Capitolo 6

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Ho sistemato il telefono nuovo, non sapevo che sfondo mettere e ho usato una foto di me, Vic e Sirya. Gli ho anche inviato un messaggio e gli ho raccontato in che casa sono finita, gli ho raccontato quello che sapevo su di loro, e anche di Lorenzo, o meglio quel poco di contatto che ho avuto. Loro mi hanno risposto dicendo che gli mancavo già molto, e che vedere il mio letto vuoto e senza le lenzuola le fa piangere. Ovviamente le ho rassicurate ma non mi hanno risposto più. Staranno mangiando ed è meglio che non si fanno beccare. Mi hanno detto di provare a chiamarle questa notte quando tutti dormono.
Le tutor volevano mettere una nuova arrivata nella nostra stanza.. nella loro stanza, ma hanno detto di non volere nessuno, solitamente questa cosa non si può fare ma noi eravamo il gruppo più unito di tutto l'orfanotrofio. Io ero quella arrivata dopo ma la differenza era di pochi giorni, ci hanno messo in stanza assieme solo per un fattore di età. Chi lo avrebbe mai detto che saremmo cresciute insieme per così tanto tempo. Eravamo le più grandi, e anche quelle che facevano più casino, ma le tutor si erano affezionate a noi quindi posso dire di averle fatto chiudere qualche occhio con noi ogni tanto. Sta di fatto che quella stanza rimarrà per sempre da due. O meglio, solo per altri due anni.
Le lacrime cominciano a rigarmi il viso, non volevo piangere ma almeno nessuno può vedermi. In questo momento mi ritrovo per la seconda volta da punto a capo, nuove persone, e sola.
Il telefono emette una vibrazione e noto la notifica di un messaggio. Con la manica della felpa mi asciugo gli occhi ed entro su whatsapp, è Emma.

Ludovica ti aspettiamo a tavola   ₂₀:₀₃
Arrivo subito   ₂₀:₀₃

Poso il telefono sul letto e mi fiondo alla porta. Non pensavo fosse passato così tanto tempo, sono stata al cellulare per tutto questo momento? passo per il corridoio e scendo le scale arrivando in sala.
Vedo Ezio ed Emma seduti, e appena mi notano sorridono, mi sento in imbarazzo.
Mi siedo a tavola ma noto che manca Lorenzo.
«Tutto ok Ludovica? Sei un po' rossa» Mi tocco il viso credendo di avere qualcosa in faccia, oh no, mi sono dimenticata di vedere se si notasse che ho pianto.
«Si si» sorrido. Spero che non mi faccia un'altra domanda.
«Va bene»
«Ma Lorenzo?» svio il discorso.
«Ah» si rattrista «Di solito non mangia mai con noi»
«Ah..» ma come?
«Preferisce starsene per conto suo, non è mai in casa»
«Non immaginavo, scusate.» che peccato però..
«Tranquilla, piuttosto dimmi se ti piace la cena, spero sia buona» cerca di recuperare il morale.
Noto solo ora che il tavolo è bandito di cose buonissime. Prendo qualcosa qua e là e la assaggio.
«È veramente buono, complimenti!» sembra quasi la cucina di mia mamma..
«Una mia passione è proprio cucinare, e ci tenevo davvero molto alla tua opinione» confessa Emma
«Anche a me piace cucinare!» un'altra cosa da aggiungere alla lista.

21:00

È passata un'ora, e ho parlato tutto il tempo sia con Ezio che con Emma. Sono simpatici e mi sono trovata a mio agio..
«Tieni» passo l'ultimo piatto a Emma e abbiamo finito di sparecchiare tavola
«Grazie»
Sento dei passi veloci lungo le scale, mi giro e... è Lorenzo.
«Io esco» mi rivolge uno sguardo, e lo distoglie subito. Wow. È vestito completamente di nero, un jeans semplice e un felpone. Eppure gli stanno così bene, è bello il suo stile, anche se incute un po'.
«Mettiti almeno una giacca» Non fa in tempo a finire la frase che è già uscito di casa.
Emma sembra rassegnata, e si gira dall'altra parte. Mi fa male vedere questo distacco familiare, chissà cosa deve esser successo..
«Vai pure se vuoi» mi riferisce Ezio
«Ok» vorrei stare ancora qui magari per parlare o altro, ma voglio stare un po' per conto mio ora, sono stanca e ho parecchio sonno, è stata una giornata lunga.
Apro la porta della mia camera e la richiudo, vedere questa stanza mi fa un effetto strano.
Mi avvicino alla finestra e la spalanco, amo guardare il cielo, mi trasmette qualcosa che non so spiegare, la notte quando tutto dorme, mi affaccio spesso a osservare le stelle, è incredibile come sono così piccola confronto a tutto questo, quando guardo la luna penso a quante altre persone la stanno guardando oltre a me.. e poi, è così speciale, così unica, la bellezza della notte mi ha sempre suscitato emozioni forti, mi riaffiorano alla testa molti ricordi, la notte è sempre stata per me il momento della giornata che preferisco, perchè la notte è magica, nel buio che mi circonda riesco a perdermi e questo mi piace, non riesco a capire di che sensazione si tratti ma è qualcosa di unico, che per capire devi solo osservare, ma non con gli occhi, con il cuore. Sento un leggero vento che mi accarezza il viso, e mi fa volare qualche ciocca di capelli qua e là.. in questi momenti mi piace pensare.. mi aiuta a tranquillizzarmi, mi aiuta a mettere in ordine i pensieri..mi aiuta. E spero sempre che da lassù i miei genitori mi stiano osservando..
Mi butto sul letto e afferro i telefono, ancora nessuna notifica, è presto per chiamarle quindi mi sdraierò un po', sbadiglio, è incredibile quant'è morbido questo cuscino..

