VI

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Jungkook davvero restò paralizzato davanti alle parole del ragazzo, ma anche dal piccolo gesto che per quelche strano motivo aveva mandato in pappa il cervello.

Si sentì colpito dalla parole del più piccolo e davvero non sapeva più cosa fare, era vero lui mentiva sempre ma non era colpa sua, sono sempre state le altre persone che negli anni lo hanno spinto a questo. Il cuore di Jungkook era sempre stato fraglile anche se lui non lo sapeva.

«Jungkook ti vuoi muovere?! Sono ore che ti sto chiamando e sei ancora nel letto?!» la mamma del piccolo Kookie iniziò a gridare per tutta la casa, ma nulla, lui non ne voleva sapere di alzarsi ed andare a scuola preferiva stare sotto le coperte e comporre canzoni, ma non poteva.

Contro voglia si alzò lentamente e si cambiò con ancora più lentezza, giusto per dare ancora più fastidio alla mamma la quale si presentò poco dopo nella camera del ragazzo.
«Ma buongiorno eh!!» iniziò a gridare e a dire molte cose che Jungkook ignorò completamente, prese lo zaino ed uscì di casa dimenticandosi dei fogli nel suo letto.

[...]

Erano le 12:30 e il corvino stava facendo ritorno a casa ed era già abbastanza deluso dal comportamento del suo migliore amico, il quale lo aveva deriso per una sua canzone, quella canzone era importante per lui, lo rappresentava per quella piccola parte che da poco aveva anche lui scoperto di se stesso.

Voleva fare una canzone che parlasse di come si è sentito nel capire che non era normale come tutti i ragazzi, che non voleva uscire il sabato sera per andare in qualche discoteca a farsi delle ragazze, oppure di sgattaiolare nei bagni della scuola verso la ricreazione per fumare o altro.

Jungkook si era sempre sentito diverso da tutti i suoi amici, come se lui fosse qualcosa di più rispetto a loro. Quando nella sua classe litigavano era sempre uno di quelli che si tirava fuori dal gruppo e li osservava, chi sembrava così silenzioso e educato in realtà non lo era, mente chi era il solito spavaldo del gruppo...bhe era sempre lo stesso.

Ma non solo per questo era diverso, lo era per molte altre cose, ma una in particolare lo uccideva continuamente dentro, come avrebbe detto a sua madre, a suo padre, a suo fratello, a tutti i suoi parenti e i suoi amici che lui non era come loro...perché anche se era umano...per molti non lo sarebbe più stato solo perché era gay.

Davvero non lo sapeva nemmeno lui quanto ci aveva messo per capirlo, oppure solo per accettarlo, eppure lui c'è l'aveva fatta, ma anche questa volta da solo, aveva lasciato tutto ed era entrato nel mondo della musica grazie a quella canzone, ovviamente nessuno al di fuori della Big Hit lo sapeva, ma Jungkook davvero avrebbe voluto fidarsi di qualcuno che non fosse solamente il suo migliore amico Taehyung...

Si risvegliò con calma dai suoi pensieri e si diresse nella sua camera.

Si risvegliò con calma dai suoi pensieri e si diresse nella sua camera

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Ma che bello questo capitolo mi fa abbastanza schifetto, gneee.

𝙈𝙪𝙨𝙞𝙘 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora