Cap 6 :Noi siamo sempre stati qui

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-Smettetela subito di litigare che vi si sentiva fino a fuori-.

La voce roca e acuta di Bobby ci rimproveró mentre lui teneva lo sguardo basso mentre si passava la mano sul collo della scarpa sporco di polvere.Sam rimaneva in silenzio,guardai lo sguardo di Dean accigliarsi sulle parole di Bobby.

Noi non stavamo litigando.Anzi, IO E LUI non stavamo litigando,era lui piuttosto che non faceva altro se non innervosirmi.

Il mio cane pensò bene di andare in contro a Dean scodinzolando la coda bianca e folta colpendomi più volte sulle le gambe.

-si,certo- Mormorai a testa china andando con passo lento verso il bagno.

Dopo avere chiuso la porta alle mie spalle, strisciai con la schiena contro la porta sino a raggiungere il pavimento freddo e umido per l'umidità che si era creata a causa del forte sole.Mi alzai lentamente per guardarmi allo specchio evitando di cadere .Avevo delle occhiaie calcate,ma col cambiare della luce si vedevano di meno,così mi misi in testa di camminare solo dove c'era tanta luce,tra l'attaccatura dei capelli e la fronte,sulla sinistra,un piccolo taglio si mostrava tenuto insieme da due fili blu, li toccai con le dita tremanti e al tatto sembrò nilon, voltai il collo verso destra in modo da vedere il lato sinistro del mio viso che aveva vari colori che andavano dal nero,al viola intenso,al blu ed in fine al lilla che si mescolava col colore chiaro della mia pelle rosea.

Che mostro,mi era venuta voglia di cacciarmi una pallottola in testa.Non mi ero mai conciata così male nemmeno quando mi capitava di dovermi cucire da sola i polsi o quando qualche pallottola mi bruciava di striscio,sempre se non mi si conficcava nella spalla o nella coscia.

Che situazione imbarazzante.

Io qui non conosco nessuno.

Loro non conoscono me.

Lui non mi vuole tra i piedi.

Io voglio solo capire il senso della mia vita,volevo sapere perché invece che studiare la rivoluzione americana a scuola,avevo rubato bibbie e libri sacri per impararli a memoria...Forse perché avevo capito che niente é come sembra, e quando quel niente si accorge che tu lo hai visto,bè, inizia a giocare con la tua mente stuzzicandoti,fino a quando non ti decidi a combatterlo,fino a quando uno dei due non si libererà definitivamente dell'altro...

Aprii il rubinetto girando la manovella dell'acqua fredda. I vestiti addosso pieni di acqua e sapone cominciavano ad irritarmi la pelle che mi implorava di aiutarla.Misi una mano sotto l'acqua gelata e la lasciai scorrere un poco tra le dita che trovarono sollievo,poi passai entrambe le mani sulla fronte e sulla nuca rinfrescandomi. Mi abbassai per slacciare gli anfibi e li tolsi con lentezza.Non capii bene perché i miei movimenti stavano come diminuendo e tutto mi girava intorno. Riuscii a gettare ,con la poca forza che mi rimaneva,la scarpa contro la porta prima di sentire la testa dentro una pentola a pressione accasciandomi a terra e chiudendo gli occhi.

Bobby arrivò quasi subito mentre tenevo gli occhi semichiusi,

-Sam,Dean,venire ad aiutarmi!-

Ero sicura che lo avesse gridato,ma sentii la sua voce ovattata,quasi come se le mie orecchie fossero otturate dalla cera,come Ulisse fece fare ai suoi uomini.

Quasi come se fossero troppo stanche per voler ascoltare.

Sentii una mano scivolarmi sotto le spalle,e un altra sotto le ginocchia per poi essere presa di peso.Poggiai la testa sulla spalla di chiunque fosse quell'uomo che aveva deciso di alzarmi, tentando di rimanere sveglia,ancora un pó...non volevo dormire...no, assolutamente no...ma quel buio mi piaceva quasi...ma quella voce maschile che richiamava il mio nome no,non mi piaceva,non la volevo,perché non smetteva di torturarmi?Perché non se ne andava?Non la volevo!Non la volevo!Volevo se ne andasse!

Dean's pov

Stavo seduto su una sedia di legno,più scura del parquet rovinato sotto i miei piedi,erano le sei e il sole a quell'ora entrava dalla finestra più flebile,per via degli alberi che tratteneranno i suoi raggi;nella mia stanza il pulviscolo aleggiava nell'aria come se fosse il suo padrone.

Guardai la figura esile e nuda di Lana,sul suo corpo era poggiato il sottile strato del lenzuolo completamente stroppicciato che lei continuava a storcere con le dita.

Avrei voluto essere nella sua testa in quel momento,magari la avrei aiutata,o magari l'avrei spaventata ancora di più.

Pensai a quello che poco prima mi aveva detto Bobby,e la riconobbi:

*flashback *

-Dean, vai a tenere d'occhio tuo fratello,devo andare a fare dei lavoretti.- disse mio padre entrando in macchina e lasciando me e Sam sul porticato della piccola casa affittata

Trotterellai da mio fratello che stava seduto a giocare con le mie macchinine,possibile che non capiva che papà le aveva regalate a me per il mio sesto  compleanno?

Lo lasciai giocare comunque,prima che si mettesse a fare la frigna.

D'un tratto una voce piccola come quella di Sam si rivolse a me.

-Tu,-diceva-i cattivi! I cattivi con occhi neri, no belli...No, no...No belli... -non capivo molto bene,ma pensai che forse era figlia di cacciatori,proprio come me ;gattonó sulle scale fino a sedersi di fianco a me,poi mi prese la spalla e si aiutò ad alzarsi in piedi abbracciandomi il braccio e lasciandomi un bacetto sulla guancia, io la spinsi facendola cadere di sedere,e sul suo viso apparve un'espressione di tristezza, dagli occhi grandi e ambrati cominciarono a scendere lacrimoni salati,però non gridava,come invece era solito di Sam.

Con il dito indice le sfiorai la mano e lei strinse il mio dito sorridendo entusiasta.

-Lana?! Lana!?Lascia stare quel povero ragazzo!-Una donna giovane con i capelli lunghi e rossi come quelli della presunta figlia,la prese in braccio accusandosi e andando via;la bambina mi continuò a guardare come ammagliata...

*fine flashback *

Ero sicuro che fosse lei la bambina, e ora, mentre la guardavo nel mio letto in preda alla disperazione, non feci a meno che provare rispetto in lei,nel suo carattere,per il suo corpo.

Infondo lei aveva cercato di andarsene,ma io l'avevo trattenuta,quindi era sotto la mia custodia e non l'avrei lasciata fino a quando non sarei stato sicuro che stesse bene.

Mi alzo dalla sedia che cigola e mi siedo alla destra del letto,difianco a Lana che stringe il lenzuolo con entrambe le mani.I capelli ce li ha sparsi su tutto il cuscino e sulle sue spalle.Il mio sguardo corre veloce sui suoi vestiti poggiati sopra al letto,noto il suo reggiseno e un sorrisetto ingenuo assieme ad una risatina affiorano sulle mie labbra...certo che Bobby non si sa proprio più trattenere...La fronte di Lana e corrugata mostrando numerosi cipigli.

Le tolgo con gentilezza il lenzuolo dalla mano destra e mi affrettò a stringergliela dolcemente, anche lei ricambia più volte quella stretta,come se le servisse a farle capire che quello che sta vivendo é tutto falso,completamente falso...Esattamente come me.

Mrs. WinchesterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora