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*beep* *beep* *beep*

La sveglia del telefono suona incessantemente, costringendo Ed ad aprire lentamente gli occhi ancora assonati. Con un lento movimento del braccio, raggiunse l'apparecchio che giaceva sul comodino, spegnendolo definitivamente.

Sospirò: il primo giorno di scuola. Il suo primo giorno al college per essere più precisi.

È passato un anno da quando Edward lasciò la sua vecchia casa, non sopportando più i soprusi di suo padre. Un anno da quando cominciò a lavorare come lavoratore freelance e riuscire ad affittare una stanza in un condominio proprio vicino al campus dove finalmente poteva vivere in pace e in autonomia.

Non aveva voglia di alzarsi, ma un pensiero gli balenò in mente all'improvviso: Kristen.

Già, la sua vecchia compagna di liceo, alias amore della sua vita, sarebbe stata in quello stesso istituto, poichè anch'ella aveva fatto domanda ed era stata accettata.
Il pensiero di rivederla gli fece battere incessantemente il cuore...

Certo non avevano chissà quale rapporto, a liceo le lanciava qualche sguardo furtivo di tanto in tanto, e si rivolgevano sì e no qualche parola, per non parlare del fatto che Kristen pensasse di Ed come un tipo parecchio strano, con i suoi continui enigmi e giochi di parole.
Ma a lui non importava. Era estremamente innamorato di lei, e lo è tutt'ora.

Con un sorriso, il ragazzo scese dal letto e si preparò, e non essendo il tipo che fa colazione fuori, mangiò al volo due toast, uscendo di casa verso le 7:30, non volendo assolutamente arrivare in ritardo, sebbene abitasse a circa 10 minuti dall'istituto.

Arrivando notò quanti alunni ci fossero al campus, sentendosi subito a disagio: non conosceva nessuno, e non volendo dare troppo nell'occhio, si dirise subito alle scale che lo separavano dal portone principale. Prima di entrare però, diede una leggera occhiata agli studenti, notando come alcuni di loro lo stessero squadrando. Non era la prima volta che accadeva, Ed sapeva già che i suoi coetanei pensassero di lui come un tipo strano e nerd.

Aprì il portone ed entrò dando un'occhiata alla mappa del campus, dirigendosi nell' aula 113, dove si sarebbe tenuta la lezione di biologia. Svoltò l'angolo e non si accorse di un'altro studente, con il quale si scontrò.

"Guarda dove metti i piedi" disse lui con tono stizzito.

Edward lo guardò: era più basso di lui di circa 7 centimetri, capelli neri, viso pallido, e il cui naso sembrava il becco di un uccello.
In effetti quel ragazzo gli rammentava un pinguino... era anche vestito quasi completamente di nero.
Ma la cosa che più attirò lo sguardo del giovane, furono i suoi occhi truccati con un filo di eyeliner: di un azzuro glaciale con leggere alternanze al verde.

Erano da mozzare il fiato.

Ed si ricompose, aggiustandosi la maglia.

"Scusa, non volevo. Mi sono distratto guardan-" iniziò, ma venne prontamente interrotto

"Ti sembra che mi importi qualcosa?" il suo tono era velenoso, lanciò un'ultimo sguardo infastitito e se ne andò.

Che maleducato.

Ed girò lo sguardo, fissandolo andar via, notando come spintonò un altro ragazzo con la spalla, prima di sparire definitivamente dalla sua vista, svoltando l'angolo.

Quella specie di bullo era decisamente un tipo di cui non voleva avere nulla a che fare.

Riguardò la mappa non pensando più all'accaduto, raggiungendo l'aula, e quando vi entrò il suo cuore saltò un battito. C'erano diversi alunni, ma tra questi scorse una ragazza dai lunghi capelli rossi raccolti in una coda, i suoi occhi color smeraldo erano quasi nascosti dalle lenti dei suoi occhiali, i quali posavano leggiadri sul suo viso. Sorrise.

Kristen

Lei era lì, a pochi metri da lui. Stava parlando con un ragazzo, il quale non riconobbe poichè era girato di spalle. Aveva già fatto amicizia con qualcuno che non fosse lui? Il suo sorriso scemò lievememte, sentendosi un po' geloso, ma subito scacciò via quel pensiero, raggiungendo la ragazza.

