Homecoming

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La pioggia continua a cadere sul mio pelo bianco, ma io non posso fermarmi altrimenti mi prenderanno.

Saranno ore che corro per i boschi e sono stanca morta ma non posso, non devo fermarmi.

Sono parecchio vicino alla città, se riesco a raggiungere la casa giusto sarò salva.

Improvvisamente mi ritrovo su una strada che porta esattamente a Beancon Hills.

Sento una macchina frenare velocemente per evitare di investirmi.

L'autista scende con passo lento e si avvicina a me, vorrei continuare a scappare ma è come se avessi prosciugato le forze tutte insieme.

Mi accascio al suolo, pronta alla mia fine.

L'uomo mi prende in braccio e mi adagia sui sedili posteriori della sua auto mettendomi addosso una coperta.

Non mi ero neanche accorta di essere tornata alla mia forma umana, ho solo il tempo di realizzarlo che mi addormento.

Sei solo un mostro.

Un essere ripugnante come te non merita nulla.

Assassina.

Mi sveglio di soprassalto respirando a fatica, sento le zanne, gli artigli uscire ma faccio di tutto per evitare che i miei occhi facciano altrettanto.

"Ragazzina, stai calma. Sei al sicuro qui, nessuno ti farà più del male" dice un ragazzo dai capelli scuri simili ai miei e gli occhi color nocciola che in breve diventano rossi, forse per farmi calmare.

"Scott?" chiedo sperando in una risposta positiva.

"Sì, sono io. Tu chi sei, invece?" mi chiede.

Io non gli rispondo ma lo abbraccio lasciando andare tutte le lacrime trattenute in questi giorni di fuga.

"Sono io, Scott, sono Sunshine" gli dico tra le lacrime, ancora attaccata a lui.

Lui si stacca e mi guarda stupito e scioccato, penso sia normale: è da cinque anni che non ci vediamo ed è da altrettanto tempo che mi considera morta.

"Ti spiegherò tutto più tardi, te lo prometto, ma adesso avrei bisogno di farmi una doccia" gli dico e lui annuisce.

"Penso tu sappia ancora dov'è il bagno, giusto?" io annuisco e scendo dal divano.

Non mi ero accorta di indossare dei vestiti troppo grandi per me, probabilmente da uomo.

Appena mi guardo intorno noto un sacco di gente tra i quali riconosco Stiles e Lydia anche se con un po' di fatica, poi noto il ragazzo che mi ha salvata.

È più alto di me, forse ha anche la stessa età di Scott, ha gli occhi tra l'azzurro e il verde, i suoi capelli sono di un biondo abbastanza scuro.

Una volta raggiunto il bagno mi appoggio con i palmi delle mani al lavandino e quando guardo il mio riflesso stento a riconoscermi.

Sotto agli occhi ci sono delle enormi occhiaie causate dalle notti passate a correre piuttosto che a dormire; i capelli ed il viso sono sporchi di terra, fango e pioggia.

Quando mi levo la maglia - decisamente troppo grande per me - noto il mio corpo ridotto solo a pelle e ossa, riesco quasi a intravedere le ossa del costato.

Ho moltissime ferite, molte delle quali non sono ancora guarite a causa dello strozzalupo al quale il mio organismo si è ormai abituato a combattere. Per fortuna nessun proiettile è entrato nella carne ma mi hanno preso sono di striscio.

Accendo l'acqua calda ma prima di entrare dentro, decido di ascoltare quello che si stanno dicendo di sotto.

"Tu non le crederai davvero, giusto Scott?" chiede qualcuno, probabilmente Stiles. È sempre stato scettico riguardo alla gente nuova, fin da quando eravamo bambini.

"So che è assurdo ma le assomiglia così tanto e poi la sua presenza spiegherebbe il motivo per cui non è stato trovato il suo corpo" gli risponde l'altro.

"Scusate se mi intrometto, ma di che state parlando e come fate a conoscerla?" chiede una terza voce maschile che non associo a nessuna della mia infanzia. Probabilmente avrà avuto più o meno la mia età.

"La vera Sunshine è la sorella minore di Scott. È stata dichiarata morta in un incendio quando lei aveva quattordici anni e noi ne avevamo sedici. Non è mai stato ritrovato il corpo e le autorità dissero che probabilmente si era bruciato del tutto" gli risponde Stiles.

"Non sapevo avessi una sorella, Scott" dice ancora la terza voce.

"Perché ho sempre voluto dimenticarmi di lei così forse avrebbe fatto meno male" gli risponde mio fratello.

Decido di smettere di ascoltare ed entro nella doccia, mi insapono il corpo facendo attenzione alle ferite e togliendo il fango ormai secco.

Poi mi insapono i capelli assicurandomi di districare tutti i nodi.

Una volta finito mi asciugo i capelli con il phon, mi rimetto i vestiti e scendo silenziosamente le scale per cercare di ascoltare ancora un po' della conversazione.

"Non sappiamo neanche da dove viene e che cosa ci fa qui" dice ancora Stiles.

"Perché non glielo chiedi te stesso, sta origliando da qualche minuto dal fondo delle scale" dice qualcun'altro.

A queste parole esco dal mio sottospecie di nascondiglio e tutti gli occhi si posano su di me.

"So che non ti fidi di me Stiles, ma sono realmente io, Sunshine, la tua migliore amica. La ragazza che all'età di nove anni si è sbucciata un ginocchio cadendo dalla bici e che tu hai aiutato mettendo un cerotto con gli elefanti" dico ricordandomi di un episodio della mia infanzia cercando di convincerlo.

"Questa cosa la potrebbero sapere tutti" mi risponde incrociando le braccia.

"Hai ragione, ma nessuna sa della promessa che mi hai fatto" gli dico io.

"E allora dimmela, la promessa" mi dice sicuro di sé.

"Non importa quello che accadrà Sun, tu sarai sempre la mia migliore amica e farò di tutto per proteggerti" dico avvicinandomi a lui.

Lui fa altrettanto e poco dopo mi stringe tra le sue braccia. Io appoggio la testa sulla sua spalla e guardo Scott che mi sorride per poi avvicinarsi e abbracciare sia me che Stiles.

SPAZIO AUTRICE:
Hello people, ecco il primo capitolo di questa storia.
-Kia🌹

White Wolf and Black Wolf || Theo Raeken [SOSPESA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora