capitolo 4

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Non ce la feci.

Buttai a terra la lametta con tutta la scatoletta e mi lanciai sul letto.

La testa era sotto il cuscino e le lacrime mi rigavano il viso.

Avevo raggiunto il limite.

Non volevo più essere me stessa.

Volevo cambiare.

E ci avrei messo tutto l'impegno possibile.

Mia madre entrò in stanza mi vide e si sedette al fondo del letto.

"Che hai tesoro?" Mi chiese

"..."

"A me puoi dirlo"

Mi alzai e mi misi seduta,vicino a lei.

La abbracciai forte forte e le dissi

"Sono sbagliata, tutto qua."

Fece un sorrisetto scherzoso e disse

"Sbagliata? Te?

Sei la migliore cosa che mi sia successa.

non sei sbagliata, sei unica, originale é per questo che ti sai far volere bene."

"Mamma, io non so più come farcela,non voglio essere presa per il culo continuamente.

Voglio cambiare, voglio divantare più forte,per me, per te."

"Se ne senti il bisogno... io non te lo impediró Sara."

"Grazie per esserci sempre".

Piccolo flashback sulla mia vita

Era un giorno normale, come tutti gli altri, non faceva ne freddo ne caldo e il sole era presente nel cielo.

Io avevo 5 anni e mia sorella 7

Eravamo in cortile a giocare ,ad un certo punto abbiamo sentito un rumore all'interno della casa.

Giorgia (mia sorella) é entrata a vedere che succedeva

"Papà! Che stai facendo?" Sgranó gli occhi

Aveva visto papà con una spranga di ferro in mano che picchiava la mamma.

"Vai via!" Urló mio padre.

Giorgia non lo ascoltó e chiamò la polizia.

La sera du quel giorno lo arrestarono e lo portarono in prigione.

Non ho più rivisto mio padre, e non indendo vederlo. Quel bastardo.

Giorgia ora é all'esteró a fare uno stage di danzaFine del flashback

Mia madre uscii dalla camera e io mi misi a dormire.

Bhe dormire é una parola grossa.

La mattina dopo mi svegliai tutta assonnata .. avrò dormito 3 ore massimo.

Molti pensieri mi giravano per a testa..

Guardai la sveglia

"Merda!" Urlai

Il pulman passava alle 7.30 ed erano le 7.20!

Mi precipitai giù per le scale e andai in bagno

Mi lavai e mi vestii.

"Le scarpe!" Esclamai e salii di corsa le scale, inciampando.

Mia madre era già al lavoro e io avrei dovuto svegliarmi almeno alle 7.00!

Uscii di casa alle 7.27

Pioveva a dirotto

Non avevo tempo di riaprire la porta di casa e prendere l'ombrello.

Corsii sotto la pioggia ,con la cartella pesantissima, giù per la strada.

Quando arrivai il pulman era già passato.

"Nooooo"

Mi sedetti su una panchina e portai le mani sugli occhi.

L'unica cosa bella della pioggia e che quando piangi puoi farlo a testa alta, tanto nessuno se ne accorge.

Vidi un ragazzo

Più o meno della mia età che mi veniva incontro.

"Tu vai al Liceo Ezio Caio?"mi chiese

"Si, perché?" Gli domandai

"Non importa! Vieni con me che siamo già in ritardo!"

Mi prese la mano e mi condusse ad una macchina rossa.

All'interno c'era sua mamma che mi disse

"Ciao, non ti preocupare non siamo serial killer e non ti vogliamo uccidere. "

Il ragazzo mi guardò e mi sorrise

"Vengo nella tua stessa scuola e ho pensato che tu avessi perso il pulman.. per quello ti ho offerto un passaggio"

"Non so come ringraziarvi" dissi con molta felicità

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 02, 2014 ⏰

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