Masterchef

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Come Veneziano e Romano rischiarono di morire avvelenati, Spagna si prese un'ustione di secondo grado per colpa di una lasagna, Giappone si diede alla vodka e Francia cominciò a credere negli alieni.

L'idea era stata di Feliciano.
Tutta colpa della TV. Maledetta televisione. Be', forse la colpa era anche in parte sua.
Germania stava lavorando, ma il suo adorabile e amato alleato/quasi-fidanzato continuava a distrarlo. Così, prendendo spunto da quella volta in cui gli era toccato fare da babysitter a Sealand per un favore che doveva a Inghilterra (peggior errore della sua vita, senza alcun dubbio), provò il piano B, ovvero quella cosa che tutti i genitori condannano ma che fanno comunque: mettere i bambini davanti alla televisione e lasciarli lì. E aveva funzionato: l'italiano si era spaparanzato sul divano in pelle del tedesco e aveva continuato a passare da un canale all'altro tranquillamente per un paio d'ore. Fino a quando i suoi occhi non si fermarono su un programma in particolare.
Ora. Sappiamo tutti che Feliciano è una persona molto pacata, gentile verso il prossimo e adorabilmente svampita. Infatti, quando Germania aveva sentito il primo urlo provenire dal salotto di casa sua, aveva pensato a qualcosa di grave, e si era precipitato a controllare, inciampando, cadendo per le scale, rischiando di rompere il preziosissimo vaso cinese che gli aveva regalato Kiku per il compleanno (probabilmente un regalo di Cina che aveva reciclato, ma era comunque stato apprezzato) e, se non fosse stato una nazione immortale, probabilmente si sarebbe rotto, se non l'osso del collo, quantomento una caviglia o un braccio. Una volta raggiunto il Nord Italia però, aveva trovato la scena più sconvolgente della sua intera esistenza: Feliciano che urlava furioso contro la tv.
-MA CHE STA FACENDO QUEL BELINONE, GLI SEMBRA IL MODO DI CUOCERE LA PASTA QUELLO?! MA IO NON HO PAROLE, ANDREBBE SQUALIFICATO ALL'ISTANTE, QUEL BESUGO IGNORANTE TRADITORE DELLA PATRIA.
Eh sì: Veneziano aveva scoperto Masterchef.

E così, dopo aver passato tutta la durata del programma a sbraitare insulti e bestemmie nei vari dialetti del Nord (soprattutto ligure, veneto, lombardo e trentino, a quanto pare i più ricchi di insulti o quelli dal tono più macabro/poco accogliente/polemico/ricco di bestemmie/mezzo tedesco) e anche con qualche parola in qualche dialetto del sud imparata da Romano, al giovane Italia era venuta in mente un'idea omicida-suicida che sarebbe sembrata troppo potenzialmente violenta e brutale persino a Russia: organizzare un'edizione di Masterchef tra le nazioni. I giudici? Le due Italie.
Ludwig si ritrovò a chiedersi quale fosse il bunker più vicino dove rinchiudere il suo piccolo Italien prima che potesse compiere quella pazzia. Poi però la sua parte razionale ebbe il sopravvento, e si consolò dicendosi che nessuno avrebbe accettato di partecipare a una competizione di cucina, tantomeno se i giudici erano i due buongustai per eccellenza, giusto?

Sbagliato.
Due settimane dopo, Ludwig si era ritrovato, insieme a Spagna, Francia, Inghilterra, Giappone, America, Russia e Austria (persino Austria si era lasciato convincere?!) a osservare Feliciano che, entusiasta, spiegava le regole. Per la prima volta invidiò suo fratello Gilbert, che aveva rifiutato con un "sono troppo Magnifico per sporcarmi le mani in cucina".
Normalmente anche Germania avrebbe rifiutato, ma non lo aveva fatto per due motivi. Primo, non voleva deludere Veneziano; secondo, si era detto che, forse, quello sarebbe stato un buon modo per ingraziarsi il fratello maggiore dei Vargas, affinché almeno tollerasse la sua presenza.
In qualche miracoloso modo, Feli era riuscito a convincere persino il meridione italiano a partecipare. A volte Germania rimaneva a dir poco incredulo delle abilità di quello scricciolo italiano.
-noi giudici abbiamo deciso...- iniziò il moro.
-tu hai deciso, io sono solo una vittima- sbuffò Romano, seduto dietro il banco dei giudici e con i piedi appoggiati ad esso.
-non interrompermi, ve, sto cercando di darmi un tono!- ribatté Feliciano scocciato. Per quanto Feliciano possa essere scocciato ecco -dicevo. Abbiamo deciso- Lovino sbuffò pulendosi le unghie -di fare una versione molto più semplificata di questo gioco. Avete un'ora per preparare un piatto di pasta a vostra scelta, ma in caso finiste prima potete portarcelo subito il piatto. Qualsiasi ricetta andrà bene, basta che sia italiana. No, la pasta di Alfredo non vale, chiunque la faccia verrà squalificato immediatamente. Noi la assaggeremo e il piatto più decente vincerà la sfida. Ognuno di voi avrà in dotazione un libro di ricette per aiutarvi a non fare troppe...- sembrò cercare la parola giusta -schifezze. Tutto chiaro?
-allora bastardi- Lovino si alzò sbattendo le mani sul tavolo con aria da sergente istruttore. Se avesse tirato fuori un tono del genere durante una guerra, forse l'Italia avrebbe anche vinto. Anche se, a ben pensarci, quella era una guerra, e l'Italia aveva il coltello dalla parte del manico -non voglio vedere patate, crauti, lumache, frutta di qualsiasi genere o qualsiasi ingrediente che non sia tra quelli scritti nelle ricette. Se vedo anche solo una briciola di patata finire nella pasta, chi ce l'avrà messa non uscirà vivo di qui. Tutto chiaro, cap'e cazz?- e sì, l'ultima parte l'aveva detta guardando dritto negli occhi il tedesco.
-posso metterci la vodka, da?- Russia fu l'unico coraggioso a interrompere il silenzio.
-CURNUT, PIEZZ E MMERDA, FRAT RO CAZZ, CHITEMMUOR, FACC 'E CAZZ...
-no, Ivan, non puoi- Feliciano interruppe la serie di insulti del fratello -metti solo quello scritto nella ricetta, ve.
-uhm... da...- persino il russo stava guardando quasi con timore il più vecchio dei fratelli Italia.
-bene! Potete andare alle vostre postazioni nell'altra stanza. C'è una cucina per ognuno di voi, mi raccomando fate i buoni.

Masterchef|| HetaliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora