Mercoledì

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Ho scritto di non essere il tuo capolinea. Ho davvero pensato di poter chiudere con te,di poter voltare pagina,di dimenticare di noi.
Ma non ci sono riuscita a starti distante.
Ho pensato che fare un viaggio lontana da te mi avrebbe potuto aiutare a non pensare a niente. Ma inevitabilmente apparivi in ogni luogo. Tu eri nei girasoli di Van Gogh. Se li osservi attentamente i girasoli non sono tutti perfetti e appena sbocciati, ma ci sono molti girasoli appassiti. E forse questi ultimi prevalevano sugli altri. Nonostante tutto, quel vaso con i fiori risulta essere dannatamente bello,anche con i girasoli appassiti. Anche tu con i tuoi lati bui,sei bello così. Perché senza questi non saresti più tu. È giusto saper appassire con la consapevolezza di dover rinascere.Che i girasoli appena sbocciati possano essere un inno alla speranza.
Tu eri anche in un altro quadro,non molto famoso. Ricordo che c'era una casa con un tetto di paglia e sullo sfondo un roseo tramonto. Tu eri quella casa,perché tu sei la mia casa,il tetto sotto cui posso ripararmi dalla tempesta della vita. E il tramonto sono il colore delle mie guance quando mi guardi negli occhi.
Tu eri anche nel ramo di mandorlo fiorito. I rami marrone divagano nello splendido cielo azzurro e contrastano lo sfondo. Perché tu hai la capacità di distinguerti rispetto agli altri.
Inutile negarlo, tu sei arte e basta. I tuoi occhi fanno arte.
Perciò come posso tenerti lontano da me se sei in ogni mia cosa preferita?
Mi sono illusa di poterti riporre in un cassetto e di chiuderlo gettando la chiave. La verità è che non ho avuto il coraggio di buttarla via.
Tu sei ormai parte di me. Io non riesco a rinunciare a te. Entrambi abbiamo capito che abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Perché non esiste verde senza l'azzurro o senza il giallo. Devono per forza stare insieme per essere il colore della speranza.
Se io sono il giallo, vuoi essere il mio azzurro?

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