ultimo giorno mi ricordino piangendo. 
Anche se ripensandoci, il nostro sogno di uscire da qui assieme, una volta maggiorenni e andare a vivere assieme fa sentire la sua tristezza.
«Sono così felice per te Ludovica» sorride, anche se so che si sta trattenendo. infondo tutte lo stiamo facendo.
«Abbraccio di gruppo?» domando, e senza una risposta mi si fiondano addosso e caschiamo sul letto.
Mi mancheranno davvero molto.
«Che ore sono?» devo salutare tutti e preparare una borsa con le mie cose, non mi ricordo però l'orario in cui arriverà la nuova famiglia.
«Le 9» Risponde Syria guardando il suo orologio.
«Tranquilla non ti faremo arrivare in ritardo.. anche stavolta» Mi sorride.
È vero solitamente sono sempre in ritardo, ma non questa volta.
Scendo dal letto e prendo la mia spazzola, mi avvicino allo specchio e comincio a pettinarmi i capelli, la mattina sono un disastro, i miei capelli hanno una vita propria.
Syria si mette accanto a me e comincia a truccarsi.
«Fammi un pò di spazio!» si aggiunge Victoria. 
«Fatti tu un po' più in la sono arrivata prima io» risponde Syria cercano di non sporcarsi con il mascara.
«Si ma tu ci metti le ore a prepararti!» 
«Fate sempre casino voi due» sorrido
«prova tu a districare questi capelli ricci ogni mattina» Victoria mostra una ciocca riccia e annodata 
«non ti pensare che i miei siano facili» gli mostro la lunghezza, che arriva fino al fondo schiena, ma senza superarlo. Amo avere i capelli lunghi ma certi giorni sono impossibili da dominare.
«Ludovica penso sia peggio averli ricci che lisci anche se sono lunghi» indica Victoria
«visto?» sorride compiaciuta
«state complottando verso di me io lo so» 
«come potrei?» Mi rivolge un ghigno 
La guardo negli occhi e sorrido, mi mancheranno.

Dei rumori alla porta attirano la nostra attenzione.
«chi è?»
raggiungo la porta e faccio un giro di chiave spalancandola 
«Ludovicaaa!» una voce squillante rimbomba in tutta la stanza, e in poco mi sento avvolta da un abbraccio. Guardo giù,
«Diego, che ci fai qui?» lo stringo forte, e lui ricambia stringendomi ancora più forte.
«Non voglio che te ne vai ti prego resta ancora con noi!» la sua voce singhiozza, mi si stringe il cuore, Diego è sempre stato un bambino affettuoso con tutti, ma con me ha legato più di chiunque altro, sarà difficile per lui lasciarmi andare, spero tanto che trovi qualcun altro che gli legga le favole della buonanotte, anche se preferiva soltanto la mia voce per addormentarsi..
Mi mancherà tanto, mi mancheranno anche tutti gli altri bambini di quest'orfanotrofio, siamo un'ampia famiglia, siamo molto legati ormai..
Mi trovavo bene qui, non avevo più bisogno di una famiglia con cui stare, forse prima, essendo più piccola, ma ormai ci sono loro, e ci sono cresciuta, con loro ho tanti ricordi belli, anche brutti si però... la soglia dei 18 non era poi così lontana, e sarei andata via da qui con le mie migliori amiche.. non pensavo che proprio oggi.. due sconosciuti hanno deciso di adottarmi.
Perchè poi? Perché me? Ci sono molti bambini piccoli qui, che hanno bisogno di una figura materna e paterna. E allora perché me? Ho 16 anni, quale famiglia va a prendere le ragazze grandi? Non ha senso..  
Guardo il piccolo Diego che proprio non mi lascia più andare. Ad esempio, perché lui no? È più carino, è piccolo, è...
«Ludovicaa ?? ci sei?» Syria agita una mano davanti ai miei occhi. 
«Ti sei di nuovo incantata?» 
«Si, scusami» mi conoscono molto bene loro, non so perché ma a volte mi chiudo improvvisamente e comincio a pensare, senza accorgermi di chi o cosa mi sta attorno.
«Fra poco devi scendere» mi sussurra all'orecchio, cercando di non farsi sentire da Diego.
«Ok» le rispondo.
«Diego dai stai tranquillo, presto avrai anche tu una famiglia tutta tua, e verrò a farti visita sempre!»
Diego alza lo sguardo su di me, mi fa troppa tenerezza.
«Me lo prometti?» 
«Si» lo stringo forte. In realtà non sono permesse visite, ma credo che da una ex residente dell'orfanotrofio si possa fare.. spero solo di non abitare tanto lontano da qui.
Diego mi sorride, e si asciuga il viso con la manica della sua felpa.
«Aspetta un secondo»
Vado verso l'armadio e cerco tra i vestiti, qui da qualche parte avevo un piccolo peluche che ho preso con syria, ho tanti ricordi con loro che ho già messo in valigia, se per uno... Eccolo!
Prendo in mano l'orsetto di peluche e corro verso il piccolo Diego 
«Tieni, ogni volta che sentirai la mia mancanza stringilo forte forte, e sarà come se io fossi qui» sorrido.
Diego afferra l'orsetto e lo stringe a se
«Grazie» mi sorride, e la sua vocina contenta mi scalda il cuore.

«Ludovica! devi prepararti o arriverai in ritardo» esclama Victoria
«Diego che ne dici se adesso Ludovica finisce di prepararsi e poi torna a salutarti?»
«Vabene» Diego mi rivolge un sorriso per poi uscire dalla mia stanza.
«Grazie ragazze, è dura.. ma se chiedo di non voler andare?» 
«Sai che non si può fare» risponde Vic.
«Lo so ma.. non vi sembra un po' strano che abbiano scelto me?»
«No perché?»
«Beh..» Mi interrompe syria
«Ludo, tanto se dovessi avere problemi ti basterà chiamare qui dicendo che ti maltrattano o che ne so..» 
«Ma perché voi due pensate sempre in negativo? Ludovica se hanno deciso di adottarti figurati se non sono due persone di animo buono, no? Finalmente andrai in una scuola vera, avrai una camera tutta tua, avrai delle amiche, potrai uscire.. uscire! Ma ti rendi conto? Andare a fare shopping con soldi non tuoi, andare al cinema, al mare, a pattinare sul ghiaccio, alle giostre, tutte quelle cose che noi non possiamo fare! E inoltre potresti avere un cane, o un coniglio o un.. che ne so un animale peloso da coccolare insomma» 
È incredibile come Victoria riesca a farmi cambiare idea e a cancellare tutte le mie paranoie in un secondo.
«Beh si.. se la metti così» risponde Syria
«Hai ragione, devo essere positiva.» Sorrido, ma ho ancora un po' di ansia.
«Cazzo, devi prepararti! Manca poco!» urla Syria
«Shh!, qualcuno potrebbe sentirti Stupida!» la rimprovera Victoria 
Scoppio a ridere, mi ricordo di quando una tutor è passata per caso accanto alla nostra stanza e l'ha sentita dire una parolaccia, la sceneggiata che ha fatto non la dimenticherò mai...
Mi mancheranno troppo. 

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