Derek è andato a dormire la sera prima con una strana sensazione all'altezza del petto.
Si sentiva come un peso, come quando sai che succederà qualcosa di brutto, ma non sai da che fronte potrebbe arrivare, quindi aspetti, inerme, che la catastrofe arrivi.
Si era messo a dormire, cercando di non pensarci, ma quella mattina la sensazione è ancora lì, unita ad un senso di spossatezza. Per quanto il suo essere mannaro non gli faccia avvertire la stanchezza, ha comunque bisogno di dormire e riposare bene, ma quella notte non ci è riuscito. È per questo che si è alzato, non ha nemmeno fatto colazione ed è andato a Central Park per cercare di bearsi della pace mattutina e dei colori della natura.
Sta facendo stretching da qualche minuto quando, però, il suono del cellulare lo distrae. Vorrebbe tanto ignorarlo, ma altri due beep seguono il primo, facendogli pensare che si tratti di qualcosa di importante.
Sfila il cellulare dalla tasca e sblocca lo schermo: è Jane.
(Ore 07:34) Capo, dove sei? JK
(Ore 07:34) Ho chiamato anche Vincent, ma non lo sa. JK
(Ore 07:35) Derek, ha chiamato Scott. JK
Derek osserva l'ultimo messaggio per qualche secondo, prima di rinfilare il cellulare in tasca e rimettersi a correre, questa volta verso casa.
Quando arriva al suo appartamento, non aspetta nemmeno che l'ascensore arrivi al pian terreno, ma corre fino al tredicesimo piano facendo le scale a due a due. Quando arriva al dodicesimo, sente già le voci dei suoi beta provenienti dal suo salotto, unite al rumore delle stoviglie e a quella che è di sicuro la macchinetta del caffè.
Appena apre la porta, Jane e Vincent gli vanno in contro, fermandosi a pochi metri da lui e fissandolo.
"Cos'ha detto Scott?" chiede, senza nemmeno salutarli.
La ragazza si passa una mano tra i capelli rossi e avanza di un passo. Derek sente l'odore di preoccupazione, quasi di ansia e timore.
"Jane, è tutto okay. Cosa ha detto Scott?" insiste l'Alpha.
"Certo, tutto okay. Hai sempre detto che non vuoi più sapere nulla di loro, di Beacon Hills, e appena il True Alpha chiama, corri qui. E io preoccupata che vengo a dirtelo e non ti trovo!"
"Ero solo andato a correre, lo faccio ogni giorno. Mi dici cosa diavolo ha detto?"
"Ma la tua casa puzzava di paura, idiota!" gli continua ad urlare contro la ragazza.
Solo che Derek si è stufato di aspettare.
"JANE!" tuona con il timbro da Alpha e illuminando gli occhi di rosso.
La ragazza sbuffa, ma abbassa impercettibilmente la testa e comincia a parlare, mentre Vincent le è ad un passo di distanza, con le braccia incrociate.
"Non lo so cosa vuole. Ha solo detto che hanno un urgente bisogno di te e che non riusciva a chiamarti perché non gli hai dato il numero nuovo. Ha trovato il mio grazie al suo coso, druido."
Derek continua a guardare la ragazza che ha davanti, ora con i suoi occhi umani, poi si rivolge a Vincent.
"Tu sai altro? Ha contattato anche te?" chiede, sperando di avere qualche informazione in più, ma il ragazzo fa cenno di no con la testa.
Derek non sa proprio cosa pensare. Sorpassa i due beta, andando verso la cucina e afferrando la sua tazza dal bancone, per poi riempirla di caffè nero e bollente. Jane gli si affianca, senza parlare, ma il mannaro sa che si sta chiedendo troppe cose.
"Sapete che ho fatto un patto con Scott: che sarei tornato solo se mi avesse detto che c'era un urgente bisogno di me" comincia. "Non siete obbligati a seguirmi, ma io devo andare."
Quando alza lo sguardo verso i due, Derek si ritrova davanti due sguardi quasi feriti, anche un po' sarcastici.
