Otto

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BTS - Don't Leave me





Siamo diventati sette buoni amici.

Alla fine, il nostro punto comune ci ha avvicinato. Eravamo un gruppo di amici. E, anche se ero riluttante, apprezzavo il piccolo gruppo che avevamo formato.

Jimin si sentiva di nuovo valorizzato, con mio gran piacere aveva ripreso peso. Aveva fatto amicizia con i secondi del nostro gruppo, Taehyung e Jungkook. Io ero più vicino a Seokjin e Namjoon, gli ultimi, anche se Seokjin era il più grande visto che aveva rifatto l'anno. Hoseok, il primo, era amico di tutti. Era ciò che legava i più vecchi ai più giovani, un filo d'Arianna.

Taehyung e Jungkook erano la piccola coppia del gruppo. Erano adorabili ma poco pudici, con mia grande tristezza. Una certa tensione sessuale aleggiava tra Namjoon e Seokjin, che flirtavano senza però far niente. Delle piccole frasi pesanti.

E poi c'eravamo io e Jimin, era tutto così confuso. Lo trovavo bello, sapevo che fosse reciproco. Ma nessuno di noi due voleva fare il primo passo, forse per non rovinare la nostra amicizia. Non sapevo neanche se ero realmente innamorato di lui... e poi, poiché l'avevo detto forte e chiaro, non riuscivo ad accettare la mia omosessualità.

Un ennesimo giorno normale l'avevo cercato tutta la mattina. Era assente, ma qualcosa mi diceva che la sua assenza era insolita. Qualcosa non quadrava.

Quindi, alle sedici, avevo fatto affidamento sul mio istinto e mi ero nascosto vicino alla scuola. L'attendevo.

Dopo un'ora , si era degnato di mostrarsi. Indossava dei pantaloni della tuta e una felpa bianca. Stava bene, ma non era il suo stile abituale.

Aveva le occhiaie. La bocca impastata. Nessun sorriso. I capelli spettinati.

Non stava bene.

E questo mi preoccupava.

Era stato un brusco ritorno indietro, mi chiedevo che cosa poteva essergli accaduto.

Non lo capivo.

Quindi, con passo fermo, l'avevo seguito discretamente.

Saliva, andava fino al tetto. Era molto spaventato.

Stavamo tornando indietro, non volevo riviverlo di nuovo.

Era il passato, si era rialzato, allora perché diamine andava sul tetto sebbene fosse un concentrato di tutte le sue idee oscure?

Una volta sul tetto, con la mano tremante, avevo aperto la porta in modo discreto per poterlo raggiungere.

Su cosa ero caduto?

Sicuramente sulla peggior scena di tutta la mia vita.

Jimin era dall'altra parte della ringhiera, si teneva con le mani e aveva i piedi ancora sul cemento. Ma fino ai talloni, il resto del suo corpo era nel vuoto, la sua schiena verso il suolo. Poteva lasciarsi, mollare in qualsiasi momento. Davanti a me, mi aveva visto per forza.

Jimin, parlami.

-L-Lei...

-Jimin, è necessario che ritorni dall'altra parte.

-M-Mia m-mamma...

Capii immediatamente. Sua madre aveva un cancro, alla vista del suo sorriso che si cancellava giorno per giorno, supponevo che fosse nella fase terminale. Era caduta in preda alla malattia.*

-Jimin tua madre non vorrebbe vederti così.

-V-Voglio raggiungerla...

-Hai ricostruito la tua vita, ti sei battuo. Ti supplico non saltare.

I'm Good ~ TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora