1940

7 Aprile 1940

7 Aprile 1940

Cara Ray,
Oggi è il sette Aprile, è una giornata tranquilla, il sole splende e gli uccellini cinguettano. Non sembra di essere in questo brutto posto,ma in Montana.
Ripenso alla prima volta che mi feci coraggio e ti chiesi di uscire, ricordi?
Era un mercoledì pomeriggio, il sole splendeva alto nel cielo e tu camminavi per la strada con un cestino di vimini in cui mettevi la frutta e la spesa appena comperata.
Ad un certo punto notai la fatica sul tuo viso poiché quel cestino man mano pesava sempre più. Venni da te correndo e lo presi in tempo prima che cadesse a terra. Tu alzasti lo sguardo e mi sorrisi grata.
Ti chiesi se potessi aiutarti nel portarlo fino a casa e tu accettasti contenta. Passeggiammo fino a quella che la tua casa. Tipica casa americana color giallo con gli infissi bianchi. Mi pareva che ti rispecchiasse pienamente.
Mi parlasti di quanto tuo padre fosse un uomo all'antica, severo e di quanto tua madre lo pregasse per renderti un pò più libera. Decisi allora di prendere coraggio, andai a bussare e tuo padre, tutto d'un pezzo, mi aprì. Entrai in casa su invito e posai il cestino sull'isola della cucina.
"Signore- dissi con un pò di coraggio- ho conosciuto sua figlia Soraya la domenica mattina dopo la messa in chiesa e devo essere sincero: mi ha illuminato per quanto è radiosa e vorrei chiederle il permesso di portarla fuori con me questa sera. La riporterei qui per le dieci" dissi con tutto il coraggio acquisito man mano che parlavo.
Lui rimase serio, ti guardò, guardò tua madre e poi sorrise. Mi disse che nessuno ebbe mai il coraggio di farsi avanti con lui ed io mi sentii onorato.
Accettò e io ti riportai a casa alle dieci in punto.
Ti portai a mangiare una pizza e poi a vedere le stelle. Tu felice rimasi incantata a guardarle e mi parlasti di quello che ti girava per la testa.
Tu incantata dalle stelle, io incantato da te.
Mi resi conto che il mio amore per te cresceva sempre più e non sai neppure quanto io adesso ti ami.
Con amore
Jeff