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"Buonasera, signorina di Castro. Vi disturbo?"

"Buonasera a voi, colonnello Nardoni.  Non aspettavo visite, però entrate"

"Avete cambiato domicilio? Stamattina vostro padre mi ha avvertito che, se mai vi avessi cercato in casa sua, non vi avrei trovato..."

La ragazza annuì con un gesto del capo, si sedette e spiegò all'uomo il motivo di quel cambiamento.

"Beh, sì, effettivamente ho cambiato casa. Tra poco mi sposo, sapete?"

"Ah, davvero? Congratulazioni e auguri, chi è il fortunato?"

Le donne erano la più grande passione di Nardoni, tant'è che si diceva ne cambiasse una a settimana. Però, sempre secondo la voce del popolo, i rifiuti erano di gran lunga maggiori delle conquiste.

Arianna si immaginò il colonnello mentre veniva respinto da una nobildonna, dopo svariati tentativi di corteggiamento; provò a soffocare una risata ma non ci riuscì.

"Scusate, colonnello, stavo pensando a... a una cosa. Il fortunato, come dite voi, è Leonida Montanari. Anche se, e lo dirò tutta la vita, la fortunata sono solo ed esclusivamente io"

"Il dottor Montanari? Il chirurgo?"

"Proprio lui. Ma invece di parlare della mia vita privata, che ne dite di spiegarmi il motivo per cui siete venuto a trovarmi a quest'ora?"

Il capo dei gendarmi si schiarì la voce e si alzò in piedi, iniziando a girare intorno ad Arianna. Improvvisamente ebbe come l'impressione che fosse lì per qualcosa di serio.

"Nei giorni scorsi avete avuto problemi con il cardinale Rivarola, puta caso?"

"Chi? Io? E per chi mi avete preso, per un'attaccabrighe?!" Protestò lei, agitando i pugni sotto al naso di Nardoni. Anche solo sentire il nome di quell'uomo la faceva andare su tutte le furie.

"Per l'amor di Dio, signorina, calmatevi e abbassate quelle mani! La mia era una semplice domanda, non un'accusa!"

"Devo capire perché quando gli succede qualcosa la colpa è sempre la mia, dev'esserci una spiegazione!" Proseguì, rossa di rabbia.

"Allora mi spiego meglio. Tre giorni fa, poco prima del tramonto, pare che  il religioso si sia presentato in sartoria chiedendo della sua camicia da notte. Dico bene?"

"Sì, è vero. E con ciò? Capita a tutti di avere qualcosa da rattoppare, anche a chi si trova ai piani alti"

Il comandante finse di non averla sentita, e andò avanti con la descrizione della vicenda.

"Cosa avete detto, esattamente, quando gli avete reso la tunica appena aggiustata?"

Arianna ci pensò su, poi scoppiò nuovamente a ridere. Quel giorno sarebbe finita male, se Amelia, la proprietaria della sartoria, non l'avesse bloccata in tempo.

"Gli ho detto di curare di più la sua igiene personale, poiché quella camicia da notte emanava un odore diciamo... non proprio buono"

"Vorrei sapere le testuali parole, perché non credo che vi siate rivolta a lui con questi toni pacati" incalzò lui, spazientito.

Odiava essere preso in giro, soprattutto da una ragazza di soli 20 anni, ma non voleva fare alcun tipo di scenata. Nonostante la sua sfacciataggine era pur sempre una donna e doveva portargli ugualmente rispetto.

"Effettivamente no, gli ho detto proprio così: 《O ve lavate oppure qui nun ce mettete più piede, che io la gente che puzza nun la vojo》"

"E vi pare il caso di parlare così a un uomo di chiesa? Con quale coraggio..."

"Che sta succedendo, cos'è tutto questo chiasso?"

Con la voce ancora impastata dal sonno e gli occhi socchiusi, Delmira Galli uscì dalla camera per vedere chi fosse entrato in casa sua a quell'ora.

"Chi è quest'uomo, figliola? Ti sta importunando?"

"No, signora, è il colonnello Nardoni. È qui per una... questione che avevamo in sospeso"

"Benissimo, allora se avete risolto gradirei che se ne andasse. Ho sonno e vorrei dormire in grazia di Dio" sentenziò la donna, indicando a Nardoni la porta.

Messo con le spalle al muro, l'uomo si limitò ad annuire, poi si volse un'ultima volta verso Arianna.

"Avete ragione, è ora che vada. Però voglio che diciate al dottor Montanari che ho necessità di parlargli. Con permesso"

Rimaste sole, suocera e nuora si guardarono per qualche istante. La giovane abbassò lo sguardo e si massaggio' le tempie con le mani.

"Sinceramente non conosco quell'uomo, essendo arrivata a Roma da pochi giorni, ma non mi piace. È troppo strafottente, ecco. E poi, che vuole da Leonida?"

"Credetemi sulla parola, Delmira, non ne ho idea. Ormai ha chiesto di lui, e non si arrenderà finché non avrà ottenuto ciò che vuole"

"Vuole la guerra, insomma. Ma con me la troverà. Ad ogni modo, se non ti dispiace, vorrei riparlarne domani. Sono esausta, buonanotte!"

"Certamente, buonanotte signora"

Mentre girava sui tacchi per tornarsene a letto, la donna si arrestò all'improvviso.

"Poi mi spiegherai questa cosa della scarsa igiene di Rivarola, sono curiosa!" Sussurrò, facendole l'occhiolino.

Sono stata fortunata, si disse, sorridendo.

Mia suocera è proprio una donna straordinaria.









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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 10, 2020 ⏰

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