Capitolo 3

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Davanti a me ci sono tutte le persone che ho conosciuto stando qui dentro, mi si stringe il cuore, tutti sorridono ma con gli occhi lucidi.

Passano 20 minuti, e ho salutato e abbracciato tutti, compresi gli adulti che mi hanno cresciuta in questo periodo di tempo.
Ora mi ritrovo con un miliardo di cose in mano, mi hanno regalato una cornice con dentro una foto ricordo di tutti noi, qualche lettera, le loro firme con tanto di dedica..
è decisamente finita, ora questa non è più la mia vita, chissà come sarà quella nuova..
«Ti voglio bene Ludovica» Sirya mi stringe forte
«Mi mancherai» Victoria si aggiunge all'abbraccio
«Ciao ciao» il piccolo Diego si aggiunge con una voce triste, così come le altre mie amiche.
È ora di andare.
Saluto scuotendo la mano mentre mi allontano dall'edificio, le porte si chiudono e il cuore mi si stringe ancora di più..
ho perso per la seconda volta la mia famiglia.

Una signora alta e mora mi sorride timida, affianco a lei c'è un uomo vestito elegante, sembra uno dei classici uomini d'affari che si vedono nei film, mi sorride un po' goffo anche lui.
Mentre io e la mia tutor ci avviciniamo sembra quasi che il mio cuore manca di un battito ad ogni passo che faccio, ho l'ansia.
«Buongiorno» comincia la mia tutor
«Buongiorno» dicono allo stesso tempo loro due.. che iniziano a fissarmi
«Buongiorno» balbetto.. comincia ad esserci un po' di imbarazzo
«Io mi chiamo Emma» esclama sorridendo la signora davanti a me
«Io sono Ezio» sorride
«Mi chiamo Ludovica io» sorrido un po' agitata

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