Voglio rivederlo - Capitolo 2

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"Ti prego mamma, devo aver lasciato il biglietto del Metrocard fuori il negozio, voglio solo andare a controllare." La mia piccola scusa per tornare indietro. Mi sentivo completamente come un bambino. Non mi sono mai definito gay, ero stato con qualche ragazzo, ma nessuno era riuscito a coinvolgermi e farmi sentire davvero a mio agio. Quel ragazzo aveva qualcosa di particolare, non gli avevo mai parlato, eppure mi sembrava di conoscerlo così bene. Il suo sguardo mi era quasi familiare. Tornai indietro, lui non c'era, perchè mai avrebbe dovuto aspettarmi, ma mi sarebbe piaciuto tanto rivederlo. Mi sono seduto sul suolo umido e ho appoggiato la schiena sullo stipite dell'ingresso al negozio. Ma certo il negozio! Magari lì era entrato o le commesse avevano visto in che direzione era andato. "Sì forse ho capito, è al piano di sopra nel reparto maschile." Che strana sensazione mentre salivo le scale, ero felice ed entusiasta ma non ne comprendevo il motivo. Uno sguardo rapido ma non trovai nessuno, perché per l'ennesima volta in quella città restai incantato, dalla folla, dal numero di persone, da come le amiche si contendevano i vestiti per i loro mariti, da come ognuno curiosava tra scaffali e porta-abiti, era un posto non troppo grande, ma decine di persone affluivano ed uscivano a mani vuote, sarebbe stato ancora più bello, se lo avessi visto. Andai verso i camerini ed eccolo. Era appena uscito. Una cannottiera super attilata a righe, che mostrava quanto pazzeschi fossero i suoi bicipiti. Non capivo come era possibile, come riusciva a incantarmi? Volevo avvicinarmi a lui anche se non sapevo cosa dire, ma eccolo che sistema la sua vecchia camicia nella borsa, prende un ragazza sotto il suo braccio e si allontana. "Wow" pensai. Solo allora capii cosa significava davvero essere delusi. Non sapevo cosa fare. Ero lì accovacciato dietro uno scaffale pieno di cappelli e qualche maglione ripiegato che guardavo in direzione dei camerini rivedendo quella scena ancora e ancora. Quando abbassai lo sguardo notai che dal camerino dal quale era appena uscito sbucava una manica in jeans. Entrai solo per curiosità, per capire cos'era. Una giacca, la sua. La presi e la strinsi a me, nonostante ero ancora triste. Era impregnata del suo magnifico odore, forse era un profumo o il detersivo con la quale l'aveva lavata ma cazzo, era fantastico. Curiosai nelle tasche, nulla qui, nulla di la. Controllai nella tasca destra e trovai un coupon: 12 Luglio 2014 Vienici a trovare! Ti aspettiamo! -Hermes. Ero davvero confuso. Nel biglietto c'erano ragazzi seminudi con delle finte corna da diavolo. Sembrava si trattasse di un bar di incontri per omosessuali. Ma io lo avevo visto con una ragazza, come era possibile? Sembrava di essere in un telefilm. Quel pezzo di carta mi diede un po' di speranza. Lo misi in tasca e mi portai anche la giacca. Avevo un sorriso stampato in faccia, probabilmente sembravo un ebete. Continuai a sorridere, anche mentre mia madre mi rimproverava quando sono uscito. Forse quella ragazza non era chi pensavo fosse, magari mi sarei potuto avvicinare a lui. Chissà.

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