2:00

Mi sveglio al suono di passi provenire dal corridoio.. con uno scatto mi siedo sul letto, la porta si apre lentamente emettendo un cigolo che mi fa accapponare la pelle, è tutto buio non capisco
«Chi sei??»
«Cazzo urli? Sono io.» sento una voce profonda.
«Tu?»
La luce si accende e vedo Lorenzo appoggiato allo stipite.
«Che ci fai qui?» faccio fatica a distanziare le parole per via dl sonno, sembrano mugulii..
«Stavi dormendo?»
«Si» sbadiglio.
«Vestita» puntualizza.
Abbasso lo sguardo e mi accorgo di non essermi messa il pigiama «Mi sono addormentata»
Lorenzo entra nella mia stanza e chiude la porta alle sue spalle. Cos.. cos'ha in mente di fare? Prima mi ha ignorato tutto il tempo, e mi ha dato l'impressione di non voler niente a che fare con me.
Si avvicina alla scrivania e sbatte dei libri che teneva in mano
«Sono per scuola» sbuffa.
Mi è venuto a portare i libri nel bel mezzo della notte? Seriamente?
«Perchè li hai portati adesso?»
Lorenzo mi lancia un occhiataccia, ma che ho fatto? Perché fa cosi?
«Ti sei fatta male prima?»
prima? Intende la caduta? «No» in realtà si però non importa.
Lorenzo china il capo per dire ok. «Ma che ore sono?»
«Saranno le due e qualcosa.» la sua voce ha un non so che.. ma è così calma e pacata.. un po' rauca ma molto profonda. Termina le frasi con un accento di strafottenza, come se non gli importassi, ma credo che faccia così con tutti, dev'essere proprio il suo carattere che tende a distaccarsi da tutti.
«Le due?» rispondo incredula
«Che fa?»
«È tardi»
«Non è tardi»
«Si lo è»
«bha»
Cala il silenzio. Sto davvero facendo un discorso con il ragazzo che prima non mi cagava su cui mi sono fatta tremila paranoie pensando che non gli piacessi? E ora me lo ritrovo davanti a me chiusi in stanza assieme?
«Che cazzo ti guardi?» ma.. perché ora è aggressivo
«Non ti sto guardando» abbasso lo sguardo
«Si che lo stai facendo»
«Non posso?» non riesco a capire se è ironico
«No»
«Antipatico»
«Cosa?»
«No niente» Mi vien da ridere, e non sono riuscita a trattenermi.
Intravedo un piccolo sorriso provocante.. è incredibile ma, ha un sorriso veramente bello. E ha delle labbra davvero..
«A cosa stai pensando?»
«A niente, è solo che ti ho visto sorridere»
«E quindi?»
«Niente lascia stare»
«Hai incominciato e adesso finisci.»
«No davvero lascia stare» non posso dirglielo che fino ad ora è stato stronzo con me.
«Non ti conviene sfidarmi» si morde il labbro.
«E chi ti sta sfidando»
«Dimmelo o ti faccio male»
sta.. dicendo sul serio? «Mi picchieresti?» il cuore inizia a battermi più forte.
«Vuoi vedere?» Ha un tono scherzoso. E sta sorridendo, menomale..
«Si si tanto sono più forte io» reggo il gioco.
Lorenzo scoppia a ridere come un cretino, non so se arrabbiarmi per il fatto che mi sta prendendo in giro, o addolcirmi alla vista della sua risata, che credo sia rara.

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