Fuga

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-Sapevo che l'avresti detto... Ma non è così semplice. Ethan...-

-No. Devo farlo. Devo saperne di più. E devo sapere perché.

-Calma, ragazzo! Non ho intenzione di fermarti.-

E allora cosa? Sento la rabbia salirmi lentamente dai piedi fin sulla testa, un liquido rosso e denso che rallenta le mie percezioni e annebbia i miei giudizi. "Calma, Moss."

-Siediti e rifletti un momento. Forza- dice indicando la sedia di fronte a lui. Mi siedo riluttante, cercando di ricacciare nei recessi della mia testa il fluido rosso. E inizio a riflettere sulla portata e la gravità della mia decisione.

Sto per lasciare il Quartiere Grigio, questo è sicuro, ma non so quanto tempo potrebbe richiedere la mia ricerca, forse solo una settimana, o magari tutta la vita, considerata la ricchezza della biblioteca di Nuova Roma.
L'unico che sa della mia partenza, per adesso, è Nepos. Agli occhi degli altri Rilevanti questo vorrebbe dire lasciare le lezioni senza motivo, magari restando nel mio Modulo, e questo non farebbe altro che attirare su di me l'attenzione delle pattuglie Coldflame. Su di me e su mia madre.
Mia madre.

Ora ho davvero la certezza di essere un idiota. Terribilmente idiota. Come ho fatto a non pensare a mia madre? All'unica persona che nella mia vita mi ha sempre capito e dato consiglio, senza pronunciare nessuna parola?

A lei devo dirlo, non merita di soffrire per colpa mia. E poi, lei capirà, come sempre.

Ora però arriva il peggio. Di tutte le cose su cui ho riflettuto, questa è di certo la più difficile su cui ragionare.

Come riuscirò a oltrepassare le mura di confine che mi separano da Nuova Roma?

-... allora?- La voce di Nepos mi riscuote come una scossa di terremoto breve ma intensa, in attesa di spiegazioni.

-Allora... dovrò informare mia madre, per cominciare. E mi serve una buona scusa che spieghi la mia assenza dalle lezioni, almeno finché sarò via.-

-Bene. "Chi ben comincia è a metà dell'opera", dicevano gli Avi... Tu parla con tua madre. Sono sicuro che lei capirà. Quanto alla scusa per la tua... "partenza", ci penserò io. La gente qui mi da ascolto, e poi tutti sanno che io e te abbiamo un rapporto stretto. Non avranno da obiettare se li informerò che mi hai detto di non poter essere presente alle lezioni a causa di una orribile malattia che ti blocca al letto... Magari anche contagiosa, così a nessuno verrà in mente di farti visita.-

Sai che novità. Non ho amici nel Quartiere, non perché non sia accettato, ma perché non voglio amici. Da quando sono arrivato, ho sempre avuto l'impressione che non sarebbe stato per sempre, che prima o poi sarei tornato a Nuova Roma, e che quindi non avrei dovuto affezionarmi a nessuno così da non dover stare in pena al mio ritorno.

E quel giorno è arrivato. Forse è un segno, o magari no, ma non desidero altro che tornare a vedere la Luce.

Ma resta sempre un problema, un grosso problema.

-Nepos- comincio a mezza voce -Il tuo aiuto davvero importante, ma ho ancora un problema-

-Non sai come uscire dal Quartiere-

Bene. Adesso inizia a spaventarmi.

-... sì. Esatto.- dico a mezza voce, fissandolo.

-Io avrei un'idea... ma ho bisogno della tua opinione. E della tua collaborazione, ovviamente, ma credo che ormai sia quasi un obbligo, date le necessità-

Riesce ad essere gentile anche in momenti di tensione come questo. Potrebbe essere un ottimo padre, se fosse un po' più giovane. Magari aveva dei figli, ma ora...

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