Capitolo I

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Natsu' s POV

Un caos.

Un delirio.

Un incubo.

Le ragazze sono completamente ubriache.

Alzo lo sguardo leggermente con il sudore che mi cala dalle tempie per vedere quello che mi sta succedendo davanti. Erza cerca di uccide Jet e Droy, Levy ride, Charle vuole comandare Happy, Juvia piange senza motivo, Wendy si rotola quasi svenuta sul tatami e Lucy, come sempre, é appiccicata a me da tutto il tempo.

Non riesco proprio a capire come mai la bionda faccia così ogni volta...insomma, un po' di contegno!

Ma è totalmente ubriaca e ovviamente non ha né pudore né voglia di fermarsi e mettersi a posto quello yukata mal messo e tutto ormai quasi aperto, a causa degli spostamenti rapidi della ragazza.

Mi offre da mangiare, mi strattona e mi obbliga a grattarla sotto il mento...

Devo completamente ubbidire a lei quando fa così, non ho modo di difendermi, non voglio assolutamente farle male...non riesco ad immaginare e non me lo perdonerei mai se le facessi qualcosa.

A quasi fine della serata, Lucy si struscia completamente sulla mia schiena, così che io possa sentire ogni singola generosa curva del suo corpo toccare la mia pelle.

E ora cosa vuole?

"Natsu...portami sulla schiena fino al bagno..." mi chiedi tu, con il fiato che sa di alcool e di preghiere perché io ti trasporti là.

"Non ci pensare nemmeno...!" esclamo io, un po' incerto, mentre qualche brivido mi arriva sulla schiena, sentendo il tuo respiro infrangersi sulla mia clavicola, scoperta dalla vestaglia a causa del tuo aggrapparti.

Tu però continui ad insistere.

Non so cosa mi stia succedendo, ma non mi piace.

Non mi piace come questa sera, in cui non sei te stessa.

"Natsu! AHHAHAHA Buona fortuna!" mi urla Levy vicino, con una bottiglia di sake in mano.

Buona fortuna...esattamente per cosa? Mi chiedo io, non afferrando bene il concetto.

Dopodiché sento un'altra vocina più piccola in mezzo alle travi del soffitto che sussurra qualcosa, ma non riesco a capire chi sia perché subito Lucy si fa leva con le gambe e mi circonda il bacino, aggrappandosi ancora di più al collo con le sue esili braccia chiare, imperlate leggermente di sudore.

Così, afferro le gambe della ragazza sopra di me, e le stringo, assicurandomi che non cada, con molta cura, senza farle male, anche se sono un po' arrabbiato con lei.

Non la devo lasciare ubriacare.

A costo della vita, se necessario.

Le dico sempre che pesa tanto, ma in realtà, è una piuma. Anche con le sue gambe riesco a reggerla con poca fatica ed esco fuori, lasciandomi investire dal freddo di una notte estiva passata con gli amici.

Ma non ho freddo io, più che altro, sono preoccupato per Lucy.

La sento rabbrividire sulla mia schiena e io istintivamente concentro il calore dei miei poteri e del mio corpo, dove c'è lei, per riscaldarla.

Comincio a correre, lamentandomi ma in realtà non mi importa della situazione che si è creata.

Ho i brividi anche io.

Ma non per il freddo.

Ho i brividi per lei, per questa storia e perché ultimamente mi sembra sia che sia cambiato qualcosa fra noi due, e che quel "qualcosa" si accentua in queste sere dove Lucy è ubriaca matta.

Ho capito cosa vuol dire amare  [NALU] (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora