Reflection

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Namjoon lo sapeva, sapeva di non poter resistere a lungo. Era come se ci fosse qualcuno all'interno del suo corpo a stringerlo all'altezza dello stomaco.
Un senso opprimente di cui il giovane non aveva il minimo indizio su come liberarsene. Piangere era ormai una routine per lui, ogni mattina appena apriva gli occhi e realizzava di essere ancora vivo l'impulso di piangere era più forte che mai.
La scuola probabilmente lo stressava molto e i demoni che aveva nella testa non facevano che peggiorare la situazione.
Col passare dei mesi aveva anche iniziato a rifiutare la sua persona, a vedersi come un mostro.
Era chiuso nella sua stanza, chinato sui libri cercando di capirci qualcosa di chimica—materia di cui avrebbe avuto la verifica il giorno seguente—nell'ultimo periodo aveva abbandonato praticamente tutto, aveva lasciato la presa anche dallo studio, quindi accumulava insufficenze su insufficenze.
Sbattè violentemente il pugno sulla scrivania, troppo nervoso per ragionare appropriatamente.
Aprì la porta correndo da sua madre, purtroppo per lui i suoi parenti erano arrivati da poco, ma senza dargli conto inizió a sfogarsi. Cosa che non piacque troppo a sua madre però.
Gli urlò addosso, urlandogli contro quanto fosse infastidita dal suo comportamento e il ragazzo, sull'orlo delle lacrime, si richiuse nella sua stanza. Pianse, pianse fino a farsi mancare il fiato mentre sentiva sua madre urlare dall'altra stanza. Lei pensava andasse tutto bene, che fosse solo un suo capriccio ma Namjoon sapeva. Lo sapeva che non ne sarebbe mai uscito.
Corse nel bagno e afferrò il primo rasoio che trovó, lo premette sulla sua pelle e si taglió.
Aveva gli occhi offuscati dalle lacrime e il sangue aveva cominciato a fuoriuscire dalla ferita.
Non gli importava più nulla della scuola, voleva solo allontanare quel dolore provocatogli dalla madre.
Aveva urgentemente bisogno di rivedere la psicologa e di farsi aiutare, perché sapeva che prima o poi non si sarebbe fermato a dei semplici tagli. Sapeva che prima o poi si sarebbe ucciso.
E per un certo senso lo voleva, tutto il dolore sarebbe sparito, tutti i suoi errori sarebbero stati cancellati.
Ma chissà com'era la morte...
Sarebbe stata meglio? Cosa avrebbe visto? Non credeva in Dio, quindi scartó il paradiso, l'inferno e tutte le altre stronzate.
Ci sarebbe stata un'altra vita? Schifosa tanto quanto quella che stava vivendo?
Ora come ora tutto gli sembrava migliore della sua vita attuale.
Avrebbe semplicemente voluto staccare la spina per un po'.
La madre continuava a gridare, era stanco. Uscì fuori dal bagno e le urlò di smetterla.
Lei non cercava di capirlo, non ci aveva mai provato.
Ci litigó per un po' di secondi per poi richiudersi nella sua stanza e ricominciare a piangere.
Nessuna parola usciva più dalla sua bocca, riusciva a formulare solo pensieri negativi.
Si sentiva così male...
Voleva solamente sparire, per sempre.

***

Scusate, è stato scritto di getto e non ho ricontrollato.

(Questa OS è anche scritta singolarmente sul mio profilo, ora pubblicherò anche le altre qui, potreste lasciare un commento per farmi sapere che ne pensate? Pls? 🥺 Mi farebbe molto piacere)

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