La mano di Cassie cominciò a palpare il terreno gelido mentre tentava di aprire gli occhi accecati da una debole luce. Cercò di sollevarsi con il braccio che però sembrava essersi incastrato; si voltò lentamente e vide che nella manica del suo maglione si era conficcato l'aculeo più grande che avesse mai visto. Sollevò di colpo lo sguardo sconcertata e lo vide. Un mastodontico groviglio di rovi alto come due autobus da cui filtravano pochi sprazzi di luce bluastra. Si guardò confusa intorno ma non riuscì a vedere più lontano di un metro a causa di una fitta foschia. Impiego qualche minuto a districare il maglione da quell'intreccio senza danneggiarlo troppo e con qualche difficoltà si alzò in piedi.
Mantenne per pochi minuti una notevole calma, poi si ritrovò a correre ansimante e disperata.
Dove si trovava? Come ci era arrivata?
Tentò di chiamare Maddie ma non vi era uno straccio di segnale, in compenso c'erano molti alberi spogli su cui battere la testa.
Ricominciò a correre ad un ritmo decisamente meno sostenuto fino ad accasciarsi tossendo; iniziò a rovistare nella tasca in cerca dell'inalatore, tastò freneticamente il maglione e i pantaloni alla sua ricerca, niente. Seguì una breve crisi di tosse meno violenta del solito.
Si rassegnò alla consapevolezza che correre non l'avrebbe portata da nessuna parte. I colpi di tosse si tramutarono in singhiozzi accompagnati da un pianto disperato; era sola, dispersa e senza il suo inalatore. Maddie avrebbe saputo sicuramente cosa fare, Cassie no. Si sentiva così debole, vulnerabile, sola. Si era sempre ritenuta una persona inconcludente e come se non bastasse di lì a qualche anno avrebbe dovuto iniziare a far uso di un respiratore artificiale. Sentiva che la sua vita stava scivolando via senza che potesse fare nulla.
- "Ma cosa sei scema?!"
di sicuro Maddie le avrebbe detto questo e non avrebbe tutti i torti.
Cassie doveva lottare, doveva mostrare il suo valore, se fosse stato necessario avrebbe dovuto percorrere kilometri alla ricerca di qualcuno che la aiutasse.
Si sollevò da terra determinata e con tutte le intenzioni di lasciare quel posto, la cosa durò poco poiché al quinto passo precipitò in quello che sembrava essere un tunnel infinitamente profondo perdendo nuovamente i sensi.
-"Ehy guarda! Sta muovendo le palpebre!"
Cassie sentì dei leggeri colpetti perquoterle le guance.
-"Dovevamo lasciarla dov'era"
disse una seconda voce dal tono lamentoso.
-"Sta aprendo gli occhi!"
Intravide due figure sfocate e la sua vista si oscurò di nuovo.
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Il giardino dei rovi
Short StoryUna ragazza,una semplice ragazza di quelle che incontri a scuola. All'apparenza una comune adolescente. Qualcuno ha mai provato a guardarle dentro? Probabilmente si sarebbe punto.