"Ti pare che tu vai lì e noi restiamo qui da soli? Cosa ti viene in mente?" esordisce Vincent. Jane annuisce alle sue parole, poi aggiunge "magari stai anche pensando di chiedere a lui di seguirti e lasciare noi qui!", ponendo l'accento su lui.
Derek sbuffa infastidito.
"Isaac non tornerebbe mai a Beacon Hills, ma magari sa qualcosa, quindi lo chiamerò e lo incontrerò. Voi siete liberi di fare quello che volete, come ogni volta, ma lui è parte di questo branco" spiega.
"Certo, parte di questo branco e anche di quello di Scott. Che beta fedele che ha-" sputa velenosa la ragazza, ma Derek la blocca.
"Jane, è arrivato il momento che tu capisca che Isaac è qui, resterà qui e non andrà via. È un mio beta, pur facendo parte del branco di Scott e io non odio nessuno di loro. Cerca di mettere da parte questo tuo senso di protezione nei miei confronti e lasciami capire cosa sta succedendo" la rimprovera.
La ragazza fa per parlare, ma Vincent le poggia una mano sulla spalla, anticipandola.
"Fai quello che meglio credi, Derek, ma noi due ti seguiremo. Non pensiamo che tu li odi, ma sappiamo che non sei stato bene lì e nemmeno quando ti sei allontanato da loro, siamo solo preoccupati. Jane è solo troppo protettiva, Isaac le sta solo antipatico come a me, però anche io sono d'accordo con quello che hai detto: chiamalo e vediamo se sa qualcosa in più, prima di lanciarci nel buio."
Vincent è sempre stato ragionevole. Derek lo conosce ormai da tre anni, hanno solo un anno di differenza, il beta è il minore, ma è sempre stato la voce della ragione sia quando erano solo in due, sia da quando è arrivata Jane, da pochi mesi. Derek, per tutta, la vita non ha fatto altro che lanciarsi di testa nelle situazioni e Jane è ancora troppo piccola per essere ragionevole. Se non ci fosse Vincent, si lancerebbero cose addosso almeno sei volte alla settimana.
Quando Jane sbuffa un sospiro con fare arreso, Derek prende il cellulare e fa partire una chiamata.Isaac arriva dopo meno di un'ora, per niente agitato, con il suo solito sorriso strafottente e senza nemmeno rivolgere uno sguardo ai due beta. Saluta Derek con una pacca sulla spalla e gli si siede di fronte, al bancone della cucina.
"Ti ha chiamato Scott, quindi" esordisce. Derek annuisce, anche se quella era un'affermazione, non una domanda.
Isaac si toglie la sciarpa e si lascia andare contro lo schienale dello sgabello.
"Sapevo che sarei finito in una cosa del genere, a fare da tramite tra voi due, ma speravo fosse, che ne so, per decidere il regalo del matrimonio di Lydia, non per questa cosa!"
Derek lo fulmina con lo sguardo, perché proprio non ha voglia delle sue battute, e il ragazzo alza le mani in segno di difesa.
"Okay, okay. Ascolta" dice, facendosi serio, "Scott non mi ha voluto spiegare per bene il motivo per cui hanno bisogno di te perché ha detto che magari non ci avresti creduto o che, boh, forse non lo avresti ritenuto importante, però so solo una cosa".
Derek lo invita a continuare solo alzando un sopracciglio.
Isaac prende un profondo respiro, poi fissa gli occhi nei suoi.
"Riguarda Stiles. È Stiles ad essere in pericolo."
Derek sente nettamente i cuori dei suoi due beta accelerare di un battito e quello di Isaac tornare regolare, come sollevato dopo aver sputato fuori il rospo.
Stiles. È Stiles ad essere in pericolo. È tutto quello che rimbomba nella testa dell'Alpha che, senza parlare, si alza, pianta le mani sul ripiano e dà un ordine preciso.
"Entro stasera dobbiamo essere lì."
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Un piccolo, piccolo incantesimo | Sterek
Teen FictionDerek vive a New York da anni, è un Alpha e ha un nuovo branco. Ha promesso a Scott che sarebbe tornato indietro solo per un motivo: se Stiles fosse stato in pericolo. [10k parole e poco più] [Sterek all the way] [Fluffissimo] PRECISO CHE TUTTI I DI...