"Hey Kristen!"

Il suo sorrisò tornò raggiante quando quest'ultima si voltò

"Edward...! Ciao, da quanto tempo..."

Sembrò un po' sorpresa ma sorrise, e il giovane notò un leggero disagio nella sua voce.

Il ragazzo con cui stava parlando si voltò anch'egli e Ed quasi non svenne.

"Hey Enigmista, anche tu qui?" ghignò.

No. No. No. Non lui.

"Ciao Tom, non sapevo che fossi stato accettato anche tu..." perchè deve sempre andare tutto a puttane?

"Beh sì, che fortuna eh? A quanto pare essere un atleta ti apre molte porte, non credi?" Continuò a ghignare.
Quanto voleva togliere con un pugno quel brutto ghigno dalla faccia...

"Già, suppongo di sì..." rivolse nuovamente lo sguardo su Kristen, ed ella sorrise debolmente.

Tom e Kristen stavano insieme a liceo, "stavano" fino a quando Ed aveva notato degli ematomi piuttosto estesi sul braccio della ragazza, e che quindi le aveva consigliato di mollare subito quell'orco, avendo fatto due più due...
Lei gli diede ragione, ma forse si era perso qualcosa....

"Bene, io vado: ho lezione tra 10 minuti, ci vediamo dopo" diede un bacio a Kristen che sembrava essere sempre di più a disagio.

"Ci vediamo Enigmista" diede una pacca piuttosto forte sulla spalla destra di Edward, che sussultò lievemente. Quando chiuse la porta fu Kristen a riprendere parola.

"So che stai pensando, ma è cambiato lo giuro, a liceo era solo nervoso per la borsa di studio, e a volte non controllava la sua rabbia, ma adesso è tutto apposto"

Non credeva ad una sola parola di quello che aveva detto. Tom Dougherty era un bruto, e in quanto tale rimarrà sempre il ragazzo violento e suscettibile che ricordava a liceo.

"Già... no, sì ti credo, è solo che pensavo che magari, noi-...." si fermò, non aveva il coraggio di continuare. Pensava davvero che avrebbe avuto qualche speranza? Che una come Kristen Kringle, la ragazza più dolce e intelligente dell'universo, si sarabbe interessata ad uno come Edward Nygma? Lo strano nerd fissato con gli indovinelli e la scienza, e deriso dall'intero istituto?

Abbassò gli occhi fissando il pavimento, sospirando debolmemte.
Kristen continuò a fissarlo curiosa, aspettando che finisse la frase.

La porta si spalancò, e tutti rivolsero lo sguardo al professore che entrò nell'aula, facendo cenno agli alunni di sedersi.

"Vado a sedermi, scusami" Ed si allontanò, e prese posto poco più indietro dal banco della ragazza, la quale lo osservò quasi delusa di non aver sentito la fine della frase, come se sapesse cosa le stesse per dire.

Sedendosi, Ed sospirò per la centesima volta quel giorno.
Perchè non poteva essere felice? Voleva solo stare con Kristen, magari sposarla e avere dei bambini, il tutto mentre avrebbe lavorato per la GSPD come scienziato florense, e abitato in una casa carina con tanto di giardino, dove poter giocare con i loro bambini...
È chiedere troppo?

I suoi pensieri vennero bruscamenti disturbati dalla porta, che si spalancò nuovamente, quasi con forza, ed entrò il ragazzo con il quale Ed si scontrò in precedenza.

Il professore sembrò arrabbiato.

"Signor Cobblepot, già in ritardo il primo giorno, cominciamo bene" notò lo sguardo menefreghista del ragazzo, il quale continuò ad avanzare verso l'unico banco libero, quello accanto ad Edward.

Si sedette e incrociò lo sguardo di quest'ultimo.

"Che hai da guardare?" Disse alzando un sopracciglio.

Ed si risvegliò. Non si era accorto che lo stesse guardando.

Si voltò abbassando lo sguardo, quasi imbarazzato, concentrandosi sul banco, fattosi stranamete interessante.

Sarebbe stato un lungo anno.

The nerd and the bully | NygmobblepotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora