Grumpy boy

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Era settembre, il 15 settembre. Dopo all'incirca tre mesi di vacanze estive gli studenti si trovavano nuovamente all'interno delle mura scolastiche. Era il primo giorno di scuola, faceva ancora caldo e le giornate erano tendenzialmente soleggiate.

Nelle classi gli alunni chiacchieravano animatamente, c'era chi era felice di rivedere i propri compagni di classe, chi non capiva ancora come fosse possibile che le vacanze fossero già passate, chi si preoccupava per non aver fatto i compiti per il rientro a scuola e chi si vantava di quello che aveva fatto durante le vacanze estive.

In una classe in particolare, però, mentre tutti gli studenti parlavano fra di loro, ce n'era uno che se ne stava in disparte con la testa appoggiata sulle braccia: Jeon Jungkook. Il viso non si vedeva per via delle ciocche corvine che vi ricadevano sopra, ma dal sollevamento costante e rilassato del petto e dai sospiri che uscivano dalle labbra, che nonostante avessero un color rosa tenue spiccavano tra il pallore del suo viso, si poteva capire che stesse dormendo.

I banchi dell'aula erano stati tutti occupati, quello accanto al suo invece, era vuoto, esattamente come tutti gli altri anni. Non aveva mai permesso a nessuno di sedersi accanto a lui, il motivo? A Jungkook non andava a genio nessuno, anzi, disprezzava tutta la scuola, se non l'intero universo.
Fin dall'inizio aveva messo in chiaro la cosa e non si era mai fatto problemi a prendere a parole o a pugni chiunque osasse infastidirlo.

La campanella suonò e a differenza di tutti gli altri che corsero a sedersi composti sbadigliò pigramente restando comodamente mezzo disteso sul banco. In volto aveva un'espressione infastidita per via del risveglio brusco. La professoressa entrò dalla porta lanciando uno sguardo alla classe e constatando con disappunto che l'atteggiamento di Jungkook era sempre lo stesso.

Pochi minuti dopo di lei, fece il suo ingresso un ragazzo affannato. Non era particolarmente alto e aveva una corpuratura esile, aveva i capelli tinti di biondo, sembravano soffici come le nuvole e le guance erano leggermente rosse per la corsa che aveva appena fatto.

«Mi scusi per il ritardo, ma non riuscivo a trovare l'aula» si scusò impacciatamente mentre cercava di riprendere fiato.

Le ragazze e perfino alcuni ragazzi ammirarono la sua bellezza iniziando a fare degli apprezzamenti su di lui, senza nemmeno ancora conoscerlo.

«Non preoccuparti, è il tuo primo giorno qui» disse la professoressa sorridendogli rassicurante. Era una di quelle insegnanti severe ma non cattive, che esigevano educazione ma che avevano un cuore infondo e ti aiutavano quando ne avevi veramente bisogno.
«Vi presento il vostro nuovo compagno di classe: Kim Taehyung» disse guardando la classe e poi girandosi di nuovo verso il nuovo alunno aggiunse: «Non ci sono altri posti liberi, quindi siediti pure lì caro» gli indicò il banco proprio accanto a Jeon Jungkook.

Taehyung lo osservò deglutendo, il ragazzo a lui sconosciuto seduto laggiù, in ultima fila, gli incuteva un po' di timore. Ma nonostante questo gli si avvicinò e si sedette accanto a lui. Quando Jungkook sentì la presenza di qualcuno vicino a lui alzò di scatto la testa pronto a scatenare una discussione ma si bloccò trovandosi di fronte un volto sconosciuto. Lo studiò attentamente: aveva una pelle liscia e senza brufoli, gli occhi erano castani e poco sotto quello sinistro aveva un piccolo neo e sul naso ne trovò un altro, le labbra rosate erano a forma di cuore. Lo trovò molto bello ma in ogni caso non lo voleva lì: «Vattene, moccioso»

«M-ma...» Taehyung preso alla sprovvista provò a contrastare dato che comunque non c'erano altri posti dove sedersi liberi.

«Non mi interessa quello che hai da dire, non ti voglio qui» sbottò Jeongguk, questa volta ad un volume tale che anche la professoressa lo sentì.
«Jeon qualche problema? Se non le va bene di stare seduto lì allora se ne vada fuori dalla mia classe»

Jeongguk incazzato si mise in spalla lo zaino che non aveva neanche aperto e se ne uscì esordendo come ultima parola un "vaffanculo".

«Ah questo ragazzo...» mormorò la professoressa riprendendo poi la lezione.

La lezione a cui Taehyung non stava più prestando ascolto. Insomma, cosa aveva fatto di male? Non l'aveva nemmeno scelto lui di sedersi lì. Cosa avrebbe fatto il giorno dopo? Aveva abbastanza paura di quel ragazzo, di cui non sapeva nemmeno il nome. Prima aveva avuto modo di guardarlo in volto e il suo sguardo incazzato gli metteva davvero i brividi.
<Sembra essere un ragazzo pericoloso ma è anche davvero molto bello...> pensò appoggiando il mento sulla mano e sospirando.

Lo sconosciuto non si fece vedere per tutto il resto delle lezioni, il che era un bene per Taehyung. Aveva continuato a pensarci tutto il tempo e forse la cosa giusta da fare il giorno dopo sarebbe stata chiedergli scusa e spiegargli che non era colpa sua se si doveva sedere lì e che non lo avrebbe infastidito in alcun modo.

A grumpy boy | KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora