Capitolo 6

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Il mattino dopo, Derek si sveglia e quasi ride. Di se stesso e della situazione.
Stiles è totalmente spalmato su di lui, gli sta anche sbavando sulla maglia e sta borbottando nel sonno. Ma la cosa che lo fa ridere quasi con fare isterico non è quella: Stiles ha un ginocchio piazzato esattamente tra le sue gambe, una gamba di Derek è tra quelle del ragazzo e...e gli si sta strusciando addosso.
Derek sa che non dovrebbe, lo sa benissimo, ma è mattina, lui è fatto di carne e quello è Stiles. Stiles che odora solo di eccitazione, che fa odorare tutta la stanza di eccitazione.
A mali estremi, estremi rimedi, no?
"AHIA! Cazzo!"
Derek tira un sospiro di sollievo quando Stiles sbatte contro il pavimento, svegliandosi. Si sporge da letto giusto per controllare che la botta non sia stata troppo forte.
"NON POSSO CADERE OGNI VOLTA CHE DORMO CON TE!" urla il ragazzo, ma Derek, da bravo mannaro, lo ignora e va a fare una doccia.
Quando Derek esce dal bagno, trova Stiles, Scott, Jane e Vincent intorno al grande tavolo, che borbottano.
"Cosa ci fate tutti qui?" chiede, avanzando.
"Capo, l'abbiamo trovata!" lo aggiorna Jane, scattando in piedi.
Derek guarda Scott, che annuisce per confermare.
"Come dice lei. L'abbiamo trovata. Cioè, in realtà è stata lei a venire da noi."
"Cosa vuole?"
"Nulla, vuole vederti."
"Vederm-" tenta di chiedere Derek, ma Stiles lo interrompe.
"Tu non vai da nessuna parte! È una strega, può ucciderti solo schioccando le dita, l'ho letto in uno di questi libri! Non ti muovi, non esci di qui, non parli, non fai nulla!"
Derek si sente travolto da quel fiume di parole e da tutte le emozioni che Stiles sta emanando, soprattutto dalla paura.
"Uscite tutti di qui e lasciateci soli" ordina agli altri tre che, senza ribattere, fanno come gli è stato chiesto.

Quando Scott e i suoi beta lasciano il loft, Derek si siede al posto in cui era seduto il True Alpha e fa segno a Stiles di occupare la sedia che ha di fronte. Stiles tentenna un po', forse perché è troppo agitato, poi fa come gli è stato chiesto.
Derek prende un sospiro, poi si rivolge all'umano.
"Lo sai che devo andare. Dobbiamo risolvere questa questione e ancora non abbiamo trovato un modo. Non sappiamo cosa può portare questa condizione al tuo corpo e alla tua ment-"
"Ma manca poco!" ribatte Stiles. "Se continua così, tra qualche giorno avrò di nuovo ventuno anni!"
Derek si passa una mano tra i capelli, stanco.
"Stiles, non ne siamo sicuri, non sappiamo se sia così come abbiamo pensato. Non voglio che tu stia male, okay?"
Derek sente come un'onda lo stupore del suo interlocutore. Vede la sua bocca schiudersi, come se volesse dire qualcosa, ma Stiles non dice nulla, continua solo a fissarlo.
"Tu resti qui con gli altri e io cerco di capire cosa vuole quella donna" sentenzia Derek, non ammettendo repliche. Fa per alzarsi, ma Stiles gli afferra un polso.
"Posso farti solo una domanda, prima che tu vada? Per piacere."
Derek annuisce.
"Tutto questo, tutto questo che provo in questo momento, lo proverò anche quando tornerò alla mia vera età?"
Derek ci pensa un po'. Non vede Stiles da anni, può davvero saperlo?
"Non lo so" risponde. "Noi non ci vediamo da anni, io non ero qui quando ti è successo questo, è stato Scott a chiamarmi, perché chiedevi di me."
Derek sente l'umore di Stiles peggiorare di colpo e vede il suo viso adombrarsi, nonostante il sorriso tirato che gli rivolge il ragazzo, mentre pronuncia un "okay" che è quasi un sussurro.
Il mannaro sente la presa scivolare dal suo polso, fa qualche passo verso la porta, poi si blocca.
"Stiles?" lo chiama, per farlo voltare nella sua direzione.
Il ragazzo si volta, sta ancora cercando di sforzarsi di sorridere, ma ha gli occhi lucidi.
"Tu hai cercato me quando avevi quattro anni, pur non avendomi mai conosciuto a quella età e non avendo ricordi di nessun altro. Io ho preso il primo volo da New York non appena ho saputo che eri in pericolo. Avevo chiesto a Scott di promettermi di chiamarmi solo nel caso in cui tu avessi avuto bisogno di me."
All'improvviso la tristezza che stava impregnando il loft sparisce.
Grazie ai suoi sensi sviluppati, a Derek sembra di vedere la scena al rallentatore. Stiles si alza di scatto, la sedia su cui era seduto viene sbalzata via, impattando rovinosamente contro il pavimento grigio. Il ragazzo corre, lasciando libere quelle lacrime che continuava ad ingoiare e impatta contro Derek che ha allargato le braccia per accoglierlo.
Restano un po' così, abbracciati, scossi solo dai singhiozzi di Stiles che si scontrano contro il petto di Derek. Derek che lo stringe, che lascia che la sua maglia si bagni delle lacrime del suo compagno.
È Stiles a rompere il silenzio, alzando la testa per guardarlo negli occhi. Ha ancora il volto bagnato e gli occhi arrossati, ma sorride luminoso.
"Io lo so che mi riporterai indietro e che ti amerò come ti amo ora. Perché c'è qualcosa di magico in tutto questo e...ed è fantastico!"
Derek non risponde, sente solo il sorriso spontaneo che si allarga sul proprio volto, poi lascia un leggero bacio sulla fronte del ragazzo che ha tra le braccia. Sente Stiles sbuffare un sorriso e il suo cuore mancare qualche battito.
"Ti aspetto qui" gli promette, prima di sciogliere la presa e lasciarlo andare.

Un piccolo, piccolo incantesimo | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora