Capitolo 5.

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Sottofondo consigliato: One Direction-18.

I suoi polsi tenevano miracolosamente i miei fianchi pronti a scappare dalla sua presa, sfaticai a reggermi in piedi a causa della sua altezza,  mi aggrappai a lui institivamente finendo a pochi millimetri dalla sua bocca.
'Lasciami.' il mio sussurro risuonava come un lamento, le sue braccia coprivano il mio cappotto avvicinandomi di più a lui, la neve non migliorava la mia temperutura corporea e i nostri respiri creavano calore tra le nostre bocche, la sua mano si muoveva come una giostra sulla mia schiena facendomi susultare a ogni tocco. I suoi occhi erano puntati sui miei e per una volta decisi di non togliere lo sguardo, spostando le sue mani dal mio corpo.

La presa era troppo imponente per potermi disfare di lui facilmente, appoggiai le mie mani sulla sua schiena spingendolo.

'Sei così tremendamente piccola. ' le sue labbra umide bagnavano il lobo del mio orecchio destro, mandandomi elettricità in tutto il corpo, un bacio fu lasciato sul mio collo facendomi aumentare di un grado la temperatura. Il campanello, ostacolò la sua impresa, provocandone una tiffany urlante, mi spostai di colpo spingendolo duramente. Non dava attenzione alle urla di Tiffany, mi guardava mentre percorrevo la breve distanza dal tavolo. Dovevo andarmene. Presi il mio cellulare poggiato vicino al piatto con il cibo rimanente, non dando attenzione alle parole di Jenny e Liam.

'Devo andarmene.' Risposi alle loro troppe domande, corsi via velocemente. Liam e Jenny scattarono dal tavolo, ma gli sguardi dei clienti intorno li bloccarono progressivamente. Uscì notando la visione di una Tiffany in lacrime e un Harry..un Harry.

Corsi via, lasciando continuare lo spettacolo, avevo bisogno di una distrazione. Una mano fermò i miei movimenti urtandomi leggermente.

'Dove vai?' La continua voce di Tiffany ostacolava le mie parole, e riuscì solo a allontarnarlo dalla mia presa e a spostarlo da me.
'Lasciami, perfavore lasciami.' Sussurai tra me e lui.

Infilai il mio cellullare sulla tasca posteriere del mio cappotto. È così maledettamente presuntuoso che allega in me un fascio di nervi, e non riesco a disfarmene.

Individuai un taxi a pochi metri da me, e decisi di correre il più velocemente possibile, Harry m'inseguiva lasciando Tiffany con occhi spalancati, ben presto fui sopra il taxi.

'Dove la porto signorina?' Il taxista possedeva un timbro di voce abbastanza alto, occupando il silenzio in tutta l'automobile, dovevo distrarmi ne avevo bisogno.

Sfregavo le mani, spostando lo sguardo più a sinistra notando il corpo di harry avvicinarsi di più al suo obiettivo. Urlai quasi institivamente la via del mio appartamento, il taxi accellerò lasciando Harry da solo. Non era successo nulla. Giusto? Si, era successo. Era successo che la mancanza di Micheal mi ha reso vuota, più di quando non mi sentissi in tutta la mia vita. Era successo perché ogni giorno da quando sono in questo fottuto universo galattico vivo d'ansia, come se qualcosa inseguisse la mia vita, il mio cammino. Era successo perché ho troppi lati nascosti che in pochi conoscono. Era successo perché lasciando Washington un pezzo di me è rimasto con quella città. Era successo perché il mese prossimo spegnerò per la 22 esima volta delle candeline. Era successo perché da quando quella sera in ufficio dovevo scegliere che vino prendere, è come se riprovassi odio. Era successo perché Harry è comparso nella mia vita.

Lasciai un respiro di sollievo quando capì che il ristorante era ormai lontano, di certo questa serata sarà da eliminare, ma non stasera.

Pagai il taxista, che mi portò a 1 metro da destinazione, i suoi baffi nascondevano un sorriso bellissimo che mi mostrò solo alla fine, sembrava rilassarmi. Sfregai le mani nel breve tragitto prima di arrivare all'ingresso principale.

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