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Sono Marta Losito, ho 16 anni e ho preso una forte decisione.

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Caro Valerio, sono finalmente tornata a scuola dopo un mese da quando mi hanno dimessa dall'ospedale. Tutti mi guardano, ricevo insulti, spintoni, occhiatacce, un ragazzo mi ha persino sputato addosso. Tu mi hai versato il polpettone in testa a pranzo e nonostante tutto il sapone messo, l'odore di carne non andava via dai capelli.

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Tornando a casa ho ricevuto altri insulti. Persone che mi credono pazza, isterica, pericolosa per la società in cui viviamo oggi. Questa società mi fa schifo, i miei genitori hanno divorziato e ho perso i contatti con mio padre. Mia madre sa che mi bullizzano ma non fa nulla e continua a bere bottiglie e bottiglie di alcol. La sera torno a casa e non sento come se fosse casa mia. Sono distrutta e a scuola non sono pronta a tornare.

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Mi sono appena svegliata e siete andati in gita e non ci sono stata, sei stato un coglione a non andarci ma ti sei scusato con me e mi hai offerto un gelato. Hai detto che tutti erano cattivi e brutali con me e che facevi tutto quello che hai fatto per sfogarti ma hai capito di aver sbagliato. Mi hai baciata, e non ho posto resistenza questa volta.

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Le tue scuse sono arrivate troppo tardi e non cambieranno il mio pensiero. Tu, sei una persona, gli altri, sono mille e anche di più. Io non sono nessuno e voglio andarmene via per non rimanere qua dove come mi dicono in molti "inquino l'aria che respirate". Ho deciso che mi ucciderò, non ho ragioni per non farlo e mille per farlo. Tu sei solo una e contro mille altre non puoi competere.

Marta

✓ | 𝙇𝘼𝙎𝙏 𝙒𝙊𝙍𝘿𝙎 » 𝘔𝘈𝘙𝘛𝘈 𝘓𝘖𝘚𝘐𝘛𝘖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora